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Sibutramina

Effetti collaterali - Quali sono gli effetti collaterali di Sibutramina?

La maggior parte degli effetti collaterali si manifestano nelle prime quattro settimane di terapia; tali effetti tendono a diminuire sia in intensità sia in frequenza con il procedere del trattamento; gli effetti collaterali più frequenti comprendono anoressia, costipazione, insonnia, fatigue, cefalea e xerostomia. Circa l’84% dei pazienti in terapia ha manifestato effetti collaterali (vs 71% dei pazienti trattati con placebo) e questi hanno indotto circa il 9% dei pazienti (vs 7% con placebo) ad interrompere la terapia. Non è stata segnalata sindrome da sospensione del trattamento o astinenza.

L’ente tedesco deputato alla raccolta e all’analisi delle reazioni avverse da farmaci, ha osservato che su 104 segnalazioni relative alla sibutramina, in 35 di esse (34%) vi sono informazioni indicative di un uso del farmaco non conforme al foglietto illustrativo. In particolare, le raccomandazioni più disattese riguardano la dose iniziale di 10 mg/die, la soglia del valore di indice di massa corporea che giustifica il trattamento farmacologico, la controindicazione relativa all’abuso di farmaci o droghe. La Dear Doctor Letter distribuita nel 2002 per rafforzare l’uso corretto di sibutramina si è rivelata inefficace (Seebeck et al., 2008).

Un sondaggio anonimo tra i medici sulla prescrizione di orlistat e sibutramina ha evidenziato un uso non corretto di questi farmaci: circa la metà dei pazienti vengono trattati in modo non conforme alle indicazioni approvate e un quarto dei pazienti a cui viene prescritta la sibutramina presenta una o più controindicazioni al suo utilizzo (Dahlin, Beermann, 2007).

Cardiovascolari: (frequenti, incidenza </= 1/10 e > 1/100) tachicardia, palpitazioni, aumento della pressione arteriosa fino ad ipertensione, vasodilatazione (arrossamento con sensazione di calore), angina. Sono stati descritti casi di prolungamento dell’intervallo QT (Harrison-Woolrych et al., 2006) che può sfociare in fibrillazione atriale ed arresto cardiaco (Ernest et al., 2008).

Centrali: (molto frequenti, incidenza >/= 1/10) insonnia; (frequenti, incidenza </= 1/10 e > 1/100) parestesia, leggero stordimento, ansia, cefalea, incremento dell’appetito, astenia, labilità emotiva; depressione, convulsioni (< 0,1%). In letteratura sono stati riportati diversi casi di episodi psicotici legati all’uso di sibutramina (Gazdag, Szabó, 2008), talvolta associati a sintomi catatonici (Lee et al., 2008), pochi casi di sindrome serotoninergica (Canadian Adverse Reaction Newsletter, 2003), un caso di amnesia globale transitoria (Fu et al., 2010).

Dermatologici: (frequenti, incidenza </= 1/10 e > 1/100) sudorazione, acne vulgaris.

Ematici: ecchimosi (0,7 vs 0,2%, rispettivamente con sibutramina e placebo), trombocitopenia, porpora Henoch-Schonlein; in un paziente in terapia con sibutramina è stato evidenziato un lieve prolungamento del sanguinamento in caso di chirurgia minore.

Endocrini: alterazioni del ciclo mestruale, orgasmo e/o eiaculazione anomali, impotenza.

Epatici: incremento delle transaminasi (1,6 vs 0,8%, rispettivamente con sibutramina e placebo). Tale incremento è risultato sporadico, regressivo con il progredire della terapia e non dose-dipendente.

Gastrointestinali: (molto frequenti, incidenza >/= 1/10) stipsi, xerostomia; (frequenti, incidenza </= 1/10 e > 1/100) nausea, peggiormaneto delle emorroidi, dolore addominale, alterazione del gusto, dispepsia, flatulenza, gastrite, gastroenterite, vomito, diarrea.

Muscoloscheletrici: artralgia, mialgia, crampi muscolari, dolore alla schiena e al capo, malattie delle articolazioni, tenosinovite, artrite, ipertonia.

Oftalmici: midriasi, visione offuscata, ambliopia.

Respiratori: tosse, dispnea, laringite, rinite, faringite, sinusite, bronchite.

Sistemici: reazioni di ipersensibilità (eruzioni cutanee, orticaria, angioedema, anafilassi), prurito, febbre, edema generalizzato o periferico, sindrome simil influenzale. È stato segnalato un caso di porfiria variegata (Reiser et al., 2010).

Uditivi: otalgia.

Urogenitali: infezioni localizzate a livello urogenitale (nefrite interstiziale acuta, glomerulonefrite mesangiocapillare, candidosi vaginale), ritenzione urinaria. Il trattamento della nefrite interstiziale, dopo interruzione della sibutramina, con dialisi e corticosteroidi orali permette di recuperare completamente la funzionalità renale. E’ stato segnalato un caso di iponatriemia probabilmente dovuta all’induzione della secrezione dell’ormone antidiuretico (ADH) da parte della sibutramina che può portare a sindrome da inappropriata secrezione di ADH (Esposito et al., 2008).