Alcol: in associazione a metilfenidato è possibile un aumento degli eventi avversi a carico del sistema nervoso centrale (SNC).
Alfa-2 agonisti ad azione centrale: in letteratura sono riportati eventi avversi gravi e casi di morte improvvisa nel caso di associazione di questi farmaci con metilfenidato.
Anestetici alogenati: l’associazione con metilfenidato comporta il rischio di un improvviso aumento della pressione sanguigna durante un intervento chirurgico. Il giorno dell’intervento non è consigliato assumere metilfenidato
Anticoagulanti cumarinici: studi farmacologici dimostrano che il metilfenidato può inibirne il metabolismo.
Anticonvulsivanti (fenitoina, fenobarbitale, primidone): il metabolismo può essere inibito in associazione a metilfenidato.
Decongestionanti nasali contenenti stimolanti: in associazione a metilfenidato si possono osservare tachicardia e palpitazioni.
Disulfiram: alcuni studi suggeriscono che l’associazione metilfenidato-disulfiram potrebbe indurre psicosi dose-dipendente (Grau-López et al, 2012).
Farmaci antiipertensivi: in associazione con metilfenidato si può osservare una riduzione dell’efficacia.
Farmaci dopaminergici (inclusi antidepressivi triciclici e antipsicotici): l’uso concomitante di metilfenidato può dar luogo ad interazioni farmacodinamiche e ad alterazione del metabolismo di farmaci dopaminergici.
Fenilbutazone: il metilfenidato può inibirne il metabolismo.
Guanidina: l’uso concomitante di metilfenidato può ridurre l’effetto ipotensivo.
Inibitori delle Monoamminoossidasi (I-MAO) ed farmaci che aumentano la pressione del sangue: è da considerare con cautela l’uso concomitante di metilfenidato a causa di possibili crisi ipertensive. La cosomministrazione di metilfenidato e I-MAO è controindicata: fra l’inizio della somministrazione del metilfenidato e la fine di quella dei I-MAO devono trascorrere almeno due settimane.