Insufficienza renale: in caso di disfuzione renale può essere necessario aggiustare il dosaggio di cetirizina. Solitamente, con una clearence della creatinina fino a 30 ml/min, si assume metà della dose raccomandata. Nei pazienti con insufficienza renale molto grave (clearance della creatinina < 10 ml/min) la cetirizina è controindicata.
Problemi urinari: tra gli effetti avversi della cetirizina rientra la possibile ritenzione urinaria, perciò in caso di predisposizione l’antistaminico deve essere somministrato con cautela.
Pazienti epilettici: l’assunzione della cetirizina può favorire gli episodi di convulsioni, perciò l’assunzione da parte dei pazienti che soffrono di epilessia deve essere controllata.
Alcool: come per tutti gli antistaminici si raccomanda di non assumere bevande alcoliche durante il trattamento con cetirizina, anche se non sono state trovate interazioni significative tra le dosi terapeutiche di cetirizina e livelli ematici di alcol di 0,5 g/L.
Test per l’allergia: per eseguire il test cutaneo di valutazione delle allergie è necessario interrompere il trattamento con la cetirizina almeno tre giorni prima, altrimenti il risultato potrebbe essere alterato, perchè inibito dall’effetto del farmaco.
Gravidanza: è stato dimostrato che la cetirizina non ha effetti teratogeni (Einarson et al., 1997; Etwel et al., 2014) e nessuno studio condotto su animali ha mostrato effetti dannosi di altro tipo. In uno studio clinico prospettico osservazionale condotto in donne in gravidanza, l’esposizione a cetirizina durante il primo trimestre di gravidanza non ha determinato un aumento del rischio di teratogenicità, parto pretermine, aborto spontaneo e alterazione del peso alla nascita nei bambini a termine rispetto al gruppo di controllo (Weber-Schoendorfer, Schaefer, 2008). E’ comunque consigliato rivolgersi al medico per l’assunzione dell’antistaminico durante la gravidanza, che deve essere effettuata con cautela.
Allattamento: studi condotti in vivo (cani) indicano come la cetirizina sia escreta nel latte materno, perciò è preferibile evitarne l’assunzione durante l’allattamento. In caso di necessità la cetirizina può essere somministrata nelle donne che allattano con l’accortezza di monitorare la comparsa di eventuali effetti nel bambino quali sedazione e irritabilità (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2016).
L’assunzione di dosi elevate di cetirizina o il suo uso prolungato possono causare una riduzione della disponibilità di latte materno soprattutto se la cetirizina è somministrata all’inizio dell’allattamento quando la produzione di latte materno non è ancora stabilizzata oppure in associazione a pseudoefedrina (farmaco simpaticomimetico) (U.S. National Library of Medicine, Toxnet – LactMed, 2016).
Età pediatrica: la cetirizina non viene somministrata a pazienti di età inferiore a 6 anni, perchè non è possibile adeguarne la dose in modo corretto.
Lattosio: alcune specialità a base di cetirizina possono contenere lattosio come eccipiente. Il lattosio è un disaccaride formato da galattosio e glucosio. La presenza di lattosio controindica la specialità medicinale per i pazienti con intolleranza ereditaria al galattosio, con deficit di lapp lattasi e malassorbimento di glucosio-galattosio.
Metil - e propil-paraidrossibenzoato: il metilparaidrossibenzoato (anche noto come E218) e il propilparaidrossibenzoato (anche noto come E216) possono essere presenti come eccipienti in alcune formulazioni farmaceutiche della cetirizina. Queste sostanze appartengono alla classe dei parabeni che comprende l’acido 4-idrossibenzoico (para-idrossibenzoico), i suoi sali e i suoi esteri. I parabeni possiedono attività battericida e fungicida e pertanto sono utilizzati come conservanti. I parabeni possono dare reazioni allergiche (0,6-1,2%); la maggior parte di tali reazioni sono state osservate in caso di applicazione topica e la reazione allergica più frequentemente osservata è stata la dermatite da contatto. Nella maggior parte dei casi documentati in letteratura, la dermatite da contatto da parabeni è stata osservata in caso di applicazione su cute già lesionata (non integra) (Mirshahpanah, maibach, 2007; Hafeez, maibach, 2013). I parabeni sono stati associati, raramente, a reazioni allergiche anche dopo somministrazione rettale (metilparabene) (Raulin-Gaignari, 2013; somministrazione parenterale (ipersensibilità ai parabeni in una paziente in dialisi) (Sato et al., 2002).
Doping: la cetirizina è disponibile in commercio in associazione a pseudoefedrina. La pseudoefedrina rientra fra le sostanze proibite in caso di gare sportive. L’uso di pseudoefedrina è considerato doping quando la concentrazione del farmaco nelle urine supera il valore di 150 mcg/ml.
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