Gli effetti collaterali associati all’uso di finasterise riguardano per la maggior parte l’ambito sessuale (16%) e psichiatrico (11%). Nel mondo gli eventi avversi potenzialmente correlati all’uso di finasteride sono 19.079 (fonte VigiAccess, database creato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2015) (VigiAccess, 2023).
In un numero limitato di pazienti (incidenza stimata 1-5%) alcuni effetti collaterali normalmente transitori attinenti alla sfera sessuale diventano persistenti dando luogo ad un quadro clinico descritto come sindrome post-finasteride (PFS). In alcuni casi, oltre alla disfunzione sessuale compaiono anche sintimi psichiatrici e/o gastrointetinali. La sindrome post-finasterise non è ancora stata riconosciuta come patologia e non tutto il mondo scientifico è concorde sulla sua causa: al momento non ci sono trattamenti validi. Negli USA comunque, la PFS è stata inserita ufficialmente nei database delle malattie rare Genetic and Rare Diseases information Center (GARD) e Ntional Organization for rare Disorders (NORD) (Osservatorio Malattie Rare – Omar, 2022).
Trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna
Centrali: depressione, ansia, ideazione suicidaria (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2017 e 2018).
Dermatologici: (rari) rash cutaneo, rash orticarioide (Moreno-Fernandez et al., 2010).
Endocrini: abbassamento della libido (6,4 vs 3,4%, finasteride e placebo), impotenza (8,1 vs 3,7%), riduzione del volume di eiaculazione (3,7 vs 0,7%), ginecomastia (0,5 vs 0,1%) (studio PLESS, primo anno di trattamento; l’incidenza di tali effetti risulta diminuita nel corso dei tre anni successivi dello studio); carcinoma mammario.
La ginecomastia scompare o si attenua dopo sospensione del trattamento in circa l’80% dei pazienti. Può manifestarsi in un periodo di tempo compreso fra 14 giorni e 2,5 anni dall’inizio della terapia e può essere unilaterale (30%) o bilaterale (25%). Sono stati segnalati episodi di carcinoma della mammella in pazienti in terapia con finasteride (Green et al., 1996; MHRA public assessment report, 2009; Prescrire International, 2010).
Sistemici: (rari) reazioni di ipersensibilità (orticaria, prurito, gonfiore delle labbra).
Urogenitali: (raro) dolore testicolare.
Trattamento dell’alopecia androgenica
Nei trial clinici circa l’1,4% dei pazienti trattati con finasteride (vs 1,6% con placebo) hanno interrotto la terapia a causa di effetti avversi, in particolare l’1,2 vs 0,9% dei pazienti per effetti collaterali di natura endocrina.
Cardiovascolari: (sorveglianza post-marketing) palpitazioni.
Centrali: (non comune) depressione, ansia, ideazione suicidaria (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2018). Sono stati riportati alcuni casi di depressione associata all’assunzione di finasteride (1 mg/die), reversibile con la sospensione del farmaco (Altomare, Capella, 2002; Canadian Adverse Reaction Newsletter, 2004). In alcuni casi i sintomi psichiatrici riportati si sono mantenuti nel tempo, anche dopo l’interruzione della terapia (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2022).
Endocrini: diminuzione della libido (1,8 vs 1,3%, finasteride e placebo), riduzione del volume di eiaculazione (1,2 vs 0,7%), disfunzione erettile (1,3 vs 0,7%) nel primo anno di trattamento, diminuzione della libido, ginecomastia, infertilità.
La disfunzione sessuale osservata con finasteride può persistere anche dopo la sospensione del trattamento (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2018).
Epatici: (sorveglianza post-marketing) aumento degli enzimi epatici.
Gastrointestinali: pancreatite acuta. In letteratura è riportato un episodio di pancreatite acuta probabilmente causata dall’assunzione di finasteride (1 mg/die) (Lin et al., 2001).
Sistemici: reazioni di ipersensibilità (orticaria, prurito, gonfiore delle labbra).
Urogenitali: (raro) dolore testicolare; (sorveglianza post-marketing) disfunzione erettile, disfunzione eiaculatoria, diminuzione della libido. Il tempo di comparsa di questi eventi avversi puà variare da alcuni giorni ad alcuni anni dopo il trattamento; in alcuni casi gli effetti avversi si sono mantenuti nel tempo (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2022).