Cardiocircolatori: (rari) ipotensione.
Centrali: sonnolenza (36%), capogiri (18,6%), depressione (11,9%), cefalea (15%), confusione (9,3%), insonnia (10,2%), tremori (4,6%), visione indistinta (7%), difficoltà di concentrazione, sedazione (aumenta il rischio di cadute nei pazienti anziani), iperattività del sistema nervoso autonomo, disturbi della coordinazione; (meno frequenti) allucinazioni, eccitazione, agitazione, riduzione della vigilanza, amnesia, atassia, irritabilità, aggressività, stato maniacale, delusione, collera, incubi, disinibizione, difficoltà di linguaggio, alterazioni della sfera intellettiva.
Dosi superiori ad 1 mg di alprazolam riducono le funzioni psicomotorie (Dawson et al., 1984).
In uno studio, una dose di alprazolam ha ridotto la capacità di guida un'ora dopo la somministrazione (Verster, 2002).
Sono state segnalate ipomania e mania in pazienti depressi trattati con alprazolam (Reddy et al., 1996).
In alcuni pazienti in terapia di mantenimento giornaliera con alprazolam può svilupparsi una tolleranza agli effetti del farmaco sulle performance (Gladsjo et al., 2001).
La dipendenza fisica si può instaurare anche dopo un impiego relativamente breve di alprazolam alle dosi consigliate per il trattamento dell'ansia (</= 4 mg/die). L'ansia di rimbalzo (effetto rebound) e i sintomi di astinenza (sudorazione, crampi addominali, nausea, dolori muscolari, tremori e convulsioni) possono essere causati da una brusca sospensione del trattamento o dalla riduzione o mancata assunzione di dosi.
Gli effetti collaterali dell'alprazolam a lento rilascio sono simili a quelli dell'alprazolam a rilascio immediato (sedazione, sonnolenza, alterazione della memoria, disartria, incoordinazione e atassia).
Dermatologici: dermatite.
Ematici: (rari) discrasie ematiche.
Endocrini: alterazione della libido, irregolarità mestruali.
Epatici: alterazione della concentrazione degli enzimi epatici, ittero.
Gastrointestinali: xerostomia (13%), nausea e vomito (9,3%), stipsi (9,3%), diarrea (8,5%). Sono stati riportati casi di disgeusia (alterazione del senso del gusto) (Physicians' Desk Reference, 2005).
Oftalmici: aumento della pressione intraoculare.
Renali: incontinenza, ritenzione urinaria.
Respiratori: congestione nasale, depressione respiratoria in pazienti pneumopatici.
Sistemici: reazioni allergiche, distonia, anoressia, affaticamento, debolezza muscolare, variazioni ponderali.