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Clotiapina

Entumin

Effetti collaterali - Quali sono gli effetti collaterali di Clotiapina?

Le reazioni avverse associate all’uso di clotiapina comprendono principalmente effetti mediati dal blocco dei recettori adrenergici (ipotensione ortostatica, tachicardia, sincope), e dei recettori dell’acetilcolina e dell’istamina (sedazione e incremento ponderale). Poiché il farmaco esercita il blocco dei recettori dopaminergici del circuito nigro-striatale può indurre sintomi extrapiramidali acuti e cronici. Altri eventi avversi comprendono grave rigidità muscolare, convulsioni, difficoltà respiratoria. Tra gli eventi avversi più gravi, il rischio di sindrome neurolettica maligna.

Effetti di classe comprendono neutropenia/agranulocitosi e tromboembolismo venoso (embolia polmonare, trombosi venosa profonda).

Centrali: (non comuni: 0,1-1%) agitazione, stato confusionale, sintomi extrapiramidali, distonia, acatisia, parkinsonismo secondario iatrogeno reversibile con la sospensione del farmaco (raramente, il recupero può non essere completo). Discinesia tardiva, sedazione; (rari: 0,01-0,1%) ipocinesia, tremori, disturbo ossessivo-compulsivo, sindrome neurolettica maligna.
Distonie e discinesie sono risultate più frequenti nei pazienti in età pediatrica, mentre i sintomi di parkinsonismo nei pazienti anziani. Questi sintomi insorgono precocemete e tendono ad esaurirsi entro 1-2 giorni dalla sospensioone della terapia con clotiapina. Le distonie raramente possono provocare laringospasmo fino a cianosi e asfissia. L’acatisia, caratterizzata da irrequietezza motoria e qualche volta da insonnia, se non regrediscono in modo spontaneo rispondono alla riduzione della dose o a farmaci anticolinergici antiparkinson (questi ultimi possono ridurre l’efficacia della clotiapina).
Le discinesia tardive persistenti si manifestano soprattutto in caso di somministrazione prolungata di clotiapina ad alti dosaggi e colpiscono con maggior frequenza i pazienti di sesso femminile e gli anziani. Non esiste una terapia specifica per il trattamento delle discinesie tardive, ma la sospensione del neurolettico aiuta a prevenirle. 
La clotiapina può provocare sintomi ossessivo-compulsivi: la somministrazione del farmaco ad un ragazzo di 16 anni con grave compromissione mentale e comportamento disfunzionale ha determinato la comparsa di un distubo ossessivo-compulsivo di rotazione della testa e del corpo, reggredito completamente con la sospensione del farmaco (Coppolo et al., 2004). Sintomatologia ossessivo-compulsiva è stata segnalata anche in un altro caso, un bmbino di 8 anni affetto da schizofrenia e trattato con clotiapina 10-20 mg/die. In questo caso la sintomatologia - la compulsione a pulirsi/lavarsi - si è manifestata dipo 2 giorni dall’inizio della terapia con clotiapina. Poiché lo stato di agitazione continuava, la dose di farmaco è stata raddoppiata, 20 mg/die, con relativa esacerbazione del comportamento compulsivo. Dopo 3 mesi di terapia con clotiapina però il bambino non presentava più né i sintomi psicotici né il comportamento ossessivo-compulsivo (McDougle et al., 1996).
In letteratura è riportato un caso di sindrome neurolettica maligna in un paziente trattato con clotiapina 40 mg/die per 7 giorni per disturbi del sonno. I sintomi della sindrome hanno compreso: deterioramento generale dello stato di salute, stato di coscienza alterato accompagnato da rigidità muscolare generalizzata e ipersalivazione, e valori della creatina fosfochinasi elevati (812 U/L) (Lantin et al., 2018).

Cardiovascolari: (non comuni: 0,1-1%) ipotensione ortostatica, tachicardia; (rari: 0,01-0,1%) prolungamento dell’intervallo QTc (Salvati et al., 2022), torsione di punta, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare, arresto cardiaco; (molto rari <0,01%) morte improvvisa.
Uno studio ha valutato il rischio di fibrillazione ventricolare/morte cardiaca improvvisa associato all’uso di antipsicotici. Tale rischio è risultato pari a 1,53 volte e la clotiapina è risultata tra gli antipsicotici insieme a aloperidolo, proclorperazina, tioridazina, olanzapina, quetiapina, risperidone e sulpiride. Per la clotiapina comunque l’aumento del rischio non sempre ha raggiunto la significatività statistica. L’uso di antispicotici inferiore a 7 giorni è risultato associato ad un rischio più alto rispetto ad un uso di 7 o più giorni (Wu et al., 2015).

Endocrini: galattorrea, amanorrea, ginecomastia, iperprolattinemia.

Gastrointestinali: (non comuni: 0,1-1%) secchezza della bocca, stipsi.

Oftalmici: (non comuni: 0,1-1%) visione offuscata.