Nella banca dati della Rete Nazionale di Farmacovigilanza sono state riportate 45 segnalazioni di reazioni avverse al domperidone relative al periodo gennaio 2001-luglio 2007. Le segnalazioni facevano riferimento per la maggior parte alla specialità medicinale Peridon. Delle 45 reazioni avverse, 15 sono state riportate come gravi: 4 in pazienti adulti e 11 in pazienti pediatrici di cui 6 con età </= 24 mesi. Considerando i pazienti pediatrici, in 9 il domperidone è stato somministrato per via rettale (8 trattati con supposte pediatriche e 1, di 13 anni con supposte per adulti), in un paziente il farmaco è stato somministrato per os e in un altro sono state somministrate sia le supposte pediatriche sia la sospensione orale (5 ml per 2 volte). In 9 bambini su 11 le reazioni avverse erano di tipo neurologico e note. Poichè il dosaggio riportato nelle schede prodotto per i pazienti pediatrici fa riferimento al peso del bambino, indicando la posologia di 30 mg b.i.d. (60 mg/die) per i bambini di almeno 15 kg, nei bambini con peso inferiore, in genere bambini con meno di 2 anni, la concentrazione di domperidone nelle supposte pediatriche disponibili in commercio (30 mg) può indurre un uso non appropriato del farmaco (AIFA, 2007).
Cardiovascolari: aritmie, arresto cardiaco e morte improvvisa; prolungamento dell’intervallo QTc.
Il domperidone rientra nella classe di farmaci riconosciuti capaci, dalle autorità regolatorie, di aumentare il rischio di “torsione di punta” (BIF, 2003). La “torsione di punta” è una grave aritmia ventricolare, che se non trattata tempestivamente determina morte. Questa aritmia rappresenta una delle complicanze associate al prolungamento dell’intervallo QTc.
Gli effetti avversi cardiovascolari sono stati inizialmente osservati dopo somministrazione ev. del domperidone, pertanto le formulazioni iniettabili sono state ritirate dal commercio nel 1986 (Lancet, 1985; 1985a; 1985b). Successivamente sono state riportate segnalazioni di tossicità cardiaca anche dopo assunzione orale del farmaco. Segnalazioni di cardiotossicità sono state riportate anche in pazienti pediatrici: prolungamento dell’intervallo QTc di 0,463 s in un bambino di 4 mesi trattato con domperidone per 4 settimane alla dose di 0,6 mg/kg t.i.d. (1,8 mg/kg/die) (Rocha, Barbosa, 2005).
Nel periodo gennaio 1985-agosto 2006, il Ministero della Sanità Canadese ha ricevuto 9 segnalazioni di disturbo del ritmo cardiaco (prolungamento dell’intervallo QT, torsione di punta, aritmia, fibrillazione atriale, tachicardia ventricolare, bradicardia e palpitazioni) in pazienti di età compresa fra 2 mesi e 74 anni; in quasi tutte le segnalazioni il domperidone era stato somministrato per disordini della motilità gastrointestinale e per la gastroparesi diabetica. In uno studio caso-controllo per valutare il rischio relativo di morte cardiaca da farmaci che prolungano l’intervallo QT, al domperidone è stato assegnato un valore RR di 3,8 (CI 95% 1,5-9,7) (Straus et al., 2005). Secondo alcuni autori la causa della tossicità cardiaca del farmaco dipenderebbe da disturbi elettrolitici del paziente piuttosto che da un effetto specifico del domperidone (Hum. Toxicol., 1985); secondo altri autori gli effetti tossici cardiaci sarebbero riconducibili ad un eccessivo rilascio di noradrenalina secondario all’attività antidopaminergica D2 del domperidone stesso (Acta Neurol. Scand., 2001).
Nel 2011 l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ha confermato il rischio cardiovascolare del domperidone. Nel 2013 è stata richiesta un’ulteriore revisione del profilo rischio/beneficio del domperidone a seguito delle ripetute segnalazioni di tossicità cardiovascolare. Poichè gli effetti cardiovascolari del domperidone sono stati osservati soprattutto in pazienti con più di 60 anni, in pazienti trattati con dosaggi superiori a 30 mg/die o in terapia con farmaci che inibiscono il metabolismo del domperidone o con effetti simili sul cuore (effetto additivo) il Comitato per la valutazione del rischio per la farmacovigilanza dell’EMA ha ritenuto ancora valido il farmaco (benefici superiori ai rischi) ma ne ha limitato uso (solo per trattamento di breve durata di nausea e vomito) e dosaggio (dose massima negli adulti: 30 mg/die) (European Medicines Agency - EMA, 2014).
Il domperidone non è approvato dalla FDA.
Centrali: (rari) effetti extrapiramidali, confusione mentale; convulsioni.
Gli effetti extrapiramidali sono eventi molto rari negli adulti in quanto il farmaco non attraversa la barriera ematoencefalica; nei bambini più piccoli l’incidenza potrebbe essere lievemente maggiore per l’immaturità della circolazione emato-encefalica.
Al Centro Nazionale per la Valutazione e Registrazione delle Reazioni Avverse olandese (Lareb) sono state riportate 3 segnalazioni di convulsioni in pazienti pediatrici di cui una segnalazione riguardante un bambino di 13 mesi trattato con domperidone rettale 10 mg t.i.d. e una segnalazione riguardante una bambina di 21 mesi trattata con domperidone rettale 30 mg b.i.d.
Le reazioni avverse di tipo neurologico, dopo somministrazione di domperidone per via rettale in pazienti pediatrici, sono note: nella banca dati OMS erano presenti, a luglio 2008, 36 casi di convulsioni da domperidone, di cui 16 segnalazioni in bambini con età inferiore a 36 mesi (BIF, 2007)
Dermatologici: eruzioni cutanee.
Endocrini: galattorrea, ginecomastia, diminuzione della libido, impotenza, amenorrea, iperprolattinemia
Gastrointestinali: crampi intestinali.
Muscoloscheletrici: distonia muscolare.