Tossicità riproduttiva: in studi in vivo (animali) il celecoxib è stato associato a tossicità fetale.
I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), inclusi gli inibitori selettivi della COX-2 come il celecoxib, possono prevenire o ritardare l’ovulazione in assenza di variazioni dei livelli plasmatici di progesterone (il progesterone è un ormone endocrino utilizzato come marker per l'ovulazione). L’enzima COX-2 svolge un ruolo fisiologico a livello dell’ovaio: la sua inibizione può indurre ritardo o mancata rottura del follicolo ovulatorio (nelle donne trattate con celecoxib disfunzioni ovulatorie interessano il 25-30% dei cicli) (Edelman et al., 2013). Le donne che desiderano una gravidanza dovrebbero evitare di assumere FANS, inclusi i coxib.
I farmaci che inibiscono la sintesi delle prostaglandine, incluso il celecoxib, quando somministrati durante il terzo trimestre di gravidanza possono ritardare il parto per inibizione delle contrazioni uterine e provocare la chiusura prematura del dotto arterioso.
Cancerogenicità: il celecoxib non è risultato possedere attività mutagena o cancerogena.
DL50: dopo somministrazione orale > 2000 mg/kg (topo maschio).