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Budesonide

Aircort, Symbicort, Pulmaxan e altri

Effetti collaterali - Quali sono gli effetti collaterali di Budesonide?

Apparato respiratorio: dolore, secchezza della mucosa nasale, irritazione laringea, epistassi; (somministrazione per inalazione) infezioni respiratorie (32% dei pazienti), riniti (6%), sinusiti (16%), tosse (6% dei pazienti), grave broncocostrizione (possibile reazione idiosincrasica) (McGivern, McFarlane, 1984).
Il broncospasmo paradosso deve essere trattato con broncodilatatori a rapida azione per via inalatoria.
I pazienti con malattia polmonare cronica ostruttiva (bpco) che assumono la budesonide per via inalatoria sono esposti a un rischio aumentato di polmonite, i cui sintomi sono simili alle manifestazioni di un peggioramento della bpco (European Medicines Agency - EMA, 2016).

Gastrointestinali: dispepsia (8%), nausea (6%); (somministrazione per via inalatoria) raucedine, candidosi orale, disfonia, laringodinia.
Le infezioni da candida e la disfonia possono verificarsi in seguito a deposizione nel cavo orofaringeo di budesonide dopo somministrazione per via inalatoria. Il rischio diminuisce quando l’inalazione della budesonide avviene prima dei pasti e/o risciacquando la cavità orale dopo l’inalazione. In caso di candidosi somministrare un farmaco antimicotico per via topica; questo trattamento non richiede necessariamente l’interruzione della terapia inalatoria con budesonide.

Dermatologici: dermatite da contatto (con somministrazione intranasale e topica) (Quintiliani, 1996); rash, orticaria, prurito, eritema, atrofia cutanea, contusioni, angioedema; (terapia topica) ipertricosi, eruzioni acneiche, fragilità vasale, porpora.
L’atrofia cutanea da corticosteroidi è causata probabilmente da una ridotta sintesi di collagene (Autio et al., 1996). Sono riportati episodi di atrofia cutanea dopo somministrazione di budesonide per via inalatoria alle dosi di 400 mcg/die e 1600 mcg/die e a dosi comprese fra 200 e 800 mcg/die nei pazienti pediatrici in età prepuberale (Autio et al., 1996; Wolthers et al., 1995).

Endocrini: soppressione surrenalica (anche con somministrazione di dosi elevate di budesonide per via inalatoria per brevi periodi) (Martindale, 1999).
La soppressione surrenalica è un effetto di classe dose-dipendente dei corticosteroidi, anche quando somministrati per via inalatoria. Il rischio aumenta in caso di dosaggio elevato, in particolare nella popolazione pediatrica. I sintomi di insufficienza surrenalica sono generici e comprendono perdita di peso, anoressia, nausea e vomito, stanchezza, mal di testa, fino a ipoglicemia e convulsioni. Condizioni di stress, che fisiologicamente sono accompagnate da un aumento della secrezioni di ormoni steroidei, quali interventi chirurgici, traumi e infezioni, possono scatenare un’insufficienza surrenalica acuta in pazienti con soppressione dell’asse ipotalamico-ipofisario-surrenalico.

Sistemici: ipersensibilità (reazioni anafilattiche, fra cui edema angioneurotico o angioedema; reazioni anafilattoidi) (Heeringa et al., 2000; Mendelson et al., 1974).

Effetti collaterali indotti da trattamenti a lungo termine con corticosteroidi.

La somministrazione di budesonide a giorni alterni può ridurre l’incidenza degli effetti collaterali osservati in trattamenti prolungati, con l’esclusione dell’osteoporosi, conseguente ad un effetto di demineralizzazione ossea, che rimane la più comune delle complicanze maggiori.

Cardiovascolari: ipertensione, palpitazione.

Centrali: disturbi psicotici comportamentali, quali depressione, irritabilità, ansietà e psicosi (Lewis, Cochrane,1983; Connet et al., 1991).

Dermatologici: assottigliamento del derma, acne, irsutismo, esacerbazione di un pre-esistente eczema.
L’acne e l’irsutismo sono stati osservati con il trattamento orale della budesonide. Negli studi di confronto con prednisolone in pazienti con malattia di crohn, l’incidenza di acne è risultata maggiore con prednisolone rispetto alla budesonide (23% vs 15%).

Ematici: riduzione della conta leucocitaria.

Endocrini: soppressione dell’asse ipotalamico-ipofisario-surrenalico, disturbi mestruali.

Gastrointestinali: dispepsia.

Muscoloscheletrici: artralgia (6% dei pazienti), mialgia, eosinofilia polmonare, diminuzione della densità ossea (osteoporosi).
La riduzione della densità ossea associata a terapia corticosteroidea per via inalatoria è stata riscontrata sia nei pazienti trattati per asma sia in quelli in terapia per broncopneumopatia cronica ostruttiva (bpco), con un rischio potenziale di frattura ossea. In uno studio che ha analizzato i dati raccolti dal database di medicina generale inglese, GPRD, è risultato un leggero aumento dose-dipendente del rischio di frattura all’anca nella popolazione anziana trattata con corticosteroidi per via inalatoria (sulla base dei dati di prescrizione, circa l’84% dei pazienti aveva ricevuto beclometasone dipropionato, il 14% budesonide e il 2% fluticasone propionato) (Hubbard et al., 2002). Altri studi di natura osservazionale non hanno invece riscontrato una riduzione dose-dipendente della densità minerale ossea dopo terapia inalatoria con corticosteroidi così come il trial EUROSCOP, in cui la somministrazione di budesonide 800 mcg/die non è stata associata a perdita di densità minerale ossea (Wong et al., 2000; Tattersfield et al., 2001; Israel et al., 2001; Pauwels et al., 1999).

Metabolici: aumento dei livelli plasmatici di fosfatasi alcalina, riduzione della bilirubinemia, ipokaliemia, intolleranza al glucosio.

Oftalmici: cataratta, glaucoma.

Sistemici: immunosoppressione, riduzione della crescita longitudinale (pazienti pediatrici), sarcoidosi, incremento ponderale.
Gli effetti della terapia corticosteroide inalatoria o intranasale sulla crescita longitudinale dei bambini sono meno significativi rispetto a quelli osservati con la terapia sistemica. In due studi di lunga durata, di 4 e 9 anni, il ritardo nella crescita staturale in bambini asmatici trattati con budesonide per via inalatoria è risultata quantificabile in circa 1 cm; tale differenza è stata osservata soprattutto nel primo anno di terapia. Nei pazienti che non hanno interrotto la terapia corticosteroidea, la differenza staturale è andata attenuandosi negli anni successivi di trattamento, per cui la statura finale o quella misurata da adulti è coincisa sostanzialmente con quella calcolata (The Childhood Asthma Management Program Research Group, 2000; Agertoft et al., 2000).