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Meloxicam

Mobic e altri

Avvertenze - Quali informazioni conoscere prima di usare Meloxicam?

Trattamento prolungato: monitorare segni e sintomi di un’eventuale tossicità del meloxicam, in particolare a carico del tratto gastrointestinale e cardiovascolare (rischio di infarto miocardico e ictus). Il rischio di eventi cardiovascolari aumenta con l’uso prolungato dei FANS e nei pazienti con cardiopatia. Nelle terapie sintomatiche i FANS devono essere utilizzati al dosaggio minimo efficace e per la durata più breve possibile.

Pazienti anziani, pazienti a rischio di gravi reazioni avverse: valutare un’eventuale riduzione della dose di meloxicam.

Esofagite, gastrite, ulcera gastroduodenale pregresse: accertare la risoluzione completa della patologia gastrointestinale prima di somministrare meloxicam. Durante il trattamento con meloxicam monitorare tali pazienti per l’eventuale insorgenza di recidive.

Perforazione, ulcerazione, sanguinamento: la comparsa di tossicità gastrointestinale può verificarsi in qualsiasi momento della terapia con meloxicam ed è favorita dai seguenti fattori di rischio: terapia corticosteroidea o anticoagulante concomitante, somministrazione prolungata, tabagismo, consumo di alcool, età avanzata, presenza di altre patologie (FDA, 2005). Nei pazienti a rischio iniziare il trattamento con meloxicam al dosaggio efficace più basso e valutare l’opportunità di una terapia concomitante con farmaci gastroprotettori (inibitori della pompa protonica oppure misoprostolo).

Insufficienza renale: i FANS possono indurre insufficienza renale funzionale perchè inibiscono la sintesi delle prostaglandine renali vasodilatanti coinvolte nel mantenimento della perfusione renale. Monitorare la funzionalità renale in particolare nei pazienti a rischio.

Età avanzata, insufficienza cardiaca congestizia, cirrosi epatica, sindrome nefrotica e insufficienza renale, terapia concomitante con diuretici, ipovolemia: monitorare la funzionalità renale per il rischio di indurre scompenso in caso di insufficienza renale latente a causa dell’azione sulle prostaglandine renali esercitata dai FANS. Infatti, nei pazienti con ridotto volume plasmatico e ridotta perfusione renale, quest’ultima è sostenuta in parte dalle prostaglandine renali. I FANS provocano raramente nefrite interstiziale, glomerulo nefrite, necrosi della midollare renale e sindrome nefrotica; possono indurre ritenzione idrica, ridotta escrezione di sodio e potassio interferendo con l’azione natriuretica dei diuretici (peggioramento del quadro clinico in caso di ipertensione o insufficienza cardiaca).

Ipertensione: nei pazienti con ipertensione la somministrazione di FANS può comportare ritenzione di liquidi ed edema. Monitorare la pressione arteriosa soprattutto nella fase iniziale della terapia con meloxicam.

Rischio cardiovascolare: il meloxicam è stato associato negli studi clinici ad un aumento del rischio cardiovascolare (infarto miocardico e ictus) soprattutto nel primo mese di esposizione al farmaco (Tarek et al., 2008). Le Linee Guida pubblicate dalla FDA relative all’impiego dei FANS evidenziano un aumento del rischio di infarto miocardico e ictus in seguito all’uso prolungato dei FANS e in caso di pregressa cardiopatia; inoltre controindicano la somministrazione dei FANS immediatamente prima o dopo l’intervento di bypass aortocoronarico (CABG, Coronary Artery Bypass grafting) (FDA, 2005). Somministrare meloxicam con cautela in caso di insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica, malattia cerebrovascolare e malattia arteriosa periferica.

Reazioni dermatologiche gravi: la somministrazione di FANS è associata raramente a gravi reazioni cutanee quali sindrome di Stevens-Johnson, dermatite esfoliativa e necrolisi epidermica tossica, in particolare all’inizio del trattamento. In caso di comparsa di reazioni cutanee sospette, interrompere la somministrazione di meloxicam.

Alterazioni significative e persistenti dei valori relativi a transaminasi, bilirubina sierica, creatinina sierica, azoto ureico: interrompere la terapia con meloxicam.

Varicella e infezione da Herpes zoster: la somministrazione di FANS a pazienti pediatrici con varicella o a pazienti adulti con infezioni da Herpes zoster è stata associata ad un aumento del rischio relativo, rispettivamente, di 5 e 1,6 volte di reazioni cutanee gravi. Pur non essendo stata accertata una reazione di causa-effetto è probabile che l’esposizione ai FANS favorisca la comparsa di gravi complicanze dermatologiche nei pazienti con infezioni virali sostenute dal virus varicella-zoster (varicella e Herpes zoster) (Mikaeloff et al., 2008). Nei bambini con varicella preferire la somministrazione di paracetamolo a quella di FANS.

Malattie infiammatorie intestinali (morbo di Crohn, colite ulcerativa): la somministrazione di FANS a pazienti con malattie infiammatorie intestinali può provocare un peggioramento della patologia.

Anticoagulanti orali, eparina, clopidogrel, ticlopidina: evitare la somministrazione concomitante di meloxicam per il possibile incremento del rischio di emorragie.

Litio: monitorare la concentrazione plasmatica del litio all’inizio della terapia con meloxicam, ogni volta che sia richiesto una modifica del dosaggio dell’antinfiammatorio e alla fine del trattamento.

Metotrexato: l’associazione meloxicam-metotrexato non è raccomandata. Se questa fosse necessaria, controllare attentamente la crasi ematica e somministrare i due farmaci per terapie a breve termine.

Ciclosporina: monitorare la funzionalità renale quando il meloxicam è somministrato in pazienti in terapia con ciclosporina.

Antipertensivi: monitorare i valori di pressione arteriosa in caso di terapia concomitante del meloxicam con antipertensivi. I FANS infatti possono diminuire l’azione farmacologica degli antipertensivi per azione sulla ciclossigenasi renale e sulla ciclossigenasi vascolare extrarenale agendo come vasocostrittori diretti o aumentando la risposta dell’organismo all’angiotensina endogena.

Gravidanza: la somministrazione dei FANS in gravidanza può comportare un aumento del rischio di aborto e di tossicità embriofetale (malformazioni cardiache, gastroschisi). Il rischio di tossicità fetale si ritiene aumenti con la dose di FANS e per trattamenti prolungati. La somministrazione di FANS durante il terzo trimestre di gravidanza è associata a ipertensione polmonare e chiusura prematura del dotto arterioso, a insufficienza renale fino a comparsa di oligoidramnios. La somministrazione di FANS al termine della gravidanza può causare ritardo del parto o prolungamento del travaglio per inibizione delle contrazioni uterine e a prolungamento del tempo di sanguinamento. Il meloxicam è controindicato nel terzo trimestre di gravidanza e l’uso nel primo e secondo trimestre richiede un’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio.


Nota:
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In particolare I&B autorizza e predispone la pubblicazione dei contenuti di questa sezione "Avvertenze", con licenza GFDL e CC-BY_SA, sulla pagina dell'enciclopedia libera alla Voce "Meloxicam".