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Piroxicam

Feldene, Brexin e altri

Effetti collaterali - Quali sono gli effetti collaterali di Piroxicam?

Il piroxicam è associato a maggiori effetti indesiderati gastrointestinali e dermatologici gravi rispetto agli altri FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) non selettivi. Questo ha determinato una rivalutazione dell’uso terapeutico della molecola da parte dell’EMEA, che ha portato ad una restrizione delle indicazioni terapeutiche.
Nei trial clinici, gli effetti collaterali si sono manifestati con un’incidenza compresa fra l’11 e il 46% e hanno determinato l’interruzione del trattamento nel 4-12% dei pazienti.
Gli effetti gastrointestinali rappresentano la classe di eventi avversi più frequente (20%); l’incidenza aumenta con la somministrazione di dosi superiori a 30 mg/die. Meno del 5% dei pazienti sospende il trattamento per effetti collaterali gastrointestinali.
La complessazione con beta-ciclodestrina migliora la tollerabilità gastrointestinale del piroxicam perché, diminuendone la persistenza nel lume, riduce il rischio di irritazione da contatto.
In alcuni casi il piroxicam può provocare reazioni di ipersensibilità come anafilassi, broncospasmo, esantemi cutanei, prurito, febbre.

Apparato respiratorio: broncocostrizione in pazienti ipersensibili ai salicilati.

Cardiovascolari: edema, ipertensione, peggioramento dell’insufficienza cardiaca congestizia, peggioramento dell’angina (meno dell’1%).

Centrali: sonnolenza, cefalea, capogiri, tinnito (1-3%); depressione, nervosismo, insonnia (meno dell’1%); sordità, astenia, parestesia (Gerber, 1987).

Dermatologici: prurito (1-3%); esantemi cutanei, fotosensibilizzazione (meno dell’1%); alopecia (Gerber, 1987); alterata crescita delle unghie; (eventi avversi rari) edema del volto e delle manie, dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens Johnson, necrolisi tossica epidermica; eritema multiforme (Prieto et al., 2005).
Il rischio di eventi avversi dermatologici gravi sembra maggiore nelle fasi iniziali della terapia con FANS, durante il primo mese di terapia. La comparsa di rash cutaneo, lesione della mucosa o altro sintomo di ipersensibilità richiede l’interruzione della terapia.

Ematici: riduzione di emoglobina, ematocrito (3-9%); leucopenia, eosinofilia, anemia (1-3%); epistassi, ecchimosi, trombocitopenia (i FANS presentano livello di evidenza II per la trombocitopenia da farmaco; il livelli di evidenza sono quattro, il livello I è quello di evidenza certa), mielodepressione (meno dell’1%); anemia aplastica, anemia emolitica, pancitopenia, porpora di Schoenlein-Henoch, porpora trombotica trombocitopenica-sindrome emolitico-uremica (PTT-SEU).

Epatici: aumento delle transaminasi; ittero, epatiti (meno dell’1%); pancreatite.

Gastrointestinali: nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e morbo di Crohn, gastriti, ulcera peptica, perforazione e/o emorragia gastrointestinale anche fatale, enteropatia.
L’enteropatia da FANS, infiammazione a carico dell’intestino tenue, si manifesta attraverso complicanze correlate quali perdita di sangue (anemia), perdita di proteine (ipoalbuminemia, edema grave e scompenso cardiaco), ulcere e stenosi (la presenza di ulcere estese può indurre occlusione dell’intestino tenue).

Locali: (somministrazione intramuscolare) in corrispondenza del sito di iniezione dolore, eritema e raramente danneggiamento tissutale; (uso topico) bruciore, eritema, prurito, dermatite da contatto, orticaria, angioedema, eritema multifome.

Metabolici: iperkaliemia, ipoglicemia o iperglicemia (meno dell’1%); aumento o riduzione di peso (meno dell’1%).

Oftalmici: irritazione oculare, visione indistinta (meno dell’1%).

Renali: edemi periferici (2%); iperazotemia, ematuria, disuria, nefriti interstiziali, glomeruliti, sindrome nefrosica, insufficienza renale acuta (meno dell’1%).