Il profilo farmacocinetico di escitalopram sia dopo somministrazione singola sia ripetuta è lineare e proporzionale alla dose nell'intervallo di 10-30 mg/die.
Dopo somministrazione orale, l'assorbimento di escitalopram è rapido, influenzato dalla presenza di cibo.
Tempo di picco plasmatico: 3-4 ore (dose singola e ripetuta).
Lo steady state è raggiunto in 7-10 giorni.
Legame sieroproteico: 56%.
Il basso valore del legame sieroproteico esclude la possibilità di interazioni farmacologiche con farmaci caratterizzati da un elevato legame alle proteine plasmatiche.
Vd apparente orale: 1100 L (ampia distribuzione tissutale).
Escitalopram subisce metabolismo epatico ad opera degli isoenzimi CYP2C19, 2D6 e 3A4. I metaboliti non possiedono attività farmacologica significativa. I metaboliti principali sono rappresentati da S-demetil-citalopram (S-DCT) (contributo alla clearance intrinseca: 37%, CYP2C19; 28%, 2D6; 35%, 3A4) e S-didemetil-citalopram (CYP2D6 più via non-CYP) (von Moltke et al., 2001).
Allo steady state, la concentrazione ematica di S-demetil-citalopram è pari a circa un terzo di quella di escitalopram, che rappresenta il composto maggiormente presente nel sangue; la concentrazione di S-didemetil-citalopram non è rilevabile nella maggior parte dei pazienti (Rao, 2007).
Escitalopram è escreto principalmente con le urine, sia sottoforma di metaboliti sia, in piccola parte, come farmaco immodificato.
Clearance orale: 600 ml/min, di cui il 7% dovuto a clearance renale.
Emivita: 27-32 ore.
Pazienti anziani
In caso di pazienti con età = 65 anni, l'AUC e l'emivita di escitalopram aumentano di circa il 50%, mentre il picco plasmatico non subisce variazioni significative. In questa classe di pazienti la dose di farmaco raccomandata è di 10 mg/die.
Pazienti pediatrici
Nei pazienti adolescenti non sono state osservate differenze significative nel profilo farmacocinetico rispetto ai pazienti adulti (Rao, 2007).
Sesso
Non sono state evidenziate variazioni relative a picco plasmatico, AUC ed emivita correlabili a differenze di sesso.
Pazienti epatopatici
Poiché escitalopram subisce metabolismo epatico e il citalopram vede ridotta la propria clearance totale di circa il 37% e raddoppiata la propria emivita in questa classe di pazienti, è possibile che sia richiesto un aggiustamento del dosaggio dell'S-enantiomero, secondo la rilevanza clinica dell'epatopatia.
Pazienti nefropatici
Attribuendo a escitalopram un comportamento analogo a citalopram, la cui clearance orale è ridotta di circa il 17% in caso di insufficienza renale lieve/moderata, non sembrerebbe necessario un aggiustamento del dosaggio di escitalopram in questa classe di pazienti.
Non sono disponibili dati di letteratura sull'impiego di escitalopram in pazienti con CLcr minore di 20 ml/min.