Riportiamo in seguito le controindicazioni all’uso dell’acido valproico:
1) l’acido valproico è controindicato in caso di ipersensibilità al principio attivo;
2) l’acido valproico è controindicato nei pazienti con anamnesi personale o familiare di epatopatie (epatite acuta o cronica o disfunzioni epatiche), soprattutto indotte da farmaci;
3) l’acido valproico è controindicato in caso di porfiria epatica. In presenza di porfiria acuta intermittente o di altro genere (alterazione della sintesi del gruppo eme sanguigno), il trattamento con acido valproico può peggiorare i sintomi (Bonkowsky et al., 1980);
4) l’acido valproico è controindicato in pazienti in trattamento con anticoagulanti o con disordini di coagulazione (trombocitopenia e disfunzione piastrinica): il trattamento con acido valproico può causare disordini ematici che possono compromettere l’emostasi;
5) l’acido valproico è controindicato in pazienti con disordini metabolici: malattie mitocondriali (mutazioni dell’enzima mitocondriale DNA polimerasi gamma, POLG), disordini del ciclo dell’urea, acidurie organiche, per il potenziale sviluppo di iperammonemia. L’acido valproico è inoltre controindicato nei bambini di età inferiore a due anni, in cui si sospetta una patologia correlata al gene POLG;
6) l’acido valproico è controindicato in gravidanza per la profilassi dell’emicrania (in Italia l’acido valproico non è autorizzato per quest’indicazione) (Food and Drug Administration – FDA, 2015);
7) l’acido valproico, quando prescritto nel disturbo bipolare, è controindicato in gravidanza e nelle donne in età fertile se non sono garantite le condizioni previste dal “Programma di prevenzione delle gravidanze”, che prevede, in sintesi, la responsabilizzazione della paziente a) sui rischi fetali e sulle misure da adottare per ridurre al minimo tali rischi, b) la necessità di adottare misure di contraccezione efficaci e di effettuare test di gravidanza prima di iniziare la terapia e, se richiesto, durante la stessa, c) di contattare il proprio medico prima di pianificare una gravidanza per poter individuare una terapia alternativa prima di interrompere la contraccezione e prima del concepimento (Agenzia Italiana del Farmaco- AIFA, 2018).