La senna compare tra i primi 10 farmaci nell'elenco delle segnalazioni più frequenti di reazioni avverse dovute a rimedi erboristici, contenenti una sola pianta, presenti nel database 1968-1997 dell'OMS, precisamente al quinto posto con 101 segnalazioni. Le reazioni gravi più frequenti comprendono: convulsioni, insufficienza circolatoria, morte, perforazione intestinale, vomito, edema del volto, ipertensione, apnea, epatite, melena e shock anafilattico. Fra le reazioni non gravi, le più frequenti sono: diarrea, dolore addominale, nausea, prurito, rash e rash eritematoso, sincope, orticaria ed eruzione bollosa (Farah et al., 2000).
Cardiovascolari: (raro) ipertensione, insufficienza circolatoria.
Centrali: (raro) convulsioni.
Gastrointestinali: nausea, vomito, diarrea, dolori addominali (specialmente in caso di pazienti affetti da colonpatie), flatulenza, distensione addominale; (raro) ostruzione gastrointestinale, melena, fecaloma, perforazione intestinale.
Studi nell'uomo hanno dimostrato l'attività promotrice di tumori del colon-retto nell'uso cronico di questi lassativi (van Gorkom et al., 1999; Shorkuber et al., 1998).
Sono pervenute 3 segnalazioni di reazioni avverse consistenti in coliche addominali, squilibri elettrolitici con aritmia da fibrillazione atriale e pseudomelanosi del colon in pazienti che assumevano preparati erboristici contenenti antrachinoni contro la stipsi. Tali reazioni sono legate all'abuso o all'uso prolungato nel tempo di lassativi antrachinonici.
Metabolici: ipokaliemia.
L'ipokaliemia associata alla senna si manifesta dopo circa 1-2 settimane di trattamento ed è caratterizzata da letargia, crampi muscolari, cefalea, parestesie, tetania, edema periferico, dispnea e ipertensione.
Renali: albuminuria, ematuria.
Albuminuria ed ematuria (presenza di albumina e sangue nelle urine) possono manifestarsi con l'utilizzo cronico di prodotti a base di senna
Sistemici: ipersensibilità (prurito, rash, rash eritematoso, orticaria, edema al volto, sincope, apnea).