Negli studi clinici di confronto fra prednisone a rilascio immediato e prednisone a rilascio modificato non sono emerse differenze significative nel profilo di sicurezza (Buttgereit et al., 2008 e 2010; Alten et al., 2010).
Cardiovascolari: edema, ipertensione, scompenso cardiaco in pazienti predisposti.
Un dosaggio giornaliero di almeno 7.5 mg di prednisone è risultato associato ad un aumento di 6 volte del rischio di fibrillazione atriale di nuova insorgenza (Van der Hooft et al., 2006).
Centrali: cefalea, vertigini, insonnia, stanchezza, neuropatia ischemica periferica, convulsioni, alterazioni elettroencefalografiche, aumento della pressione intracranica, disturbi comportamentali, depressione, ansietà, euforia, psicosi.
Dermatologici: Acne, ecchimosi (lividi), assottigliamento (atrofia) e fragilità cutanea, sudorazione abbondante (diaforesi), eritema facciale, strie (smagliature), petecchie (macchie emorragiche puntiformi), eccessiva comparsa di peli (irsutismo), rallentata cicatrizzazione delle ferite; può essere soppressa la reazione ai test cutanei.
Ematici: ipercoagulabilità sanguigna, diminuzione del numero dei linfociti (trattamento prolungato).
Endocrini: sindrome di Cushing (ipercortisolismo), inibizione della crescita, alterazioni del ciclo mestruale (amenorrea, dismenorrea), iperglicemia, diabete mellito, glicosuria (presenza di glucosio nelle urine), aumento o calo ponderale, atrofia della corteccia surrenale per diminuzione della secrezione di corticotropina.
Epatici: aumenti, in genere reversibili, limitati ed asintomatici, degli enzimi epatici.
Gastrointestinali: nausea, vomito, diarrea, stipsi, dolori e distensione addominali, ulcera peptica con possibile perforazione ed emorragia, ulcera esofagea, gastriti, pancreatiti.
Metabolici: alcalosi ipocalemica, alterazioni del bilancio idro-elettrolitico (ritenzione di sodio e fluidi, perdita di potassio), negativizzazione del bilancio dell’azoto.
Muscolo-scheletrici: Osteoporosi, miopatie ed artropatie, scarso sviluppo muscolare, dolori muscolari, fragilità e fratture ossee, compressione vertebrale, necrosi avascolare del femore, rottura dei tendini (in particolare del tendine di Achille).
Oftalmici: eccessiva sporgenza dell’occhio dall’orbita (esoftalmosi), aumento della pressione intraoculare, glaucoma, cataratta, retinopatia.
Sistemici: reazioni di ipersensibilità, reazioni allergiche, reazioni anafilattiche.