L’incidenza degli effetti collaterali del tadalafil nei pazienti trattati per disfunzione erettile è stata pari a 66,7% e al 54,3%, in pazienti che avevano ricevuto rispettivamente tadalafil 20 mg e 10 mg e a 47,8% nel gruppo trattato con placebo.
Gli effetti collaterali del tadalafil utilizzato per trattare la disfunzione erettile, i più frequenti dei quali sono stati in ordine decrescente cefalea, dispepsia, mal di schiena, mialgia, vampate di calore al volto, congestione nasale e diarrea, hanno determinato l’interruzione del trattamento in circa l’1,7% dei pazienti (vs 1,1% con placebo) (Kuan, Brock, 2002). La cefalea, le vampate e la dispepsia sono correlati al meccanismo d’azione del tadalafil di inibizione della fosfodiesterasi 5.
Nei pazienti con ipertensione arteriosa polmonare trattati con tadalafil (40 mg) gli effetti collaterali più frequenti (incidenza =/> 10%) sono stati cefalea, nausea, dolore alla schiena, dispepsia, vampate di calore, mialgia, nasofaringite e dolore alle estremità. Gli effetti collaterali sono stati in genere di lieve entità e transitori. La percentuale di pazienti che ha interrotto il trattamento con tadalafil (2,5-40 mg) a causa di reazioni avverse è stata pari all’11% (il 16% nel gruppo placebo).
Apparato respiratorio: (molto comune: >10%) nasofaringite; (comuni: 1-10%) congestione nasale, (da comune a non comune a seconda dello studio clinico e dell’indicazione terapeutica) epistassi; (non comune: 0,1-1%) dispnea.
Cardiovascolari: (da molto comune, > 10%, a comune, 1-10%, a seconda dello studio clinico e dell’indicazione terapeutica) vampate di calore, (comune) palpitazioni; (non comune) ipotensione, ipertensione, morte improvvisa cardiaca, tachicardia; (raro: 0,01-0,1%) infarto del miocardio; (post-marketing) angina pectoris instabile, aritmia ventricolare. La maggior parte dei pazienti in cui sono stati riportati questi eventi, ad esclusione delle vampate di calore, avevano preesistenti fattori di rischio cardiovascolare.
Il rischio d’ipotensione aumenta se il tadalafil è somministrato in associazione a farmaci antipertensivi. Negli studi clinici dedicati all’ipertensione arteriosa polmonare, l’ipotensione è riportata fra gli effetti collaterali comuni (con incidenza compresa fra l’1% e il 10%) (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2013).
Centrali: (molto comuni: > 10%) cefalea; (comuni: 1-10%) vertigini, sincope; (non comuni: 0,1-1%) capogiri; (raro: 0,01-0,1%) ictus, sincope, attacchi ischemici transitori, convulsioni, amnesia transitoria; (postmarketing) emicrania.
Sia la prevalenza di cefalea che l’incidenza del primo episodio cefalico tendono a diminuire con l’impiego ripetuto del farmaco. In genere la crisi di cefalea ha una durata compresa fra 3 e 8 ore.
La sincope è stata classificata un effetto collaterale comune in base gli studi clinici relativi all’uso di tadalafil nell’ipertensione arteriosa polmonare; è stata classificata un effetto collaterale raro in base ai dati clinici per l’uso del farmaco nella disfunzione erettile (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2013 e 2014).
Gli eventi avversi cardiovascolari sono stati osservati in genere, nei pazienti con fattori di rischio cardiovascolare.
Dermatologici: (da molto comune, > 10%, a comune, 1-10%, a seconda dello studio clinico e dell’indicazione terapeutica) rash; (non comune: 0,1-1%) sudorazione (iperidrosi); (raro: 0,01-0,1%) orticaria; (postmarketing) sindrome di Stevens-Johnson, dermatite esfoliativa.
Ematici: piastrinopenia.
E’ stata riportata una segnalazione di piastrinopenia in un paziente in terapia con tadalafil (Banca Dati GIF, 2008). Il paziente (età: 50 anni) aveva evidenziato comparsa di petecchie con grave trombocitopenia dopo un mese di terapia con tadalafil; con la sospensione del farmaco la sintomatologia si era risolta. Nella stessa banca dati è riportata un’altra segnalazione di piastrinopenia, risoltasi spontaneamente, in un paziente (73 anni) dopo un solo giorno di terapia con vardenafil. In letteratura è presente un case-report relativo a piastrinopenia da sildenafil, ma gli autori escludono che tale effetto possa essere considerato una reazione di classe (Philip et al., 2008).
Gastrointestinali: (molto comuni: > 10%) nausea, dispepsia, dolore addominale; (comune) vomito, reflusso gastroesofageo; (non comuni: 0,1-1%) dolore addominale.
La dispepsia è probabilmente causata dal rilassamento della muscolatura liscia del tratto inferiore dell’esofago.
Renali: (non comune) ematuria.
Muscoloscheletrici: mal di schiena, mialgia, dolore alle estremità.
Gli effetti collaterali muscoloscheletrici sono stati riportati con un’incidenza superiore al 10% negli studi clinici per l’ipertensione arteriosa polmonare, con un’incidenza di poco inferiore (1-10%) negli studi clinici per la disfunzione erettile.
Negli studi clinici per la disfunzione erettile, sia il mal di schiena sia la mialgia insorgono entro 12-24 ore dall’assunzione del farmaco e tendono a risolversi entro le 48 ore. Il dolore si irradia dalla zona lombare fino alla coscia, ma può interessare anche i muscoli toraco-lombari; è accentato dalla posizione supina. Nei pazienti con moderata insufficienza renale, il dolore alla schiena è stato segnalato da quattro pazienti su sei. Nella maggior parte dei pazienti il dolore si è presentato comunque con intensità lieve-moderata, si è risolto spontaneamente senza il ricorso a trattamenti farmacologici.
Oftalmici: (da comune, 1-10%, a non comune, 0,1-1% a seconda degli studi clinici) visione offuscata; (non comune: 0,1-1%) dolore oculare; (raro: 0,01-0,1%) alterazione del campo visivo, gonfiore delle palpebre, iperemia congiuntivale; (post-marketing) neuropatia ottica ischemica non arteritica con perdita della vista anche permanente, occlusione vascolare retinica (Peter et al., 2005; Escaravage et al., 2005; Bollinger, Lee, 2005).
Grazie alla maggior selettività del tadalafil per la PDE5 rispetto alla PDE6, concentrata in elevata quantità a livello della retina, la tossicità oftalmica sembrerebbe inferiore al sildenafil (0,1% vs 3-11%).
Udito: (non comuni: 0,1-1%) tinnitus;(raro) perdita improvvisa dell’udito, che può essere associata a comparsa di acufeni e vertigine. Questi effetti sono comuni a tutti e tre gli inibitori della PDE-5, ma non è stato stabilito un rapporto di causa-effetto.
Organi riproduttivi:(comune: 1-10%) sanguinamenti mestruali anomali; (non comuni: 0,1-1%) emorragia del pene, emospermia; (raro: 0,01-0,1%) erezione prolungata; (postmarketing) priapismo.
Sistemici: malessere; (non comune: 0,1-1%) dolore toracico, reazioni di ipersensibilità; (postmarketing) edema facciale, angioedema.
La reazione avversa riguardante il dolore toracico è stata riportata per la maggior parte in pazienti con fattori preesistenti di rischio cardiovascolare.