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Ginseng


Indicazioni - Quali sono le indicazioni terapeutiche di Ginseng?

Il ginseng è una pianta, di cui viene utilizzata la radice, che trova impiego come rimedio naturale per il trattamento dell'affaticamento e dell'astenia. (leggi)

Posologia - Qual è la posologia di Ginseng?

Il ginseng è una pianta di cui si utilizza, in fitoterapia, la radice; si prediligono radici di almeno 5-7 anni, dal momento che presentano un migliore rapporto tra le sostanze farmacologicamente attive (ginsenosidi, in particolare tra Rg1 e Rb1). (leggi)

Controindicazioni - Quando non si deve usare Ginseng?

Il ginseng è controindicato in caso di ipersensibilità. (leggi)

Avvertenze - Quali informazioni conoscere prima di usare Ginseng?

L’indicazione generale è di non protrarre l’uso di ginseng oltre tre mesi; alcuni ricercatori sostengono un uso del ginseng non superiore a 12 mesi. (leggi)

Interazioni - Quali sono le interazioni farmacologiche di Ginseng?

Il ginseng può interagire con i citocromi P450 mediante i suoi costituenti e i metaboliti che si formano a livello intestinale. (leggi)

Effetti collaterali - Quali sono gli effetti collaterali di Ginseng?

Gli effetti collaterali del ginseng compaiono soprattutto quando si somministra la droga a dosi superiori a quelle raccomandate. (leggi)

Tossicità - Qual è la tossicità di Ginseng?

In caso di overdose (Panax ginseng) sono stati osservati dolore al cuore, ridotta potenza sessuale, vomito, emorragia, cefalea, ed epistassi. (leggi)

Farmacologia - Come agisce Ginseng?

Il ginseng è una droga vegetale ottenuta da piante del genere Panax, appartenenti alla famiglia delle Araliaceae. (leggi)

Farmacocinetica - Qual è il profilo farmacocinetico di Ginseng?

La farmacocinetica del ginseng, che comprende i processi di assorbimento, distribuzione metabolismo ed escrezione, è complessa a causa delle eterogenee strutture chimiche dei ginsenosidi. (leggi)

Classificazione - Qual è la formula di struttura di Ginseng?

I principi attivi del ginseng, i ginsenosidi, comprendono fino a 200 diverse molecole, classificabili in 2 gruppi principali, i derivati del protopanaxadiolo (formula bruta: C30H52O3; peso molecolare: 460,73) e del protopanaxatriolo (formula bruta: C30H52O4; peso molecolare: 476,73). (leggi)

Bibliografia - Quali fonti bibliografiche per Ginseng?

Le informazioni contenute nella ricerca Pharmamedix dedicata al ginseng sono state analizzate dalla redazione scientifica con riferimento alle fonti seguenti. (leggi)

Specialità - Quali sono le specialità medicinali che contengono Ginseng?

Ginseng è prescrivibile nelle specialità commerciali . (leggi)

 

Il ginseng è una pianta originaria dell’Asia (Mongolia, Siberia orientale, Cina occidentale, Corea), dell’America del nord e del Canada. Appartiene alla famiglia delle Araliaceae, genere Panax. Le due specie principali di ginseng sono il Panax ginseng, originario dell’Asia e comunemente chiamato ginseng asiatico o coreano, e il Panax quinquefolia, originario del continente americano e indicato come ginseng americano. Esistono poi specie meno diffuse e, conseguentemente, meno studiate: il ginseng cinese (Panax notoginseng), il ginseng himalaiano (Panax pseudoginseng), il ginseng giapponese (Panax japonicus), il ginseng vietnamita (Panax vietnamensis) e il ginseng nano (Panax trifolius). Il ginseng siberiano appartiene ad un altro genere della famiglia delle Araliaceae, l’Eleutherococcus.

La parte della pianta utilizzata in fitoterapia è la radice che possiede una forma che ricorda vagamente quella dell’uomo e da cui deriva il nome ginseng. La radice è presente in commercio come ginseng bianco o rosso. Le due denominazioni si riferiscono a due diverse lavorazioni della radice di ginseng. Nel primo caso, ginseng bianco, la radice è lavata, privata della radici secondarie o barbe, eventualmente sbucciata, quindi essicata. Nel secondo caso, ginseng rosso, prima della fase di essicazione si procede con un preriscaldamento a vapore. Il ginsegn bianco è l’unico tipo di ginseng riconosciuto come rimedio officinale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla farmacopee nazionali dei paesi occidentali.

I componenti principali del ginseng sono delle saponine triterpeniche chiamate ginsenosidi. I ginsenosidi identificati fino ad ora sono circa 200, classificabili in due gruppi, i derivati del protopanaxadiolo e i derivati del protopanaxatriolo. Il protopanaxadiolo e il protopanaxatriolo condividono una struttura a quattro anelli, simile a quella degli steroidi, che si differenzia per la parte di carboidrati che lega all’atomo di carbonio C3, C6 e C20.

Altri principi attivi comprendono polifenoli, steroli, acidi grassi (acido oleico, palmitico e stearico), fitosteroli, vitamine del gruppo B (B1, B2 e B12), vitamina C, acido folico, acido nicotinico, biotina, acido pantotenico, olio essenziale e minerali.

La radice di ginseng deve essere raccolta da piante di almeno 4-5 anni di età per poter avere un contenuto di ginsenosidi sufficientemente significativo.

Il ginseng è un fitoterapico utilizzato nella medicina tradizionale, soprattutto quella cinese, da più di 4000 anni. La pianta era considerata quasi “divina” e la raccolta intensiva delle specie selvatiche ha determinato quasi la scomparsa della pianta negli abitat naturali. Attualmente, è inserita tra le specie in via di estinzione. Il ginseng reperibile in commercio deriva da specie coltivate.

Nell’ambito della medicina tradizionale, il ginseng è considerato avere molteplici proprietà curative. E’ definita una droga adattogena, capace cioè di aumentare la resistenza fisica dell’organismo agli stress ambientali. E’ utilizzato contro la fatica, come cardiotonico e cardioprotettivo, per stimolare il sistema immunitario, per combattere infezioni batteriche e virali, come ipoglicemizznte, per stimolare l’attività sessuale, per combattere i tumori e aumentare le performance cognitive.