Sovradosaggio: l’assunzione endovenosa o sottocutanea di dosi di enoxaparina superiori a quelle raccomandate comporta un elevato rischio di andare incontro a emorragie. In questo caso bisogna procedere con un’infusione endovenosa lenta di una pari dose di protamina (proteina basica che si lega all’enoxaparina, acida, inattivandola). Se sono passate più di 8 ore dall’assunzione di enoxaparina, o nel caso si renda necessario somministrare una seconda dose di protamina, è consigliato fare un’infusione di 0,5 mg/mg di enoxaparina. Anche se la protamina non giunge a fermare completamente l’attività anti fattore Xa dell’enoxaparina, comunque la sua somministrazione permette di ridurre il rischio di sanguinamento (Van Ryn-McKenna et al., 1990).
Tossicità acuta: gli studi non hanno evidenziato effetti tossici dell’enoxaparina, se non l’aumentato rischio di emorragie e la possibile comparsa di trombocitopenia immuno-mediata.
Mutagenicità: i test di mutagenicità condotti in vitro e in vivo sui ratti non hanno rivelato proprietà mutagene dell’enoxaparina.
Cancerogenicità: non esistono evidenze di cancerogenicità dell’enoxaparina.
Tossicità riproduttiva: l’Agenzia regolatoria americana FDA (Food and Drug Administration) classifica l’enoxaparina in categoria B di utilizzo in gravidanza (non ci sono indicazioni che il farmaco sia pericoloso per la riproduzione, ma le analisi condotte non sono abbastanza approfondite da poter certificare la sicurezza del farmaco). Studi condotti su ratti (Figueirò-Filho et al., 2014) e conigli non hanno individuato effetti avversi dell’enoxaparina sulla fertilità e la gravidanza o effetti teratogeni sul feto, né con la somministrazione endovenosa né con quella sottocutanea. Nelle donne in gravidanza non è stato osservato passaggio del farmaco attraverso la placenta durante il secondo trimestre di gravidanza. Ci sono stati dei casi segnalati da parte di madri che hanno assunto enoxaparina durante la gravidanza di crescita rallentata, perdita del feto, nati con anomalie congenite, ma l’incidenza non sembra essere maggiore rispetto alla popolazione generale e la causa potrebbe essere legata alla malattia per cui l’enoxaparina è stata assunta (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, Farmaci e gravidanza).
DL50: dopo somministrazione sottocute: 6700 mg/kg (topi maschi); 8100 mg/kg (topi femmine); 46,4 mg/kg (ratti). Dopo somministrazione endovena: 2340 (topi); 1660 mg/kg (ratti maschi); 1810 mg/kg (ratti femmina).