Riportiamo di seguito le indicazioni terapeutiche per la clindamicina:
1) la clindamicina è indicata per il trattamento dell’acne volgare per via topica e per via orale. Per il trattamento locale dell’acne è disponibile in combinazione con la tretinoina (pazienti adulti e ragazzi con età > 12 anni). L’associazione dei due farmaci favorisce la normalizzazione della produzione di sebo ed impedisce la proliferazione batterica locale (Propionibacterium acnes) riducendo lo sviluppo di lesioni acneiche quali punti neri e punti bianchi (Agenzia Italiana del farmaco – AIFA, 2019);
2) la clindamicina è indicate per via topica (ovuli vaginali) per la terapia delle vaginosi batteriche causate da alcuni tipi di batteri (Gardnerella vaginalis, Mobiluncus spp., Bacteroides spp., Mycoplasma hominis, Peptostreptococcus spp.) (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2020);
3) la clindamicina è indicata per via parenterale nel trattamento di infezioni ginecologiche e pelviche acute sostenute da Clamydia trachomatis (in genere in associazione agli antibiotici macrolidi) quando è controindicato l’uso della tetraciclina (terapia di prima linea per questo tipo di infezione) (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2018); per via orale, la clindamicina può essere utilizzata come terapia di mantenimento dopo trattamento acuto per via parenterale (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2018a);
4) la clindamicina è indicata in caso di gravi infezioni batteriche causate da germi anaerobi sensibili, da stafilococchi, streptococchi e pneumococchi (Agenzia Italiana del farmaco – AIFA, 2018). Poiché sono stati osservati ceppi di stafilococchi resistenti alla clindamicina, l’uso dell’antibiotico dovrebbe essere preceduto dall’esecuzione di un test di sensibilità (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2018a);
5) la clindamicina è indicata nella terapia dell'encefalite (infiammazione a carico dell'encefalo) causata dal parassita Toxoplasma gondii in persone con sistema immunitario compromesso (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2018);
6) la clindamicina è indicata nella terapia della polmonite causata dal fungo Pneumocystis carinii (oggi noto come Pneumocystis jirovecii) in persone con sistema immunitario compromesso (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2018);
7) la clindamicina può essere indicata nel trattamento degli ascessi, soprattutto polmonari quando causati da patogeni anaerobi; la clindamicina è risultata efficace anche contro i patogeni aerobi gram positivi Stafilococcus aureus resistente a meticillina (ceppi MRSA) e Streptococcus pneumoniae macrolide-resistente clindamicina-sensibile. L’uso della clindamicina richiede l’esecuzione del D-test per verificare la sensibilità batterica ed escludere l’esistenza di eventuali altre resistenze inducibili dal momento che la suscettibilità di S. aureus alla clindamicina si è ridotta, solo negli Usa, del 40% nel corso degli ultimi anni (Hong et al., 2019).