La clindamicina è un antibiotico indicato per il trattamento di infezioni batteriche per lo più sostenute da patogeni anaerobi. (leggi)
Il regime posologico della clindamicina varia a seconda del tipo di infezione batterica, dell’età del paziente e della funzionalità epatica e renale. (leggi)
La clindamicina è controindicata in caso di ipersensibilità verso il principio attivo e verso la lincomicina (clindamicina e lincomicina appartengono alla classe di antibiotici chiamati lincosamidi). (leggi)
La clindamicina deve essere somministrata con cautela nei pazienti con storia di colite, colite da antibiotici o malattia infiammatoria intestinale (morbo di Crohn, colite ulcerosa). (leggi)
La somministrazione di clindamicina a pazienti in terapia con anticoagulanti antagonisti della vitamina K (ad esempio il warfarin) è stata associata ad alterazione del tempo di protrombina o dell'indice INR (valori più alti) e/o a sanguinamento. (leggi)
Le reazioni avverse più frequenti osservata con l'uso dermatologico della clindamicina sono a carico della pelle. (leggi)
Poiché le reazioni indesiderate osservate con clindamicina non sono dose-correlate, in caso di sovradosaggio non è atteso un incremento di tali effetti. (leggi)
La clindamicina è un antibiotico appartenente alla classe delle lincosamidi. (leggi)
Dopo somministrazione orale, la clindamicina è assorbita estesamente (90% della dose) dal tratto gastrointestinale indipendentemente dalla presenza di cibo. (leggi)
La formula bruta della clindamicina è C18H33ClN2O5S. (leggi)
Le informazioni contenute nella ricerca Pharmamedix dedicata alla clindamicina sono state analizzate dalla redazione scientifica con riferimento alle fonti seguenti. (leggi)
Clindamicina è prescrivibile nelle specialità commerciali Dalacin C, Cleocin, Clindamicina Fosfato, Clindamicina SAME, Clindax, Dalacin C Fosfato, Dalacin T, Zindaclin, Acnatac, Duac. (leggi)
La clindamicina deriva dalla lincomicina – è la 7-cloro-7-deossilincomicina - ed è utilizzata principalmente nel trattamento delle infezioni da patogeni anerobi.
La specificità nel trattamento degli anaerobi ha portato la clindamicina a diventare il farmaco di elezione, al posto della penicillina, per il trattamento degli ascessi polmonari e delle infezioni dello spazio pleurico causate per l'appunto da questo tipo di batteri.
Nei pazienti immunocompromessi, la clindamicina è impiegata nella terapia dell'dell'encefalite da Toxoplasma gondii e della polmonite causata dal fungo Pneumocystis carinii (oggi noto come Pneumocystis jirovecii).
La clindamicina topica rappresenta uno dei farmaci più utilizzati nel trattamento dell'acne volgare e sotto forma di crema o ovuli vaginali nelle vaginosi batteriche.
Gli effetti collaterali più comuni sono diarrea, nausea ed eruzioni cutanee. La colite da antibiotici, osservata con l'uso sistemico e topico del farmaco rappresenta, la reazione avversa che più frequentemente ne limita l'impiego. La colite da antibiotici, se non trattata, può provocare gravi conseguenze: la sua comparsa richiede la sospensione immediata della clindamicina.
La clindamicina in terapia può presentarsi in diverse forme farmaceutiche: gel, emulsioni, soluzioni, creme, ovuli vaginali da utilizzare per via topica; compresse per la somministrazione orale; soluzioni iniettabili per la somministrazione parenterale, muscolare o endovena.
Nei singoli capitoli della monografia si andranno ad elencare le indicazioni della clindamicina, la posologia, le controindicazioni, le avvertenze e precauzioni, gli effetti indesiderati e la relativa tossicità.