Sovradosaggio: poiché le reazioni indesiderate osservate con clindamicina non sono dose-correlate, in caso di sovradosaggio non è atteso un incremento di tali effetti. In un bambino di tre anni trattato con clindamicina 100 mg/kg/die per 5 giorni (la dose raccomandata è di 15-40 mg/kg/die) le reazioni avverse riportate sono state dolore addominale e diarrea (Health Canada Product Monograph, 2019). L'emodialisi e la dialisi peritoneale non rimuovono efficacemente la clindamicina dal sangue.
Cancerogenicità: non sono stati condotti studi preclinici per valutare il potenziale cancerogeno della clindamicina.
Genotossicità: il test di Ames e del micronucleo sono risultati negativi (assenza di attività mutagena).
Tossicità riproduttiva: studi condotti in animali da laboratorio (topo, ratto, coniglio) hanno evidenziato effetti tossici sul feto a dosi tossiche anche per la madre. Nella donna, somministrazioni ripetute di clindamicina durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza non sono risultate associate ad un aumento di malformazioni congenite (la clindamicina attraversa la placenta). Non ci sono dati relativi alla somministrazione dell'antibiotico nel primo trimestre di gravidanza.
Nelle donne che allattano trattate con clindamicina orale o parenterale, la concentrazione dell'antibiotico nel latte materno è risultata compresa tra lo 0,7 e il 3,1 mcg/ml. La clindamicina era rilevabile nel latte materno a distanza di ore dalla somministrazione: fino a 3,5 ore in caso di somministrazione parenterale (600 mg ogni 6 ore); fino a 6 ore in caso di somministrazione orale (dose singola da 150 mg, terapia orale da 150 mg tre volte al giorno). In caso di terapia orale o parenterale della madre, il lattante potrebbe essere a rischio di reazioni avverse a carico del tratto gastrointestinale quali diarrea, candidosi e colite psudomembranosa (LactMed – Drugs and Lactation Database, 2018) In caso di applicazione vaginale, sebbene l'assorbimento dell'antibiotico possa arrivare a circa il 30% della dose applicata, è improbabile che si verifichino reazioni avverse nel lattante. Analogamento in caso di somministrazione topica per l'acne (cautela in caso di applicazione topica sulla mammella per il rischio di ingestione da parte del lattante) (LactMed – Drugs and Lactation Database, 2018). La clindamicina è controindicata durante l'allattamento al seno.
DL50: dopo somministrazione intraperitoneale: 1145 mg/kg (topo); dopo somministrazione endovenosa: 855 mg/kg (topo); dopo somministrazione sottocutanea: 179 mg/kg (ratto neonato) e > 2000 mg/kg (ratto adulto); dopo somministrazione orale: 1832 mg/kg (ratto).