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Foglietto illustrativo
EFFERALGAN 330 mgCategoria farmacoterapeutica
Altri analgesici ed antipiretici, paracetamolo, associazioni (esclusi gli psicolettici).
Indicazioni terapeutiche
Trattamento sintomatico del dolore da lieve a moderato e delle condizioni febbrili
negli adulti e nei bambini. Trattamento sintomatico del dolore artrosico.
Controindicazioni
Ipersensibilità al paracetamolo o al propacetamolo cloridrato (precursore
del paracetamolo) o ad uno qualsiasi degli eccipienti. I prodotti a base di
paracetamolo sono controindicati nei pazienti con manifesta insufficienza della
glucosio-6-fosfato deidrogenasi e in quelli affetti da grave anemia emolitica.
Grave insufficienza epatocellulare e patologie epatiche in fase attiva. A causa
della presenza di sorbitolo, questo medicinale è controindicato in caso
di intolleranza al fruttosio.
Appropriate precauzioni per l'uso
Il paracetamolo deve essere utilizzato con cautela in soggetti con insufficienza
renale (clearence della creatinina 30 ml/min) o epatica.
Usare con cautela in caso di alcolismo cronico, eccessiva assunzione di alcool
(3 o più bevande alcoliche al giorno), anoressia, bulimia o cachessia,
malnutrizione cronica (basse riserve di glulatione epatico), disidratazione,
ipovolemia.
Durante il trattamento con paracetamolo prima di assumere qualsiasi altro farmaco
controllare che non contenga lo stesso principio attivo, poiché se il
paracetamolo è assunto in dosi elevate si possono verificare gravi reazioni
avverse. Inoltre, prima di associare qualsiasi altro farmaco contattare il medico.
Vedere anche la sezione "interazioni". Nei rari casi di reazioni allergiche
la somministrazione deve essere sospesa. Evitare la somministrazione nei bambini
di età inferiore ai 7 anni, salvo diverso parere medico.
Non somministrare per oltre 10 giorni consecutivi senza consultare il medico.
In caso di regime dietetico privo di sodio o a basso contenuto di sodio, occorre
tenere in considerazione che ogni compressa contiene 330 mg di sodio.
Interazioni
Informare il medico o il farmacista se si è recentemente assunto qualsiasi
altro medicinale, anche quelli senza prescrizione medica. Il paracetamolo può
aumentare la possibilità che si verifichino effetti indesiderati se somministrato
contemporaneamente ad altri farmaci.
La somministrazione di paracetamolo può interferire con la determinazione
della uricemia (mediante il metodo dell'acido fosfotungstico) e con quella
della glicemia (mediante il metodo della glucosio-ossidasi-perossidasi).
Nel corso di terapia con anticoagulanti orali si consiglia cui ridurre le dosi.
I pazienti in trattamento con rifampicina, cimetidina o con farmaci antiepilettici
quali glutetimmide, fenobarbital, carbamazepina devono usare il paracetamolo
con estrema cautela e solo sotto stretto controllo medico.
Non somministrare il prodotto durante il trattamento cronico con farmaci che
possono determinare l'induzione delle monoossigenasi epatiche o in caso di esposizione
a sostanze che possono avere lo stesso effetto.
I pazienti in trattamento con fenitoina devono evitare l’assunzione di
dosi elevate e/o croniche di paracetamolo.
Deve essere presa in considerazione una riduzione della dose di paracetamolo
se somministrato contemporaneamente al probenecid.
Avvertenze speciali
Dosi elevate o prolungate del prodotto possono provocare una epatopatia ad alto
rischio e alterazioni a carico del rene e del sangue, anche gravi. Prima di
iniziare il trattamento e qualora questo debba protrarsi per periodi prolungati
è necessario monitorare la funzionalità renale anche se, nelle
normali condizioni d'impiego, segni di nefrotossicita da paracetamolo non sono
mai stati segnalati nell'uomo.
Gravidanza e allattamento
L'esperienza clinica con l'uso di paracetamolo durante le gravidanza e l’allattamento
è limitata.
Gravidanza:
Il paracetamolo deve essere utilizzato durante la gravidanza solo dopo un'attenta
valutazione del rapporto rischio/beneficio. Nelle pazienti in gravidanza, la
posologia raccomandata e la durata del trattamento devono essere strettamente
osservati.
Allattamento:
Il paracetamolo è escreto in piccole quantità nel latte materno.
E' stato riportato rash nei bambini allattati al seno. Tuttavia, la somministrazione
di paracetamolo è considerata compatibile con l'allattamento al seno.
Deve, comunque, essere usata cautela nel somministrare il paracetamolo alle
donne che allattano.
Chiedere consiglio al medico o al farmacista prima di prendere qualsiasi medicinale.
Dose, modo e tempo di somministrazione
Adulti (oltre 15 anni): 1-2 compresse 3 volte al giorno in un bicchiere
d'acqua.
Bambini e ragazzi (dai 7 ai 15 anni) :
- dai 7 ai 13 anni :1/2 - 1 compressa 1-3 volte al giorno in un bicchiere d'acqua
- dai 13 ai 15 anni: 1 – 1 1/2 compressa 1-3 volte al giorno in un bicchiere
d'acqua.
Sovradosaggio
Esiste il rischio di intossicazione, specialmente nei pazienti con malattie
epatiche, in caso di alcolismo cronico, nei pazienti affetti da malnutrizione
cronica, e nei pazienti che ricevano induttori enzimatici. In questi casi il
sovradosaggio può essere fatale.
I sintomi generalmente appaiono entro le prime 24 ore e comprendono: nausea,
vomito, anoressia, pallore, malessere e diaforesi.
Il sovradosaggio con ingestione acuta di 7,5 g o più di paracetamolo
negli adulti e 140 mg/kg di peso corporeo nei bambini causa citolisi epatica
che può evolvere verso la necrosi completa e irreversibile, che comporta
insufficienza epatocellulare, acidosi metabolica ed encefalopatia che possono
portare al coma e alla morte. Contemporaneamente, si osservano livelli aumentati
delle transaminasi epatiche (AST, ALT), della lattato deidrogenasi e della bilirubina,
insieme ad una diminuzione del valore della protrombina che può mostrarsi
da 12 a 48 ore dopo la somministrazione. Sintomi clinici di danno epatico si
manifestano di solito già dopo uno o due giorni, e raggiungono il massimo
dopo 3 - 4 giorni.
Misure d’emergenza
- Ospedalizzazione immediata.
- Prima di iniziare il trattamento prelevare un campione di sangue per determinare
i livelli plasmatici di paracetamolo, il prima possibile, ma non prima di 4
ore dopo il sovradosaggio.
- Eliminazione rapida del paracetamolo tramite lavanda gastrica.
- Il trattamento in seguito ad un sovradosaggio include la somministrazione
dell'antidoto, l’N-acetilcisteina (NAC), per via endovenosa od orale,
se possibile, entro 8 ore dall'ingestione. L'NAC può, tuttavia, dare
un certo grado di protezione anche dopo 16 ore.
- Trattamento sintomatico.
Devono essere effettuati dei test epatici all'inizio del trattamento, che saranno
ripetuti ogni 24 ore. Nella maggior parte dei casi, le transaminasi epatiche
ritornano nella norma in una o due settimane con una piena ripresa della funzionalità
epatica. Nei casi molto gravi, tuttavia, può essere necessario il trapianto epatico.
In caso di assunzione accidentale di una dose eccessiva del medicinale, contattare
il medico o recarsi all'ospedale più vicino, portando con sé l'astuccio
o il contenitore del medicinale.
Effetti indesiderati
Come tutti i medicinali, EFFERALGAN può causare effetti indesiderati,
sebbene non tutte le persone li manifestino.
Con l'uso di paracetamolo sono state segnalate reazioni cutanee di vario tipo
e gravità inclusi casi di eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson
e necrolisi epidermica. Sono state segnalate reazioni di ipersensibilità
quali ed esempio angioedema, edema della laringe, shock anafilattico. Inoltre,
sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati: trombocitopenia, leucopenia,
anemia, agranulocitosi, alterazioni della funzionalità epatica ed epatiti,
alterazioni a carico del rene (insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale,
ematuria, anuria), reazioni gastrointestinali e vertigini.
La tabella sottostante elenca le reazioni avverse, alcune delle quali già
precedentemente menzionate, associate alla somministrazione di paracetamolo,
derivanti dalla sorveglianza successiva alla commercializzazione. La frequenza
delle reazioni avverse riportate di seguito non è nota.
Alterazione del sangue e sistema linfatico |
Trombocitopenia |
Alterazione dell'apparato gastrointestinale |
Diarrea |
Alterazioni del sistema epatobiliare | Aumento degli enzimi epatici |
Alterazioni del sistema immunitario |
Shock anafilattico |
Indagini diagnostiche |
Diminuzione dei valori dell'INR |
Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo |
Orticaria |
Alterazioni del sistema vascolare | Ipotensione (come sintomo di anafilassi) |
Scadenza e Conservazione
Scadenza: vedere la data di scadenza indicata sulla confezione. La data di scadenza
si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato.
Attenzione: non utilizzare il medicinale dopo la data di scadenza indicata sulla
confezione.
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
I medicinali non devono essere gettati nell'acqua di scarico e nei rifiuti domestici.
Chiedere al farmacista come eliminare i medicinali che non si utilizzano. Questo
aiuterà a proteggere l'ambiente.
TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI
Composizione
una compressa effervescente contiene: Principi attivi: paracetamolo 330 mg;
acido ascorbico 200 mg. Eccipienti: sodio bicarbonato; potassio bicarbonato;
sorbitolo; acido citrico; sodio benzoato; sodio docusato; povidone.
Forma farmaceutica e contenuto
Compresse effervescenti per uso orale - Scatola contenente due contenitori da
10 compresse ciascuno.
Titolare dell'Autorizzazione all’Immissione in Commercio
Bristol-Myers Squibb S.a.r.l. - Rueil Malmaison, Francia rappresentata in Italia
da Bristol-Myers Squibb S.r.l. • Via del Murillo, km 2,800 - Sermoneta
(LT)
Produttore
Bristol-Myers Squibb S.a.r.l., Avenue des Pyrénées, 979, Le Passage,
Francia
Data dell'ultima revisione del foglio illustrativa de parte dell'Agenzia italiana del Farmaco: Luglio 2008