Alcol: in associazione a sertralina si potrebbe verificare un aumento degli effetti sedativi.
Anticoagulanti, antiaggreganti piastrinici (FANS, ASA, ticlopidina): in associazione a sertralina può aumentare il rischio di sanguinamento (gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) sono considerati farmaci gastrolesivi). L'associazione di SSRI e farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) è associata ad un rischio assoluto di sanguinamento gastrointestinale superiore a 1 ogni 80 pazienti trattati per anno; l'associazione di SSRI più acido acetilsalicilico è associata ad un rischio assoluto di 1 ogni 200 pazienti trattati per anno contro un rischio assoluto per SSRI in monoterapia di 1 paziente ogni 300 trattati per anno e un rischio di FANS in monoterapia di 1 paziente ogni 200 trattati per anno (Patron, Ferrier, 2005).
Antiepilettici: la sertralina può antagonizzare gli effetti anticonvulsivanti degli antiepilettici (riduzione della soglia convulsiva).
Antivirali (darunavir, efavirenz, ritonavir): la sertralina potrebbero aumentare la concentrazione plasmatica del ritonavir. Darunavir e efavirenz riducono la concentrazione plasmatica di sertralina.
Atomoxetina: in associazione alla sertralina potrebbe verificarsi un aumento del rischio di convulsioni.
Barbiturici: la sertralina, può antagonizzare gli effetti anticonvulsivanti dei barbiturici per riduzione della soglia convulsiva (interazione farmacologica attribuita alla classe degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, SSRI).
Bupropione: la sertralina ne può aumentare la concentrazione plasmatica (interazione farmacologica attribuita alla classe degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, SSRI).
Centella: in co-somministrazione con sertralina potrebbe verificarsi un effetto sedativo additivo.
Cibo: la presenza di cibo nello stomaco, aumenta l’area sotto la curva concentrazione/tempo (AUC) e il picco plasmatico della sertralina (Murdock, McTavish, 1992).
Cimetidina: aumenta la concentrazione plasmatica di sertralina per riduzione della clearance (significatività clinica non nota).
Ciproeptadina: può antagonizzare l'effetto antidepressivo della sertralina.
Clozapina: la sertralina ne aumenta la concentrazione plasmatica. E' stato riportato un episodio di morte improvvisa in un paziente di 26 anni (Hoechns et al., 2001). La clozapina è associata ad un aumento di 5 volte, rispetto alla popolazione generale, del rischio di di sviluppare una cardiomiopatia; possiede inoltre proprietà antiaritmiche.
Digossina: non sono state osservate interazioni farmacologiche quando la sertralina (200 mg/die) è stata somministrata in associazione a digossina.
Entacapone: il produttore di entacapone raccomanda cautela in caso di co-somministrazione con gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), inclusa sertralina.
Glibenclamide: non sono state osservate interazioni farmacologiche quando la sertralina (200 mg/die) è stata somministrata in associazione a glibenclamide.
Iperico: in associazione a sertralina possono verificarsi nausea, vomito, letargia, confusione e ansia fino a sindrome serotoninergica (potenziamento degli effetti degli SSRI). L'associazione è controindicata.
Ossicodone: la co-somministrazione con sertralina potrebbe indurre sindrome serotoninergica.
Diazepam: la somministrazione per via endovena prima e dopo 21 giorni di terapia con sertralina (50-200 mg/die) ha determinato una riduzione del 32% rispetto al valore basale della clearance del diazepam e un aumento del picco plasmatico del suo metabolita, il desmetildiazepam. Il significato clinico di queste osservazioni non è noto.
Donepezil: in letteratura è riportato un episodio di epatite in un paziente anziano (età > 80 anni) trattato con sertralina (200 mg/die) e donepezil (5 mg/die). Dopo 10 giorni dall'inizio dell'associazione farmacologica sono comparsi confusione mentale e ittero, bilirubina totale pari a 5,6 mg/dL, gamma-GT pari a 1208 U/L, ALT pari a 259 U/L e fosfatasi alcalina pari a 369 U/L. L'esame TAC (tomografia assiale computerizzata) è risultato positivo per colelitiasi e la biopsia epatica ha rivelato un'epatite acuta (Nace, Towers, 1999).
Duloxetina: in associazione alla sertralina si può verificare un incremento degli effetti serotoninergici. La co-somministrazione richiede cautela.
Farmaci caratterizzati da elevato legame sieroproteico: negli studi di interazione della sertralina con warfarin o tolbutamide non è stata osservata competizione per il legame proteico. Poiché i dati clinici sono limitati, si consiglia comunque cautela nella co-somministrazione di sertralina con farmaci caratterizzati da un elevato legame sieroproteico.
Farmaci inibitori delle monoamino ossidasi (MAO-inibitori o IMAO), inclusi linezolid e isoniazide (farmaci con attività IMAO), ossitriptano, triptofano, fenfluramina: in caso di somministrazione concomitante con sertralina si può verificare un incremento del rischio di sindrome serotoninergica. Il rischio è più elevato con i farmaci MAO-inibitori non selettivi e A-selettivi; è meno frequente con MAO inibitori B-selettivi (selegilina, rasagilina). Lasciare passare almeno 2 settimane tra la terapia con MAO-inibitori e con sertralina. La co-somministrazione con triptofano o fenfluramina e sertralina è controindicata.
Farmaci metabolizzati dall'isoenzima citocromiale CYP2D6: la sertralina ha evidenziato un potenziale di interazione con i farmaci metabolizzati dal CYP2D6 minore rispetto ad altre molecole appartenenti alla classe degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI). In uno studio di interazione farmacologica, la somministrazione di sertralina (50 mg/die) ha determinato un aumento moderato (23-37%) della concentrazione plasmatica allo stato stazionario (steady state) della desipramina, farmaco usato per valutare l'attività enzimatica del CYP2D6. Si raccomanda comunque cautela quando la sertralina è usata in associazione a farmaci, metabolizzati dal CYP2D6, con ridotto indice terapeutico quali propafenone e fleicanide, alcuni antidepressivi triciclici e antipsicotici atipici.
Farmaci metabolizzati dall'isoenzima citocromiale CYP3A4: dagli studi di interazione farmacocinetica con substrati noti del CYP3A4 (cortisolo, carbamazepina, terfenadina, alprazolam), la sertralina non ha evidenziato attività di inibizione enzimatica clinicamente significativa.
Farmaci metabolizzati dall'isoenzima citocromiale CYP2C9: dagli studi di interazione farmacocinetica con substrati noti del CYP2C9 (tolbutamide, fenitoina) la sertralina non ha evidenziato attività di inibizione enzimatica clinicamente significativa.
Litio: in associazione alla sertralina potrebbe aumentare il rischio di tossicità sul sistema nervoso centrale.
Metilfenidato: può inibire il metabolismo della sertralina.
Pimozide: la sertralina ne incrementa i livelli plasmatici. Aumento del rischio di aritmie ventricolari, inclusa torsione di punta. L'associazione è controindicata.
Rifampicina: potrebbe ridurre la concentrazione ematica di sertralina per induzione farmacometabolica mediata dal CYP3A4. E' probabile che la formazione del metabolita N-desmetilsertralina sia infatti catalizzata da questo isoenzima citocromiale. In letteratura la somministrazione di rifampicina (600 mg/die) in un paziente in terapia con sertralina (200 mg/die) ha indotto la comparsa di senso di spaesatezza, vertigini accentuate dal movimento, periodi di letargia alternati a insonnia, ansia, inquietudine e astenia (Markowitz, DeVane, 2000).
Sibutramina: aumento del rischio di tossicità sul sistema nervoso centrale in caso di associazione con sertralina (aumento del rischio di sindrome serotoninergica). La co-somministrazione non è raccomandata.
Tolbutamide: la sertralina ne riduce la clearance (del 16%).
Tramadolo: in associazione a sertralina aumenta il rischio di tossicità neurologica (sindrome serotoninergica).
Triptani (almotriptan, frovatriptan, naratriptan, rizatriptan, sumatriptan, zolmitriptan): in associazione a sertralina si potrebbe avere un incremento del rischio di ipertensione e vasocostrizione coronarica per sommazione degli effetti serotoninergici. La co-somministrazione di sertralina e triptani si associa ad un aumento del rischio di sindrome serotoninergica. Uno studio pubblicato nel 2018 ha valutato da un punto di vista quantitativo tale rischio. L’incidenza di sindrome serotoninergica è risultata rara, pari a 0-4 casi su 10mila persone anno di esposizione a farmaci SSRI o triptani (Orlova et al., 2018).
Warfarin: la sertralina ne aumenta l’esposizione sistemica. Possibile aumento dell'effetto anticoagulante: monitorare l'indice INR (Rapporto Internazionale Normalizzato).
Zolpidem: in associazione a sertralina può verificarsi un aumento della sedazione.