Sovradosaggio: in caso di overdose (Panax ginseng) sono stati osservati dolore al cuore, ridotta potenza sessuale, vomito, emorragia, cefalea, ed epistassi. Il sovradosaggio può essere fatale (Bruni, 1999).
Cancerogenicità: i test in vitro e in vivo non hanno evidenziato effetti cangerogeni indotti dal ginseng.
Mutagenicità: i test in vitro non hanno evidenziato attività mutagena attribuibile al ginseng.
Tossicità riproduttiva: in vitro ci sono evidenze di effetti teratogeni su embrioni animali per esposizione ai ginsenosidi isolati, a dosi molto più alte rispetto a quelle ottenibili con il consumo della radice di ginseng nell’uomo alle dosi raccomandate dalla medicina tradizionale. Non ci sono inoltre studi sull’uomo relativi al consumo di ginseng durante l’allattamento e i pochi dati in vitro e in vivo riportano un rischio di tossicità minimo (Seely et al., 2008). L’analisi dei dati provenineti da registri nazionali e relativi all’uso di droghe vegetali, tra cui il ginseng, in donne in gravidanza, non sembra indicare effetti negativi sugli esiti clinici presi in considerazione (prematurità, peso alla nascita del bambino, punteggio di Apgar, numero di bambini partoriti e malformazioni congenite). Si tratta comunque di un numero limitato di osservazioni che non possono escludere il rischio di eventi avversi rari (come ad esempio il rischio di malformazioni) (Holst et al., 2008).