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Semaglutide

Ozempic, Rybelsus, Wegovy

Avvertenze - Quali informazioni conoscere prima di usare Semaglutide?

Diabete di tipo 1, chetoacidosi diabetica: la semaglutide non è approvata per queste indicazioni. I pazienti in terapia insulinica che interrompono o riducono la dose di insulina e passano alla terapia con agonisti del recettore del GLP−1, inclusa semaglutide, possono andare incontro a chetoacidosi diabetica.

Insufficienza cardiaca congestizia di classe NYHA IV: la semaglutide non è raccomandata in questo gruppo di pazienti per la mancanza di evidenze cliniche.

Insufficienza renale: la terapia con semaglutide causa frequentemente disturbi gastrointestinali tra cui nausea, vomito e diarrea. Nei pazienti con compromissione della funzione renale, questi disturbi possono indurre disidratazione e di conseguenza peggiorare la funzionalità renale.

Rischio di aspirazione polmonare del contenuto gastrico: poiché la semaglutide rallenta lo svuotamento gastrico, i pazienti in terapia con il farmaco e sottoposti ad anestesia o sedazione potrebbero presentare un rischio maggiore di aspirazione polmonare e conseguenti complicanze polmonari. In caso di endoscopia gastrica i pazienti in terapia con semaglutide potrebbero ancora avere del contenuto gastrico nonostante la condizione di digiuno richiesta per la procedura endoscopica, e la presenza di contenuto gastrico costituisce un fattore di rischio aggiuntivo per polmonite ab ingestio (Wu et al., 2024). In caso di intervento chirurgico si potrebbe avere un rischio maggiore di rigurgito perioperatorio e sindrome da aspirazione polmonare. Le evidenze scientifiche relative sono limitate. Secondo uno studio retrospettivo in pazienti con diabete di tipo 2 sottoposti ad intervento chirurgico in anestesia generale o spinale, il rischio di polmonite postoperativa (esito clinico primario) è risultato simile tra i pazienti trattati con semaglutide e quelli non trattati con il farmaco. Inoltre non sono state riscontrate differenze neppure per il rischio di polmonite ab ingestio, broncoscopia nelle due settimane successive all´intervento chirurgico, mortalità per tutte le cause nel primo mese dopo l´intervento chirurgico. Potrebbe però esserci un aumento del rischio associato alla semaglutide, e in generali ai farmaci della stessa classe, in situazioni specifiche quali dosaggi levati di farmaco, fase iniziale del trattamento farmacologico, dolore addominale e procedure endoscopiche (Welk et al., 2024). Nella pratica clinica l´eventuale sospensione degli agonisti del recettore GLP−1 prima di un intervento chirurgico programmato è un tema di discussione. Nel 2023 la Società americana di anestiosologia si era espressa a favore della sospensione pre intervento chirurgico della semaglutide, ma l´adozione di questa raccomandazione “a prescindere” ha sollevato qualche dubbio perché il rischio di complicanze dovute a rallentamento dello svuotamento gastrico non è uguale per tutti i pazienti e questo effetto inoltre tende a diminuire con l´uso prolungato del farmaco (Joshi et al., 2023). Recentemente una meta−analisi ha cercato di quantificare gli effetti dei GLP−1 RA sullo svuotamento gastrico considerando il tempo richiesto per ridurre del 50% il contenuto gastrico solido, misurato con scintigrafia, e liquido, misurato con il test di assorbimento del paracetamolo. L´analisi dei dati ha riportato un aumento di 36 minuti con gli analoghi del GLP−1 rispetto al placebo per ridurre della metà il contenuto gastrico solido e nessuna differenza, tra farmaco e placebo, in caso di contenuto liquido (Hiramoto et al., 2024). L´Agenzia europea dei medicinali, EMA, è intervenuta nella discussione considerando come “plausibile” il rischio di aspirazione polmonare in caso di anestesia o sedazione nei pazienti in terapia con GLP−1 RA. Secondo l´EMA, pur non avendo potuto stabilire un nesso di causalità tra questa classe di farmaci e il rischio di aspirazione polmonare, medici e pazienti devono essere consapevoli del rischio potenziale e quindi valutare caso per caso come procedere (European Medicines Agency − EMA, 2024a).

Pancreatite: la comparsa di sintomi riconducibili a pancreatite richiede l´interruzione della semaglutide. In caso di diagnosi confermata, la semaglutide non può più essere somministrata.

Ipoglicemia: l´associazione di semaglutide con insulina o sulfanilurea aumenta il rischio di ipoglicemia. Tale rischio può essere ridotto diminuendo la dose di insulina o sulfanilurea quando si aggiunge la semaglutide alla terapia antidiabetica.

Retinopatia diabetica: i pazienti con diabete di tipo 2 in terapia con insulina e semaglutide sottocutanea potrebbero presentare un rischio aumentato di complicazioni della retinopatia diabetica poiché il rapido miglioramento del controllo glicemico può peggiorare temporaneamente la retinopatia diabetica. Tale rischio non può essere escluso per la semaglutide orale. L´uso della semaglutide nei pazienti diabetici pertanto richiede un attento monitoraggio. Nei pazienti con retinopatia diabetica non controllata o instabile, non è raccomandata la somministrazione di semaglutide sottocutanea 2 mg/settimana.

Tumori della tiroide: gli agonisti del recettore del GLP−1 sono risultati associati (effetto di classe) ad un aumento del rischio di tumori delle cellule C della tiroide nei roditori. Non è noto se esista lo stesso rischio per l´uomo. Negli USA, ma non in Europa, gli agonisti del recettore del GLP−1 riportano nella scheda tecnica, in primo piano (“Warning Box”), l´avvertenza di non somministrare il farmaco nei pazienti con anamnesi personale o familiare per carcinoma midollare della tiroide o con neoplasia endocrina multipla di tipo 2, rara sindrome caratterizzata dalla formazione di tumori benigni e maligni in tessuti del sistema endocrino tra cui la tioride (Food and Drug Administration − FDA, 2024). Secondo l´American Diabetes Association e l´American Thyroid Association la presenza del “warning Box” sul rischio di tumore alla tiroide potrebbe causare un ricorso eccessivo allo screening per noduli tiroidei con conseguente sovradiagnosi per una malattia che non causerà mai sintomi o morte (American Diabetes Association − Ada, 2024). In Europa, l´Agenzia per i medicinali non ha escluso il rischio di tumore delle cellule C della tiroide, ma ha ritenuto la rilevanza per l´uomo molto bassa per cui non ha dato la stessa enfasi della FDA a questa avvertenza. Sul tema l´EMA ha avviato una revisione dopo la pubblicazione di uno studio del 2022 che suggeriva un aumento del rischio di tumori alla tiroide e del cancro midollare della tiroide nei pazienti trattati con analoghi del GLP−1, soprattutto dopo 1−3 anni di terapia (Bezin et al., 2023). Al termine della revisione, il Comitato per la sicurezza dell´EMA (PRAC, Pharmacovigilance Risk Assessment Committee) ha ritenuto che le evidenze scientifiche attuali non supportino un´associazione tra l´uso degli analoghi del GLP−1 e il cancro alla tiroide (European Medicines Agency − EMA, 2023).

Risposta al trattamento orale: la biodisponibilità assoluta della semaglutide orale è bassa e l´assorbimento del farmaco presenta elevata variabilità tra le persone. Ne consegue che una percentuale pari al 2−4% dei pazienti non raggiunge un´esposizione sistemica sufficiente ad avere una risposta terapeutica.

Gravidanza: la semaglutide non deve essere utilizzata in gravidanza e le donne in età fertile che assumono il farmaco devono adottare valide misure di contraccezione. Sebbene gli studi di interazione tra semaglutide e contraccettivi orali abbiamo evidenziato un effetto minimo, non clinicamente significativo, sull´esposizione sistemica dei contraccetivi orali, secondo alcuni ricercatori la fase di titolazione del dosaggio di semaglutide potrebbe comportare qualche rischio in più (con tirzepatide, agonista del recettore del GLP−1/GIP, la riduzione del picco dei contraccetivi orali è stata del 66%). Un altro aspetto da considerare è che spesso le donne in sovrappeso od obese presentano irregolarità mestruale dovuta a squilibri ormonali: il calo ponderale indotto dai GLP−1 RA potrebbe ripristinare una certa regolarità del ciclo mestruale e quindi aumentare il rischio di una gravidanza non programmata. Il meccanismo di questi farmaci potrebbe essere anche più complesso rispetto al semplice calo ponderale. Nei ratti gli agonisti del recettore del GLP−1 stimolano la secrezione dell´ormone LH, il cui picco innesca l´ovulazione. Negli animali di laboratorio è stato osservato un aumento della prole nei ratti trattati con GLP−1 RA rispetto ai ratti non trattati. In donne con sindrome dell´ovaio policistico (PCOS), la somministrazione di exenatide e liraglutide, agonisti del recettore del GLP−1, ha favorito la regolarizzazione del ciclo mestruale e ha determinato un aumento del numero di gravidanze spontanee (Zhou et al., 2023). Nel caso si voglia pianificare una gravidanza, la ditta produttrice di semaglutide raccomanda di interrompere il farmaco due mesi prima rispetto a quando si voglia iniziare a cercarere una gravidanza. Sebbene in uno studio clinico con semaglutide il calo ponderale sia stato in parte mantenuto fino a 4 anni dopo aver interrotto la terapia, nella pratica clinica i pazienti generalmente tendono a riacquistare il peso una volta cessata l´assunzione del farmaco e questo potrebbe rappresentare un problema nelle donne che desiderano una gravidanza. L´eccessivo peso in gravidanza infatti è correlato ad un aumento del rischio di iperglicemia/diabete gestazionale, ipertensione gestazionale, macrosomia (peso alla nascita >4 kg) e parto cesareo. Uno studio retrospettivo di coorte, presentato all´84esimo congresso dei medici diabetologi americani, ha confrontato donne in gravidanza con diabete di tipo 2 preesistente precedentemente esposte o non esposte ai GLP−1 RA e ha riscontrato nelle donne esposte un aumento del peso gestazionale maggiore (incremento medio del peso in gravidanza: 11,3 kg vs 8,7 kg, p=0,03) e una percentuale più alta di donne con un peso eccessivo rispetto alle linee guida (61,7% vs 41,1%, p=0,02) (Maya et al., 2024).

Allattamento: dato l´elevato peso molecolare della semaglutide e l´esteso legame con le proteine plasmatiche (>99%) è probabile che la quantità di farmaco escreta nel latte materno sia minima, ma non ci sono dati disponibili sulla concentrazione di farmaco nel latte materno e nel neonato (LactMed, 2023). A scopo precauzionale, la semaglutide non deve essere utilizzata nelle donne che allattano.

Sodio: la formulazione orale di semaglutide (specialità medicinale Rybelsus) contiene 23 mg di sodio per compressa, pari all´1% della dose massima di 2 g al giorno raccomandata dall´Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per il paziente adulto.

Conservazione: la penna preriempita per la somministrazione sottocutanea di semaglutide ha un periodo di validità dopo il primo utilizzo di 6 settimane. La penna preriempita deve essere conservata al riparo dalla luce, senza ago inserito e con il proprio cappuccio. Il farmaco deve essere conservato in frigorifero (2−8°C), lontano da elementi refigerenti. Non deve essere congelato.


Nota:
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