Dopo somministrazione orale viene assorbito circa il 95% della dose di warfarin somministrata.
Il warfarin può essere assorbito anche attraverso la cute.
Tempo di picco plasmatico: 0,5-4 ore.
Legame sieroproteico: maggiore del 98%. È leggermente più alto per l’enantiomero levogiro rispetto al destrogiro.
Vd: 0,71 L/kg; non varia considerando il racemo o ciascuno dei due enantiomeri.
Il warfarin permea la placenta; viene escreto in quantità minime nel latte materno.
Viene metabolizzato a livello epatico tramite reazioni di ossidazione e riduzione. L’enantiomero destrogiro subisce sia una riduzione della catena laterale, con formazione di RS alcolderivato, sia una ossidazione dell’anello aromatico, con formazione di 6-idrossiwarfarin. L’enantiomero levogiro viene principalmente ossidato a 7-idrossiwarfarin.
Numerosi enzimi del CYP450 (2C9, 2C19, 2C8, 2C18, 1A2 e il 3A4) sono coinvolti nel metabolismo del warfarin.
Il gene che codifica per l’isoenzima CYP2C9, principale forma responsabile in vivo dell’attività anticoagulante del warfarin, è soggetto a polimorfismi (CYP2C9*2 e CYP2C9*3), a cui sono dovute la diversa velocità di metabolizzazione e, di conseguenza la variabile efficacia e tollerabilità, del farmaco nei singoli pazienti (Drugs and therapeutics bulletin, 2000).
La conoscenza del genotipo 2C9 del paziente permetterebbe una più rapida ed individualizzata scelta del dosaggio (Voora et al., 2005).
Il warfarin viene escreto con urine e feci.
La quota eliminata per via renale (50% della dose) è formata da metaboliti in parte derivati dall’enantiomero levogiro (31%) in parte da quello destrogiro (19%); il principale metabolita derivato dall’enantiomero levogiro è il 7-idrossi-warfarin.
Emivita: 37 ore.