Durata del trattamento: l’indicazione generale è di non protrarre l’uso di ginseng oltre tre mesi; alcuni ricercatori sostengono un uso del ginseng non superiore a 12 mesi.
Diabete: il ginseng può ridurre lievemente la concentrazione di glucosio nel sangue.
Pazienti pediatrici: non ci sono dati sulla sicurezza ed efficacia dell’uso di ginseng in bambini e ragazzi, pertanto in questa categoria di pazienti la droga non dovrebbe essere utilizzata.
Sanguinamento: il ginseng non è raccomandato in caso di sanguinamento perché la droga ha evidenziato un effetto inibitorio sui processi di coagulazione. In letteratura è riportato un caso di emorragia intraoperatoria attribuita ad un elevato consumo di ginseng prima dell’intervento (Viviano et al., 2017).
Asma, enfisema: il ginseng non è raccomandato in pazienti con asma o enfisema per le proprietà istaminiche (l’istamina è uno dei mediatori principali delle reazioni allergiche e induce broncocostrizione) (Bruni, 1999).
Psicosi, manie: il ginseng non è raccomandato in pazienti che soffrono di psicosi o manie perché la droga potrebbe favorirne la comparsa.
Ipertensione arteriosa, ipertiroidismo, disfunzioni ormonali: in presenza di queste condizioni patologiche è preferibile non utiizzare il ginseng.
Gravidanza e allattamento: l’uso del ginseng è controindicato (assenza di dati di sicurezza ed efficacia).
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