Broncospasmo acuto: il tiotropio è un broncidilatatore da utilizzare come terapia di mantenimento non quando si manifesta broncospasmo acuto. Non è un farmaco d’emergenza.
Asma: la combinazione a dose fissa di tiotropio e olodaterolo non è raccomandata in pazienti con asma.
Glaucoma ad angolo chiuso, occlusione intestinale, ipertrofia prostatica, ritenzione urinaria: il tiotropio deve essere utilizzato con cautela perchè la sua attività anticolinergica potrebbe peggiorare tali condizioni.
Cardiomiopatia, coronaropatia: il tiotropio deve essere somministrato con cautela perchè l’azione anticolinergica muscarinica potrebbe interferire con la funzionalità miocardica. Nei trial clinici del tiotropio sono stati esclusi: a) pazienti con infarto miocardico recente (entro 6 mesi); b) pazienti che nell’anno precedente avevano manifestato aritmia non stabilizzata oppure pericolosa per la vita oppure che avevano richiesto un intervento/modifica della terapia farmacologica; c) pazienti con insufficienza cardiaca (classe NYHA III o IV).
Il tiotropio è disponibile in combinazione a dose fissa con olodaterolo. L’olodaterolo è un beta2 agonista adrenergico a lunga durata d’azione. Questo tipo di farmaco può indurre aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa; nei pazienti con disturbi cardiovascolari quali cardiomiopatia ischemica, scompenso cardiaco grave, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva, ipertensione, aneurisma, disturbi convulsivi, tireotossicosi, prolungamento dell’intervallo QT dell’elettrocardiogramma, i beta2 agonisti adrenergici devono essere somministrati con cautela.
Ipokaliemia: i beta2 agonisti adrenergici, come l’olodaterolo, possono ridurre i livelli plasmatici di potassio fino ad indurre ipokaliemia (concentrazione < 3,5 mEq/L). l’ipokaliemia è fattore di rischio per alterazioni del ritmo cardiaco. In caso di broncopneumopatia cronica ostruttiva (bpco) grave, la mancanza di ossigeno nei tessuti (ipossia) può favorire la comparsa di ipokaliemia con conseguente maggiore suscettibilità alle aritmie cardiache.
Iperglicemia: (combinazione fissa tiotropio più olodaterolo) l’inalazione di elevate dosi di beta2 agonisti adrenergici può comportare un aumento del glucosio nel sangue.
Pazienti con insufficienza renale: nei pazienti con insufficienza renale da moderata a grave (clearance creatinina < 50 ml/min) è stato osservato un aumento pari al doppio dell’esposizione totale del tiotropio. In questa classe di pazienti la somministrazione di tiotropio deve essere valutata considerando i benefici attesi e i rischi potenziali.
Contatto con gli occhi: evitare che la formulazione in polvere o in soluzione di tiotropio venga a contatto con gli occhi perchè potrebbe verificarsi dolore o disturbi agli occhi, offuscamento temporaneo della vista, comparsa di aloni visivi, arrossamento degli occhi da congestione congiuntivale ed edema corneale. Potrebbe inoltre manifestarsi o peggiorare il glaucoma ad angolo stretto. Il tiotropio può infatti indurre dilatazione della pupilla (midriasi), inibizione del muscolo ciliare e riduzione della lacrimazione. La comparsa di sintomi a carico dell’occhio comporta la sospensione del tiotropio.
Secchezza della bocca: il tiotropio può indurre secchezza della bocca per riduzione della salivazione. La secchezza della bocca a lungo termine può favorire la comparsa di carie ai denti.
Lattosio: alcune specialità medicinali a base di tiotropio possono contenere lattosio fra gli eccipienti. La presenza di lattosio è controindicata per chi soffre di deficit di Lapp lattasi (enzima che scinde il lattosio in glucosio e galattosio), maloassorbimento di glucosio-galattosio, intolleranza al galattosio su base ereditaria.
Allattamento: poiché l’assorbimento sistemico del tiotropio somministrato per inalazione è molto basso, il rischio che ci sia passaggio di farmaco da madre a figlio in caso di allattamento al seno è minimo (Toxnet, 2015). Il produttore del farmaco non raccomanda l’uso del tiotropio durante l’allattamento al seno (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2016).
Gravidanza: non sono disponibili dati relativi all’uso di tiotropio in gravidanza. Negli animali il farmaco non ha evidenziato tossicità riproduttiva. A scopo precauzionale il produttore del farmaco non raccomanda l’uso di tiotropio in gravidanza (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2016).
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