La farmacocinetica del ginseng, che comprende i processi di assorbimento, distribuzione, metabolismo ed escrezione, è complessa a causa delle eterogenee strutture chimiche dei ginsenosidi. I ginsenosidi, che rappresentano le molecole farmacologicamente più importanti, sono strutturalmente delle saponine triterpeniche a struttura steroidea.
Nella trattazione della farmacocinetica abbiamo considerato principalmente il Panax ginseng o ginseng asiatico e il Panax quinquefolius o ginseng americano perchè sono le specie più diffuse, utilizzate e studiate.
Dopo somministrazione orale, la biodisponibilità del ginseng è bassa perchè l’assorbimento a livello intestinale non è completo. Le saponine sono metabolizzate dal microbioma a livello intestinale, subendo processi come la deglicosilazione, per essere poi assorbite nel sangue. Tuttavia, la loro biodisponibilità è minore del 5%. La scarsa biodisponibilità è dovuta all’intenso metabolismo, alla loro ridotta permeabilità della parete intestinale e alla poca solubilità dei metaboliti deglicosilati. È stato anche osservato che le saponine che derivano dal protopanaxadiolo (gruppo PPD: ginsenosidi Ra3, Rb1, Rd, Rg3 e Rh2) sono meno biodisponibili rispetto alle saponine che derivano dal protopanaxatriolo (gruppo PPT: ginsenosidi Rg1, Re, Rh1 e R1), dal momento che le saponine PPD vengono degradate più velocemente rispetto alle PPT. Nello specifico, nel gruppo PPD, le saponine Rb1 e Rd sono metabolizzate nel composto K e Rg3 e Rg5 nei composti Rh2 e Rh3. Nel gruppo PPT, Rg1 e Re sono convertiti in Rh1 e F1. Quindi, data la diversa velocità di degradazione, modifiche della formulazione farmaceutica, come ad esempio la micronizzazione, potrebbe aumentare la biodisponibilità delle saponine PPD (nello spedifico, la micronizzazione ha raddoppiato la biodisponibilità di Rh2). Il profilo metabolico dei ginsenosidi può variare anche con la via di somministrazione degli stessi: infatti dopo somministrazione per endovena, i metaboliti predominanti sono Rd e Rb1, mentre dopo somministrazione orale prevalgono Rd e Rg3 (Lian-Wen et al., 2011).
Le saponine assorbite vengono distribuite velocemente ai tessuti: infatti, il tempo necessario a rggiungere la massima concentrazione plasmatica (Tmax) è generalmente inferiore alle 2 ore. La concentrazione a livello plasmatico è stabile. In particolare è stato notato che una somministrazione di 23 mg di Rb1 per 15 giorni conduce a valori plasmatici molto più elevati rispetto ad una somministrazione singola.
L’emivita plasmatica (tempo necessario a dimezzare la concentrazione nel sangue) è minore di 24 ore.
A livello epatico, il citocromo P450, ed in particolare l'isoforma CYP3A4, catalizza il metabolismo ossidativo dei ginsenosidi. L’aggiunta di più molecole di zuccheri ai ginsenosidi protopanaxadiolici (PPD) – ovvero Ra3, Rb1, Rc, Rd – blocca l’accesso ai trasportatori biliari e ne ritarda, di conseguenza, il rilascio nella bile. La maggior parte dei ginsenosidi e dei loro metaboliti deglicosilati vengono infatti escreti a livello biliare, mediante il trasporto attivo. Si ipotizza inoltre un ricircolo enteroepatico, dal momento che sono stati rilevati più picchi dopo la somministrazione orale (Lian-Wen et al., 2011).
Circa lo 0,2%-1,2% dei ginsenosidi viene escreto con l'urina (Lian-Wen et al., 2011).