Pazienti pediatrici
Gli effetti collaterali comunemente riscontrati in pazienti trattati con atomoxetina risultano cefalea, dolore addominale e riduzione dell’appetito. dolore addominale e perdita dell’appetito sono in genere a carattere temporaneo. In alcuni pazienti si è verificata la riduzione dei livelli di crescita (statura e peso), soprattutto nel caso di dosaggi elevati e nel primo periodo di trattamento con atomoxetina. Nel trattamento a lungo termine i livelli di crescita risultano tornare nella norma entro due anni dall’inizio del trattamento. Sonnolenza, nausea e vomito si possono presentare soprattutto nel primo mese di terapia con atomoxetina. Sono stati osservati aumento della frequenza cardiaca e della pressione sistolica e diastolica. Si sono verificati anche casi di ipotensione ortostatica e sincope, in quanto atomoxetina agisce sul tono noradrenergico. Sono stati riportati casi di ideazione o comportamento suicidario in bambini ed adolescenti (Graham et al., 2011).
Pazienti adulti
Nei trial clinici in pazienti adulti gli eventi avversi riportati con maggior frequenza sono stati a carico del tratto gastrointestinale e del sistema nervoso: riduzione dell’appetito, nausea, secchezza del cavo orale, insonnia e cefalea (con incidenza superiore al 10%). Tra gli eventi avversi gravi, i più segnalati sono stati nausea, insonnia, affaticamento e cefalea- L’atomoxetina è risultata associata anche a ritenzione o esitazione urinaria.
Apparato riproduttivo: (comuni: >/=0,1% <1%) nei pazienti adulti dismenorrea, disturbi nell’eiaculazione, disfunzione erettile, mestruazioni irregolari, anomalie nell’orgasmo, prostatite e dolore ai genitali nell’uomo; (non comune: </=0,01% <0,1%) nell’uomo assenza di eiaculazione; (segnalazioni post-marketing) priapismo, nei bambini dolore ai genitali maschili.
Cardiovascolari: pazienti pediatrici: (rari: 0,01-0,1%) palpitazioni, tachicardia. Pazienti adulti: (comuni: 1-10%) palpitazioni, tachicardia, rash, vampate di calore. Pazienti pediatrici e adulti: (molto comune > 10%) aumento della pressione arteriosa e/o della frequenza cardiaca in sede di test diagnostico; (non comune: 0,1-1%) prolungamento dell’intervallo QT; (raro: 0,01-0,1%) fenomeno di Raynaud (improvvisa vasocostrizione che provoca una riduzione acuta dell’afflusso di sangue arterioso alle dita).
Centrali: pazienti pediatrici: (molto comuni: ≥10%) cefalea, sonnolenza; (comuni: 1-10%) vertigini, irritabilità, sbalzi di umore, insonnia, agitazione, ansia, depressione, tic; (non comuni: 0,1-1%) sincope, tremore, emicrania, parestesia, ipoestesia, convulsioni, comportamento suicidario, aggressività, ostilità, labilità emotiva, psicosi (incluse allucinazioni). Pazienti adulti: (molto comuni ≥10%) cefalea, insonnia; (comuni: 1-10%) agitazione, diminuzione della libido, disturbi del sonno, depressione, ansia; (non comuni: 0,1-1%)sincope. Emicrania, ipoestesia, ideazione suicidaria, aggressività, ostilità, labilità emotiva, irrequietezza, tic; (rari: 0,01-0,1%) psicosi (incluse allucinazioni), convulsioni-
Dermatologici: pazienti pediatrici (comuni: 1-10%) dermatite, prurito, rash; (non comuni: 0,1-1%) iperidrosi (sudorazione eccessiva), reazioni allergiche. Pazienti adulti: (comuni: 1-10%) dermatite, iperidrosi, rash; (non comuni: 0,1-1%) reazioni allergiche, prurito, orticaria.
Epatobiliari: paienti pediatrici: (non comune: 0,1-1%) aumento della bilirubina ematica (evento raro nei pazienti adulti); pazienti pediatrici e adulti (rari: 0,01-0,1%) alterata funzionalità epatica, ittero, epatite, danno epatico, insufficienza epatica acuta.
Alla Food and Drug Administration dal 2002, anno in cui l’atomoxetina è entrata in commercio negli USA (2007 in Italia e in Europa), al 2008 sono state riportate 8 segnalazioni di epatite indotta dal farmaco (l’unico caso di epatite in età adulta ha avuto esito infausto) su 3,3 milioni (stimati) di pazienti trattati con il farmaco (Agenzia Italiana del Farmaco - AIFA, 2009). E’ possibile che la tossicità epatica da atomoxetina, potenzialmente grave, sia comunque rara e di natura idiosincrasica (probabilmente auto-immune), senza nessuna apparente correlazione con la durata della assunzione o la dose del farmaco (Lim et al., 2006; Stojanovski et al., 2007).
Gastrointestinali: pazienti pediatrici: (molto comuni: ≥10%) dolore addominale, nausea, vomito; (comuni: 1%-10%) stipsi, dispepsia. Pazienti adulti: (molto comune: ≥10%) secchezza della bocca, nausea; (comuni: 1%-10%) dolore addominale, stipsi, dispepsia, flatulenza, vomito.
Metabolici: pazienti pediatrici e adulti: (molto comuni: ≥10%) diminuzione dell’appetito. Pazienti pediatrici: (comune: 1-10%) perdita dell’appetito.
Muscoloscheletrici: pazienti adulti: (non comuni: 0,1-1%) spasmi muscolari.
Oftalmici: pazienti pediatrici: (comune: 1-10%) midriasi (dilatazione della pupilla): Pazienti pediatrici e adulti: (non comune: 0,1-1%) visione offuscata.
Organi genitali: pazienti pediatrici: (rari: 0,01-0,1%) priapismo, dolore ai genitali maschili. Pazienti adulti: (comuni:1-10%) dismenorrea, disturbi dell’eiaculazione, disfunzione erettile, prostatite, dolore ai genitali maschili; (non comuni: 0,1-1%) assenza di eiaculazione, mestruazioni irregolari, orgasmo anomali; (raro: 0,01-0,1%) priapismo.
Renali: pazienti pediatrici: (rari: 0,01-0,1%) difficoltà iniziale alla minzione, ritenzione urinaria. Pazienti adulti: (comuni: 1-10%) minzione difficile e/o dolorosa (disuria), necessità di urinare più volte nell’arco della giornata (pollachiuria), esitazione nell’urinare e ritenzione delle urine; (non comune: 0,1-1%) urgenza della minzione.
Respiratori: pazienti pediatrici e adulti: (non comune: 0,1-1%) dispnea.
Sistemici: pazienti pediatrici: (comuni: 1-10%) affaticamento, letargia, dolore toracico; (non comune: 0,1-1%) astenia. Pazienti adulti: (comuni: 1-10%) astenia, affaticamento, letargia, brividi, nervosismo, irritabilità, sete, perdita di peso; (non comuni: 0,1-1%) sensazione di freddo, dolore al torace.
Effetti collaterali osservati con maggior frequenza nei metabolizzatori lenti per il CYP2D6 vs metabolizzatori estesi
Pazienti pediatrici
Centrali: insonnia (14,9% vs 9,7%), depressione inclusi sintomi depressivi e umore depresso associato a disforia (6,5% vs 4,1%), tremore (4,5% vs 0,9%), sedazione (3,9% vs 2,1%), sincope (2,5% vs 0,7%), risveglio mattutino precoce (2,3% vs 0,8%), disturbo d’ansia generalizzato (0,8% vs 0,1%).
Dermatologici: escoriazione (3,9% vs 1,7%).
Gastrointestinali: stipsi (6,8% vs 4,3%).
Oftalmici: congiuntivite (2,5% vs 1,2%), midriasi (dilatazione della pupilla) (2,0% vs 0,6%).
Renali: enuresi (3,0% vs 1,2%).
Sistemici: riduzione dell’appetito (24,1% vs 17,0%), riduzione del peso corporeo (7,3% vs 4,4%).
Pazienti adulti
Centali: nervosismo (4,9% vs 1,9%).
Dermatologici: iperidrosi (14,8% vs 6,8%).
Gastrointestinali: secchezza della bocca (34,5% vs 17,4%), stipsi (11,3% vs 6,7%).
Oftalmici: visione offuscata (3,9% vs 1,3%).
Organi riproduttivi: disfunzione erettile (20,9% vs 8,9%), disturbo dell’eiaculazione (6,1% vs 2,2%).
Renali: ritenzione urinaria (5,9% vs 1,2%).
Sistemici: riduzione dell’appetito (23,2% vs 14,7%), tremore (5,4% vs 1,2%), insonnia (19,2% vs 11,3%), disturbo del sonno (6,9% vs 3,4%), insonnia centrale (5,4% vs 2,7%), insonnia terminale (3% vs 0,9%), sensazione di freddo alle estremità (3% vs 0,5%).