Home News About us Comitato scientifico Iscriviti Utenti Etica Contenuti Guida Faq Stage Contatti
Logo Pharmamedix
A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

Insulina

Humulin, Actrapid e altri

Farmacocinetica - Qual รจ il profilo farmacocinetico di Insulina?

Insulina endogena
La secrezione di insulina viene stimolata dall’assunzione di carboidrati con la dieta. Prima che il tasso plasmatico di questi substrati aumenti, gli enterormoni (secretina, pancreozimina, esteroglucagone e forse gastrina) stimolano la secrezione di insulina.

A livello epatico circa la metà dell’insulina viene inattivata. La insulinemia portale è molto superiore a quella periferica: questo sembra necessario per arrestare il flusso epatico del glucosio.

L’insulina si lega poco alle proteine plasmatiche.

È catabolizzata soprattutto dal fegato, dal rene e dal muscolo, dove un’insulinasi rompe i ponti disolfuro; successivamente le catene peptidiche vengono idrolizzate. Viene eliminata per via renale.

Insulina esogena
Le preparazioni di insulina vengono classificate in base alla durata d’azione (rapida, intermedia, lenta) e in base alla specie da cui sono state ottenute (bovina, suina, umana) in insulina rapida, insulina intermedia e insulina lenta.

Poichè l’insulina viene rapidamente inattivata dopo somministrazione orale, la via di somministrazione preferenziale è quella sottocutanea. Solo l’insulina rapida può essere somministrata anche per via intramuscolare e endovena.

Dopo somministrazione parenterale l’insulina viene metabolizzata a livello epatico e renale; una piccola quota viene escreta con le urine.

L’insulina monomerica, ottenuta con tecniche di ingegneria genetica, presenta un’assorbimento sottocutaneo caratterizzato da velocità doppia o tripla rispetto all’insulina rapida dimerica (Nature, 1988).

Emivita: 4-5 minuti (o.s.); circa 4 ore (s.c.); circa 2 ore (i.m.).

Tempo di latenza, durata dell’azione ipoglicemizzante e picco delle varie formulazioni di insulina:
1) Insulina rapida (insulina solubile, anche chiamata insulina regolare)
• Tempo di latenza: 30 minuti.
• Durata dell’effetto ipoglicemico: 5-8 ore.
• Picco: 2-4 ore
2) Insulina semilenta (insulina zinco amorfa sospensione)
• Tempo di latenza: 1-2 ore
• Durata dell’effetto ipoglicemico: 8-12 ore.
• Picco: 2-5 ore
3) Insulina bifasica (insulina rapida + insulina isofano)
• Tempo di latenza: 30 minuti
• Durata dell’effetto ipoglicemico: 18-22 ore.
4) Insulina isofano (anche chiamata insulina NPH, Neutral Protamin Hagedorn)
• Tempo di latenza: 2-4 ore.
• Durata dell’effetto ipoglicemico: 12-18 ore.
• Picco: 6-8 ore
5) Insulina ultralenta (insulina zinco cristallina sospensione):
• Tempo di latenza: 4-6 ore.
• Durata dell’effetto ipoglicemico: 20-36 ore.
• Assenza di picco
6) Insulina protamina zinco:
• Tempo di latenza: 4-6 ore.
• Durata dell’effetto ipoglicemico: 24-36 ore.

Insulina orale
Sono disponibili dati preliminari sulla farmacocinetica di formulazioni orali di insulina. Per via orale sono state studiate formulazioni spray e formulazioni farmaceutiche solide di insulina incapsulata. Le formulazioni orali, indipendentemente se incapsulate o spray, hanno evidenziato un inizio d’azione più rapido rispetto all’insulina sottocutanea e una durata d’azione minore (emivita pari a 28-39 minuti con insulina inalatoria 4-32 unità vs 145 minuti con insulina umana regolare sottocutanea, 15 unità).

Dopo somministrazione di 8 unità di insulina inalatoria (specialità medicinale Afrezza), il tempo di picco plasmatico è risultato di 12-15 minuti. Nonostante l’insulina inalatoria sia assorbita più velocemente, l’inizio d’azione risulta comunque simile a quello dell’insulina lispro con cui è stata confrontata. L’insulina lispro è un analogo dell’insulina umana, ottenuto con la tecnica del DNA-ricombinante, caratterizzata da un’azione farmacologica più rapida rispetto all’insulina naturale endogena.

Dopo somministrazione orale di insulina la concentrazione media di insulina e la velocità di infusione del glucosio (GIR) tendono a ritornare ai valori basali dopo circa 3 ore.

La biodisponibilità relativa dell’insulina orale è risultata pari al 3-11% (Kapitza et al., 2010).

I carrier utilizzati come veicoli per la formulazione dell’insulina inalatoria (specialità medicinale Afrezza), il polisorbato 80 e il fumaril dichetopiperazina, non subiscono metabolizzazione e dopo assorbimento polmonare (39% della dose) sono escreti immodificati nelle urine. la porzione invece che viene inghiottita (circa il 7% della dose), attraversa il tratto gastrointestinale senza essere assorbita e viene eliminata poi con le feci.