Bambini, ragazzi: l’uso della clotiapina nei ragazzi con età inferiore a 16 anni manca di dati sulla sicurezza per cui il ricorso a questo farmaco è riservato a casi di assoluta necessità.
Pazienti anziani: l’uso della clotiapina richiede cautela e un dosaggio ridotto (10-30 mg/die per via orale), in particolare se sono presenti ipertrofia prostatica, glaucoma e ileo paralitico. Deve essere inoltre controllata la pressione arteriosa poiché il farmaco può abbassare i valori pressori
Pazienti con anamnesi di convulsioni o stati postencefalici: poiché la clotiapina abbassa la soglia convulsiva, la sua somministrazione richiede cautela
Pazienti affetti da disturbo dello spettro autistico: la terapia con clotiapina potrebbe indurre/mantenere la sintomatologia associata a disfunzione della vescica e dell’intestino (BBD, Bladder and Bowel Disfunction) spesso diagnosticata nei pazienti che soffrono di autismo (Gubbiotti et al., 2019).
Demenza: l’uso di farmaci antispicotici in pazienti affetti da demenza è stato associato ad un aumento del rischio di eventi cerebrovascolari tra cui l’ictus (effetto di classe). Nei pazienti anziani con psicosi secondaria a demenza, l’uso di antispicotici è stato associato ad un aumento del rischio di morte (studi osservazionali). Fattori che possono aumentare tale rischio comprendono sedazione, problemi cardiaci o polmonari.
Tromboembolismo venoso (TEV): gli antipsicotici sono stati associati a casi di tromboembolismo venoso. Nei pazienti con fattori di rischio per TEV, prima e durante l’uso della clotiapina è indicato adottare misure di prevenzione adeguate.
Prolungamento dell’intervallo QT: nei pazienti a rischio di prolungamento dell’intervallo QT (per anamnesi familiare, malattie o terapie concomitanti): la somministrazione di clotiapina richiede cautela perché il farmaco può indurre prolungamento del QT.
Neutropenia/agranulocitosi: gli antipsicotici sono stati associati a riduzione marcata dei globuli bianchi pertanto nei pazienti a rischio, in terapia con clotiapina i valori dei globuli bianchi durante la terapia con clotiapina, la conta leucocitaria deve essere monitorara. Se la conta dei globuli bianchi scende sotto il valore limite di 1000 cell/mm3, la clotiapina deve essere sospesa.
Tumore al seno: l’uso della clotiapina deve essere attentamente valutato per il rischio di iperprolattinemia che puà manifestarsi con un uso prolungato del farmaco.
Condizioni patologiche associate a vomito: poiché la clotiapina possiede un effetto antiemetico, potrebbe mascherare condizioni patologiche associate a vomito come l’intossicazione da farmaci, l’ostruzione intestinale, i tumori cerebrali e la sindrome di Reye.
Discinesia: il rischio di discinesie persistenti tardive dovuto a clotiapina è legato alla durata delle terapia. La clotiapina pertanto deve essere riservata a pazienti che rispondono al farmaco e per i quali non sono disponibili terapie alternative.
Tossicità oftalmica: la somministrazione prolungata di clotiapina può aumentare il rischio di retinopatia pigmentaria. Nei pazienti che richiedono trattamenti prolungati sono raccomandate visite oculistiche periodiche.
Gravidanza, allattamento: la clotiapina deve essere somministrata solo in caso di necessità. I neonati esposti agli antipsicotici durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di sintomi di astinenza e/oextrapiramidali.
Attività che richiedono attenzione e controllo costante: la clotiapina poiché induce sedazione può mettere a rischio la capacità di concentrazione del paziente.
Lattosio: la presenza di lattosio come eccipiente costituisce una controindicazione per i pazienti con disturbi ereditari di intolleranza al galattosio, con deficit di lattasi o con malassorbimento di glucosio-galattosio.
Nota:
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