Sovradosaggio: in caso di sovradosaggio da nebivololo ci si attende un aumento dei sintomi legati al beta blocco adrenergico quali bradicardia, ipotensione, broncospasmo e insufficienza cardiaca acuta. Il trattamento è sintomatico. Per ridurre l'assorbimento intestinale del nebivololo si può ricorrere a lavanda gastrica oppure alla somministrazione di carbone attivo o di un lassativo. Per la bradicardia e/o il trattamento di reazioni vasovagali estese si può ricorrere all'atropina o alla metilatropina. In caso di ipotensione o shock somministrare plasma o similari e, se necessario, catecolamine. L'effetto beta bloccante può essere trattato con isoprenalina (5 mg/minuto) o dubutamina (2,5 mg/minuto) in somministrazione endovenosa lenta. Nei casi refrattari l'isoprenalina può essere associata a dopamina; in mancanza di risposta terapeutica somministrare glucagone (50-100 mg/kg per endovena) (Agenzia Italiana del farmaco – AIFA, 2019).