Acido acetilsalicilico: la co-somministrazione di flurbiprofene (150 mg/die per via orale) e acido acetilsalicilico (3 g/die) per 2 settimane in pazienti con artrite reumatoide non ha evidenziato interazioni a livello farmacocinetico (concentrazioni plasmatiche dei due farmaci non modificate) né a livello di attività farmacologica (Brook, Khong, 1977). I produttori dei farmaci a base di flurbiprofene, comunque, non raccomandano generalmente l’associazione con acido acetilsalicilico per il rischio di un aumento degli effetti collaterali (da valutare l’uso dell’aspirina a basso dosaggio nella profilassi cardiovascolare).
Alcool: in associazione ai FANS può aumentare il rischio di sanguinamento gastrointestinale.
Antiacidi, sucralfato: possono ritardare l’assorbimento dei FANS, ma non sono risultati modificare la quantità di farmaco assorbito (Brouwers, de Smet, 1994)
Antibiotici chinolonici: in studi su animali da laboratorio, il flurbiprofene è risultato aumentare in maniera significativa gli effetti convulsivanti di norfloxacina e enoxacina, ma non di ciprofloxacina, lomefloxacina, levofloxacina e gatifloxacina (Hori et al., 2003). In letteratura è riportato un caso di attacco convulsivo per sospetta interazione tra flurbiprofene axetil (50 mg per via endovenosa) e enoxacina (200 mg per via orale) in una paziente di età avanzata operata per occlusione intestinale (Mizuno et al., 2001).
Anticoagulanti orali, antiaggreganti piastrinici, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI): potenziale aumento del rischio di emorragia gastrointstinale in associazione a FANS.
Antipertensivi: i FANS possono causare interazione farmacologica quando somministrati con farmaci antipertensivi. La rilevanza clinica dell’interazione dipende sia dal tipo di FANS utilizzato sia dal farmaco antipertensivo. L’associazione comunque richiede cautela e monitoraggio.
Ciclosporina, tacrolimus: la co-somministrazione di ciclosporina o tacrolimus e FANS per via sistemica è associata ad un aumento del rischio di nefrotossicità. L’associazione farmacologica non è raccomandata (Delzer et al., 2018).
Digossina: in associazione ai FANS si può verificare un aumento dei livelli plasmatici di digossina. L’interazione è più frequente nei pazienti anziani, nei neonati, e nei pazienti con insufficienza renale (Brouwers, de Smet, 1994).
FANS: la co-somministrazione di due FANS è generalmente controindicata per il rischio di un aumento degli effetti collaterali.
Furosemide: il flurbiprofene, somministrato per via orale, è risultato ridurre l’azione diuretica della furosemide (il meccanismo dell’interazione farmacologica non è stato completamente chiarito e potrebbe non dipendere dall’inibizione delle sintesi renale di prostaglandine) (Wilkins et al., 1986; Symmons et al., 1983).
Litio: il flurbiprofene, somministrato per via orale (100 mg ogni 12 ore), è risultato aumentare la concentrazione plasmatica del litio. L’interazione è risultata statisticamente significativa. Monitorare gli effetti del litio soprattutto all’inizio di una terapia combinata con flurbiprofene (Hughes et al., 1997).
Metotrexato: la co-somministrazione di FANS e metotrexato può essere associata ad aumento del danno epatico, insufficienza renale, disturbi gastrointestinali e mielodepressione a causa della riduzione della clearance del metotrexato. I FANS, e probabilmente i loro glucuronidil-derivati, possono indurre un aumento dei livelli circolanti di metotrexato inibendone l’escrezione renale. In particolare i FANS bloccano il passaggio del metotrexato dal sangue alla cellula del tubulo renale per azione sul sistema di trasporto degli anioni organici (OATs, organic anion transporters) e del folato ridotto (RFC-1) e il passaggio dalla cellula tubulare al tubulo renale per azione su proteine di trasporto transmembrana simili alla glicoproteina P (proteine MRP, Multidrug Resistence associated Protein) (Iwaki et al., 2017; Kawase et al., 2016). Comunque la somministrazione orale di flurbiprofene (3 mg/kg/die) e metotrexato in 10 pazienti con artrite reumatoide non ha modificato in maniera statisticamente significativa la clearance del metotrexato (variazioni non superiori al 12,2% tra gruppo trattato con FANS e metotrexato e gruppo trattato con paracetamolo e metotrexato per: clearance orale, clearance renale, frazione non legata e percentuale escreta di metotrexato non modificato) (Tracy et al., 1994). Analogo esito è stato osservato i 6 pazienti con artrite reumatoide e trattati con flurbiprofene (300 mg/die) e metotrexato (10-25 mg/dose, per via orale o parenterale) (Skeith et al., 1990).
Mifepristone: la somministrazione di FANS contestualmente all’uso di mifepristone per dilatare la cervice uterina in caso di interruzione di gravidanza (co-somministrazione naprossene-mifepristone) o per indurre un aborto farmacologico (co-somministrazione diclofenac-mifepristone) non è risultatata interferire con l’azione del mifepristone (Fiala et al., 2005; Radestad, Bygdeman, 1992).
Propranololo: in pazienti con lieve ipertensione, la somministrazione di flurbiprofene (100 mg/die per 7 giorni) è risultata attenuare l’effetto ipotensivo di una singola dose di propranolo (80 mg), ma non di atenololo (100 mg). L’interazione farmacologica non dipende da un effetto del flurbiprofene sulla farmacocinetica dei due antipertensivi perché i valori di picco plasmatico, di tempo di picco plasmatico, AUC (area sotto la curva concentrazione-tempo, indicatore dell’esposizione sistemica di un farmaco) per l’atenololo e il propranololo sono rimasti pressochè invariati. Inoltre le differenze osservate per escrezione di sodio nelle 24 ore, attività della renina plasmatica e concentrazione plasmatica di aldosterone non sono risultate statisticamente significative (Webster et al., 1984).
Teucrium polium: il teucrium polium, noto comunemente come camedrio polio, è una pianta perenne utilizzata in fitoterapia per le sue proprietà di stimolare la funzione gastrointestinale. La co-somministrazione di estratti di questa droga con flurbiprofene può causare tossicità epatica (Dag et al., 2014).
Zidovudina: in vitro il flurbiprofene è risultato un potente inibitore della reazione di glucuronidazione della zidovudina (anche nota come azidotimidina) perché compete con quest’ultima come substrato per gli stessi enzimi (Herber et al., 1992).