Il flurbiprofene può essere considerato un farmaco relativamente ben tollerato.
Negli studi di preregistrazione, in pazienti trattati per artrite reumatoide, osteoartrite e dolore muscoloscheletrico, il flurbiprofene ha evidenziato una maggiore tollerabilità gastrica dall’acido acetilsalicilico (gli effetti collaterali importanti a carico del tratto gastrointestinale superiore sono stati meno della metà rispetto a quelli osservati con acido acetilsalicilico). Inoltre, anche l’incidenza di reazioni avverse serie a carico del tratto urinario è risultata inferiore a quella osservata con l’acido acetilsalicilico, mentre non sono stati riportati eventi avversi seri del sistema emolinfatico: la più comune alterazione nei parametri di laboratorio è stata una riduzione dell’ematocrito (incidenza inferiore rispetto al gruppo trattato con acido acetilsalicilico) (Brooks et al., 1990). La maggiore tollerabilità gastrointestinale del flurbiprofene rispetto all’acido acetilsalicilico è stata evidenziata in una metanalisi che ha preso in considerazione 14 studi clinici condotti tra il 1975 e il 2006 in pazienti con artrite reumatoide. Dalla metanalisi il flurbiprofene (200 mg/die) è risultato superiore a naprossene (750 mg/die) e indometacina (150 mg/die) in termini di efficacia e con una tollerabilità gastrointestinale superiore a quella dell’acido acetilsalicilico (4 g/die) e indometacina (Richy et al., 2007).
Gli effetti collaterali di seguito riportati si riferiscono soprattutto alla somministrazione per via sistemica del farmaco. L’uso di formulazioni topiche del flurbiprofene può dare luogo a fenomeni di sensibilizzazione soprattutto in caso di trattamento prolungato.
Cardiovascolari: (frequenza non nota) infarto miocardico acuto, insufficienza cardiaca, edema, ipertensione.
Il flurbiprofene, somministrato per via orale, è stato associato ad un aumento del rischio di infarto miocardico acuto (Shau et al., 2012).
Centrali: (comuni: 1-10%) capogiri, cefalea, parestesia; (non comuni: 0,1-1%) insonnia, sonnolenza; (frequenza non nota) effetti avversi cerebrovascolari, neurite ottica, emicrania, stato confusionale, vertigine, depressione, allucinazione.
Dermatologici: (non comuni: 0,1-1%) rash, prurito; (frequenza non nota) orticaria, porpora, dermatiti bollose (incluse sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi tossica epidermica, eritema multiforme).
Ematici: (frequenza non nota) anemia, trombocitopenia, anemia aplastica, agranulocitosi.
Epatici: (frequenza non nota) epatite.
Gastrointestinali: (comuni: 1-10%) diarrea, ulcere della bocca, nausea, dolore orale, parestesia orale, dolore all’orofaringe, sensazione di fastidio alla bocca (sensazione di calore o bruciore, formicolio); (non comuni: 0,1-1%) distensione addominale, dolore all’addome, costipazione, secchezza della bocca (xerostomia), difficoltà di digestione (dispepsia), flatulenza, sensazione di dolore alla lingua (glossodinia), alterazione del senso del gusto (disgeusia), alterazione della sensibilità orale (disestesia orale), vomito; (frequenza non nota) sangue nelle feci (melena), vomito di sangue (ematemesi), emorragia gastrointestinale, colite, esacerbazione del morbo di Crohn, gastrite, ulcera peptica, perforazione gastrica, emorragia da ulcera.
Oftalmici: (somministrazione topica oculare) (molto comuni > 10%) emorragia oculare, bruciore, prurito, sensazione di corpo estraneo, lacrimazione, secchezza agli occhi, fotofobia, dolore; (frequenza non nota) midriasi anche prolungata, iperemia oculare.
Orecchio: (frequenza non nota) tinnito.
Renali: (frequenza non nota) nefrite tubulo-interstiziale, sindrome nefrotica, insufficienza renale.
Respiratori: (comuni: 1-10%) irritazione alla gola (somministrazione orofaringea); (non comuni: 0,1-1%) asma, broncospasmo, dispnea.
Sistemici: (non comuni: 0,1-1%) febbre, dolore; (rari: 0,01-0,1%) reazioni di ipersensibilità (rash maculopapulare, angioedema, ipotensione) (Romano, Pietrantonio, 1987); (frequenza non nota) malessere, affaticamento.