Il vaccino anti covid-19 con proteina spike ricombinante (NUX-CoV2373, commercializzato da Novavax con il nome di Nuvaxovid) contiene la proteina spike del virus SARS-CoV-2 wild-type (virus originario, identificato a Wuhan) a lunghezza intera, comprendente cioè anche la porzione (dominio) transmembra, ottenuta con la tecnica del DNA ricombinante, più un adiuvante (Matrix-M) costituito da un estratto della corteccia della pianta Quillaja saponaria. La proteina spike ricombinante presenta delle variazioni specifiche nella catena di aminoacidi, inserite per rendere la molecola più stabile al calore, più resistente alla rottura causata da enzimi (proteasi) e con una affinità di legame più alta verso il recettore cellulare ACE2. L’aggiunta di adiuvante serve a sostenere la risposta immunitaria indotta dalla proteina virale.
Nello studio clinico di fase 1-2, randomizzato, placebo-controllato, il vaccino con proteina spike ricombinante ha dimostrato di essere sicuro e immunogenico. I sintomi di reazione alla vaccinazione (reattogenicità) sono stati lievi o moderati nella maggior parte dei partecipanti allo studio climico, più comuni con l’adiuvante, con una durata media inferiore ai 3 giorni e di frequenza e intensità maggiore dopo la seconda dose di vaccino. Non sono stati osservati eventi avversi gravi (periodo di osservazione di 35 giorni a partire dalla prima dose). La risposta immunologica al vaccino è risultata robusta sia nei pazienti più giovani che in quelli più anziani - i partecipanti sono stati distinti in due gruppi a seconda della fascia di età: 18-59 anni e 60-84 anni. - con una sieroconversione del 100% in entrambi i gruppi. La somministrazione di due dosi (5 microgrammi di proteina più adiuvante), a distanza di 21 giorni (schema vaccinale completo), ha indotto una risposta anticorpale (IgG) e di neutralizzazione del virus wild-type superiore a quella osservata in campioni di siero prelavati da pazienti con covid-19 convalescenti, la maggior parte dei quali sintomatici. (Keech et al., 2020; Formica et al., 2021).
Nello studio clinico di fase 2b condotto in Sudafrica il vaccino è risultato efficace contro la malattia covid-19 grave causata dalla variante beta (B.1.351) del virus SARS-CoV-2 3 (Shinde et al., 2021).
Nello studio clinico di fase 3, nel Regno Unito, multicentrico, per un totale di più di 15mila pazienti di età compresa tra 18 e 84 anni (27,9% con età /> 65 anni e 44,6% con comorbilità), il vaccino anti covid-19 con proteina spike ricombinante ha dimostrato di proteggere dalla malattia covid-19 con un’efficacia pari all’89,7%. Nessuno dei casi di covid-19 tra i vaccinati ha richiesto il ricovero ospedaliero e non sono stati osservati casi mortali. Il vaccino ha mostrato un’efficacia pari all’86,3% verso la variante virale alfa e pari al 96,4% verso varianti non alfa (i pazienti sono stati arruolati tra fine settembre e fine novembre 2020, quando la variante alfa del virus SARS-CoV-2 stava rapidamente diffondendosi) (Heath et al., 2021).
Nello studio clinico di fase 3 condotto in Messico e USA (età dei partecipanti: 18-95 anni; 88% con età di 18-64 anni; 95% con almeno un fattore di rischio per covid-19 severo) l’efficacia del vaccino è risutata pari al 90,4% (casi di covid-19: 14/19714 vaccinati; 63/9868 placebo) e pari al 100% verso la malattia di grado moderato-severo (variante virale preponderante: alfa; altre varianti circolanti: beta , gamma (P.1), B.1.429, epsilon (B.1,429) e iota (B.1.526)) (Dunkle et al., 2021).