Dopo somministrazione orale, l’oxicodone è assorbito nel tratto gastrointestinale.
Subisce effetto di primo passaggio epatico che ne riduce la biodisponibilità.
Biodisponibilità: 60-87% (adulti).
Quando somministrato a stomaco pieno (cibo ricco in grassi), la curva concentrazione-tempo (AUC) dell’oxicodone tende ad aumentare (21%), il picco plasmatico a diminuire (14%) con un rallentamento del tempo di picco plasmatico (da 1,25 ore a 3 ore). Queste variazioni comunque non sono considerate clinicamente rilevanti.
Tempo di picco plasmatico: 1 ora (somministrazione in soluzione orale); 1,3 ore (dopo somministrazione in formulazione solida); 3 ore (formulazione a rilascio prolungato).
Insorgenza dell’effetto analgesico: 15 minuti dopo la somministrazione di oxicodone a rilascio immediato.
Massimo effetto analgesico: 1-2 ore dopo la somministrazione di oxicodone a rilascio immediato.
Durata dell’effetto analgesico: 4-6 ore (oxicodone a rilascio immediato); 12 ore (oxicodone a rilascio prolungato).
Volume di distribuzione (Vd): 2,6 L/kg.
Legame sieroproteico: 38-45%
Emivita di eliminazione: 4-6 ore.
Clearance plasmatica: 0,8 L/min.
L’oxicodone viene metabolizzato a livello intestinale ed epatico ad opera degli enzimi citocromiali in noroxicodone (CYP3A4) e oximorfone (CYP2D6). La via metabolica principale è rappresentata dalla N-demetilazione a noroxicodone. Entrambi i metaboliti possiedono attività analgesica, inferiore a quella dell’oxicodone.
Sia l’oxicodone che i suoi metaboliti sono escreti per via renale (Martindale, 1996). L’oxicodone viene escreto tal quale per il 19% e sotto forma di metaboliti coniugati fino al 50%; l’oximorfone coniugato conta fino ad un massimo del 14% (l’oximorfone tal quale non è rilevabile nelle urine); il noroxicodone e il suo metabolita coniugati sono stati ritrovati nelle urine ma non quantificati.
L’oxicodone attraversa la placenta ed è escreto nel latte materno.
In donne trattate con oxicodone più paracetamolo (5 mg/500 mg ogni 4-7 ore) per il controllo del dolore dopo parto cesareo, la concentrazione massima di oxicodone nella latte materno è stata raggiunta dopo 1-2 ore dalla prima dose, quindi con tempi variabili dopo dosi ripetute. La rilevabilità dell’oxicodone nel latte materno è risultata dipendere dal numero di dosi somministrate (4, 12 e 36 ore dopo 4, 9 e 11 dosi). Considerando tutto il gruppo di donne, i livelli di oxicodone nel latte materno si sono collocati nell’intervallo tra < 5 mcg/L (limite di non rilevabilità) e 229 mcg/L. Sulla base di questi dati, un bambino allattato esclusivamente al seno può ricevere una dose massima pari all’8% della dose materna di oxicodone aggiustata per il peso (in questo studio non sono stati valutati i livelli plasmatici dei metaboliti dell’oxicodone) (Marx et al., 1986).
In un altro studio, la concentrazione di oxicodone nel colostro è risultata correlare con quella nel siero materno: nel colostro la concentrazione di oxicodone è risultata più alta di 3,2-3,4 volte (Seaton et al., 2007).
Misurando la concentrazione plasmatica di oxicodone nei primi tre giorni di vita di bambini allattati al seno da madri in terapia con oxicodone, è stato possibile rilevare l’analgesico solo in un bambino (7,4 mcg/ml) (secondo gli autori dello studio il risultato è probabilmente dovuto alla piccola quantità di colostro assunto dai bambini nelle prime 72 ore dopo il parto) (Seaton et al., 2007). Nello stesso studio, solo il 4% dei bambini (2 bambini su 50) mostrava un certo grado di sedazione (livello 3 su una scala a 5 punti dove 1 rappresenta “vigilanza completa” e 5 “difficoltà a svegliarsi”).
In un altro caso, la ricerca di oxicodone nelle urine di un bambino di 45 giorni di età ha evidenziato livelli superiori a 2000 mcg/L. Il bambino era allimentato esclusivamente al seno dalla mamma che aveva assunto oxicodone (5-10 mg ogni 4-6 ore) per il dolore causato dall’episiotomia (Sulton-Vilavasso et al., 2012). Il bambino era stato ricoverato d’urgenza per costipazione, depressione respiratoria e del sistema nervoso centrale probabilmente causati dalla presenza di oxicodone nel latte materno.