Donne in età fertile - gravidanza: la finasteride inibisce la conversione del testosterone in diidrotestosterone (DHT) e se assunta durante la gravidanza, può causare malformazioni ai genitali esterni del feto maschio. Donne potenzialmente fertili o in gravidanza dovrebbero evitare di maneggiare compresse rotte di finasteride. La finasteride viene escreta in piccole quantità anche nel liquido seminale; non è noto se l’esposizione al farmaco rappresenta un rischio per il feto di sesso maschile, pertanto si raccomanda l’impiego del profilattico. La FDA ha inserito la finasteride in classe X per l’impiego in gravidanza. Tale classe comprende i farmaci i cui studi hanno evidenziato lo sviluppo di anomalie fetali sia nell’animale che nell’uomo e i farmaci che, in base all’esperienza sull’uomo, aumentano il rischio di anomalie fetali. I farmaci appartenenti alla classe X sono controindicati in donne che sono o che potrebbero essere in gravidanza, poichè i rischi derivanti dall’uso del farmaco sono maggiori dei possibili benefici.
Carcinoma mammario negli uomini: la terapia con finasteride sembra aumentare il rischio di incidenza di tumore al seno negli uomini. Il rapporto pubblicato dall’agenzia regolatoria inglese (MHRA) nel 2009 ha riportato alcune segnalazioni di carcinoma mammario (50 casi in seguito a trattamento con finasteride 5 mg da aprile 1992 a novembre 2009, 3 casi con finasteride 1 mg da settembre 1997 a novembre 2009) (MHRA public assessment report, 2009). Nel corso degli studi clinici è stato rilevato un aumento statisticamente non significativo dell’incidenza di tumore al seno in uomini in terapia con finasteride (su 100.000 pazienti, 7-8 casi di carcinoma mammario vs 3-8 tra i controlli) (Prescrire International, 2010).
Alterazioni dell’umore: la somministrazione di finasteride sia nel dosaggio 5 mg per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna sia al dosaggio inferiore, di 1 mg, per la terapia dell’alopecia androgenica è stata associata a cambiamenti dell’umore, depressione e ideazione suicidaria. I pazienti devono pertanto essere monitorati per il rischio potenziale di sintomi psichiatrici e nel caso il farmaco deve essere sospeso (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2017, 2018 e 2022).
Sindrome post-finasteride (PFS): alcuni effetti collaterali transitori a carico della sfera sessuale, associati all’uso di finasteride possono diventare persistenti dando luogo ad un quadro clinico definito “sindrome post-finasteride”. In alcuni pazienti possono comparire e persistere anche sintomi psichiatrici e gastrointestinali. Questa sindrome è stata descritta nel 2011 ed è correlata agli inibitori della 5-alfa-reduttasi. La PFS non è ancora stata riconosciuta come patologia e non tutto il mondo scientifico è concorde sulla sua causa: al momento non ci sono trattamenti validi. Le stime suggeriscono un’incidenza compresa tra l’1% e il 5%. Negli USA la PFS è stata ufficialmente inserita nei database dedicati alle malattie rare Genetic and Rare Diseases information Center (GARD) e Ntional Organization for rare Disorders (NORD). Gli studiosi hanno definito alcuni criteri diagnostici per la PFS: precedente trattamento con un inibitore della 5-alfa-reduttasi, disfunzione sessuale che persiste dopo la sospensione del farmaco per almeno 3 mesi, riduzione/perdita duratura del desiderio sessuale, disfunzione erettile persistente, riduzione duratura della sensazione genitale e orgasmica (Osservatorio Malattie Rare – Omar, 2022).
Allattamento: non è noto se la finasteride viene escreta nel latte materno, pertanto si sconsiglia l’assunzione del farmaco durante l’allattamento.
Insufficienza epatica: somministrare con cautela a pazienti affetti da insufficienza epatica, poichè in tali pazienti aumenta l’esposizione al farmaco per riduzione del metabolismo.
Pazienti in età pediatrica: non sono disponibili studi clinici relativi all’impiego di finasteride in pazienti di età inferiore a 18 anni.
Trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna
Prima di iniziare il trattamento con finasteride e durante la terapia, effettuare gli esami clinici necessari al fine di escludere la presenza di carcinoma prostatico.
Uropatia ostruttiva: la finasteride non è indicata in pazienti affetti da uropatia ostruttiva. Prima di iniziare la terapia con finasteride, escludere fra le cause possibili di elevato volume urinario, l’uropatia ostruttiva.
Antigene prostatico specifico (PSA): la concentrazione ematica dell’antigene prostatico specifico aumenta in seguito a patologie prostatiche (ipertrofia, carcinoma) e viene impiegata come marker par la diagnosi del carcinoma. La somministrazione di finasteride riduce del 50% (pazienti con più di 50 anni) i livelli sierici dell’antigene prostatico specifico, anche in presenza del tumore. Monitorare i livelli plasmatici dell’antigene prostatico specifico sia prima che durante la terapia con finasteride (in questo caso raddoppiare il valore per poter effettuare il confronto con il normale range di valori in pazienti non trattati).
Trattamento dell’alopecia androgenica maschile
Infertilità: in pazienti sani o affetti da oligospermia, l’assunzione per lunghi periodi (1 anno) di finasteride per il trattamento dell’alopecia androgenica (1 mg/die) può causare azoospermia o riduzione del volume di eiaculazione e disfunzione sessuale (disfunzione erettile, disturbo dell’aiaculazione, diminuzione della libido) (Agenzia Italaiana del Farmaco – AIFA, 2018). Tali fenomeni risultano reversibili in seguito alla sospensione della terapia con finasteride, ma in alcuni pazienti segni e sintomi di disfunzione sessuale possono permanere anche dopo l’interruzione della terapia (Liu et al., 2008; Chiba et al., 2010; Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2018).
Antigene prostatico specifico (PSA): la riduzione dei livelli sierici di antigene prostatico specifico può verificarsi anche in seguito all’assunzione di finasteride per il trattamento dell’alopecia androgenica. Uno studio clinico della durata di 48 mesi ha evidenziato una riduzione della concentrazione ematica dell’antigene prostatico specifico del 40% in pazienti di età compresa tra 40-49 anni e del 50% in pazienti di età compresa tra 50 e 60 anni in seguito all’assunzione di finasteride (1 mg/die) (D’Amico, Roehrborn, 2007).
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