Sovradosaggio: sebbene non si siano mai verificati casi di intossicazione da azelastina questi potrebbero manifestarsi con sintomi classici di tossicità da antistaminici a carico del sistema nervoso centrale quale la sedazione (Goodlman & Gilman, 2016).
Mutagenicità: non sono stati evidenziati effetti mutageni di azelastina nei test di riferimento.
Cancerogenicità: non sono stati evidenziati effetti cancerogeni nei test in vitro e in vivo.
Tossicità riproduttiva: la somministrazione di azelastina nei maschi e nelle femmine di topo per via orale a dosi di molto superiori a quelle impiegate nell’uomo (150 volte la dose massima raccomandata nell’uomo espressa in mg/m2 di superficie corporea) non è stata associata ad effetti tossici a livello riproduttivo e di fertilità. A dosi ancora superiori (340 volte la dose massima raccomandata nell’uomo espressa in mg/m2 di superficie corporea) sono stati osservati: prolungamento dell’estro, riduzione dell’attività di copulazione e del numero di gravidanze, riduzione del numero di corpo luteo e di impianti, ma non aumento della perdita pre-impianto (Food and Drug Administration – FDA, 2014). La Food and Drug Administration, l’agenzia regolatoria americana, ha inserito l’azelastina in classe C per l’uso in gravidanza. I farmaci inseriti in questa classe devono essere somministrati con cautela nelle donne in gravidanza.
DL50: dopo somministrazione orale: 580 mg/kg (ratto).