Sovradosaggio: in caso di ingestione di dosi pari a 300 e 440 mg, la concentrazione di enalaprilato è risultata 100-200 volte più elevata rispetto a quella osservata dopo dosi terapeutiche. Le manifestazioni più importanti sono rappresentate da ipotensione e stupore; possono comparire shock circolatorio, disturbi elettrolitici, insufficienza renale, iperventilazione, tachicardia, palpitazioni, bradicardia, capogiro, ansia e tosse. In caso di sovradosaggio mantenere il paziente in posizione supina, normalizzare i valori pressori con infusione di soluzione fisiologica. Se necessario somministrare angiotensina II e/o catecolamine. Se l'ingestione è recente, è possibile ricorrere a lavanda gastrica oppure solfato di sodio e adsorbenti.
Tossicità embriofetale: la somministrazione in gravidanza di ACE-inibitori può essere responsabile della comparsa di oligoidramnios, ritardo nell'accrescimento fetale, morte endouterina e neonatale, anomalie cranio-facciali, insufficienza renale fetale e pervietà del dotto arterioso (Lancet, 1989).
Tossicità neonatale: in caso di ipertensione neonatale, gli ACE-inibitori possono indurre insufficienza renale e ipotensione grave associata a deficit neurologici.
DL50: dopo somministrazione orale 2000 mg/kg (topi e ratti).