I più comuni effetti collaterali associati all’assunzione di cetirizina sono a carico del sistema nervoso centrale.
Apparato respiratorio: faringite (1-10%), rinite (pazienti pediatrici).
Cardiovascolari: tachicardia (0,01-0,1%).
Rispetto ad altri antistaminici (ebastina, loratadina) la cetirizina ha evidenziato una minor incidenza di effetti cardiaci.
Centrali: (comuni: 1-10%) cefalea, capogiri e sonnolenza; (rari: 0,01-0,1%) convulsioni; (postmarketing) agitazione, aggressività, confusione, depressione, tic e idea suicida.
Dermatologici: (non comuni: 0,1-1%) prurito, eruzione cutanea; (molto rari < 0,01%) edema angioneurotico.
Ematici: (molto rari: < 0,01%) riduzione del numero di piastrine circolanti (trombocitopenia).
Epatici: (rari: 0,01-0,1%) anomalie nella funzionalità del fegato, con innalzamento dei livelli ematici di enzimi epatici e bilirubina; (singola segnalazione) colestasi.
Nei pazienti che evidenziano un aumento degli enzimi epatici e/o della bilirubina in seguito a terapia con cetirizina, in genere i valori di funzionalità epatica rientrano nella norma in seguito alla sospensione del farmaco.
È stato segnalato un caso di colestasi in seguito al trattamento continuo con cetirizina per due anni (Fong et al., 2000).
Gastrointestinali: (comuni: 1-10%) dolori addominali, bocca secca, nausea. La diarrea è comune (1-10%) nei bambini tra 6 e 12 anni, non comune (0,1-1%) negli adulti.
Muscoloscheletrici: (molto rari < 0,01%) tremore, distonia (contrazioni muscolari) e alterazioni del movimento.
Oftalmici: (molto rari < 0,01%) visione offuscata, difficoltà nella messa a fuoco e oculorotazione.
Organi di senso: (postmarketing) vertigini.
Urogenitali: (molto rari < 0,01%) problemi di urinazione, con ritenzione o svuotamento involontario della vescica durante il sonno.