Di seguito sono riportati gli effetti collaterali osservati durante il trattamento con warfarin.
Cardiovascolari: aumento del rischio tromboembolico (dovuto al rilascio di placche ateromatose emboliche), sindrome delle dita porporine, vasculite, edema.
Centrali: febbre e malessere, senso di affaticamento e debolezza, letargia, mal di testa, intolleranza al freddo e parestesie (sensazione di freddo e brividi), vertigini.
Nell’ambito di uno studio che ha coinvolto oltre 10000 pazienti è emerso che nei pazienti in terapia con warfarin per ridurre il rischio di ictus tromboembolico, l’anticoagulante assunto per un lungo periodo porta ad un aumentato rischio di sviluppo di demenza (Heart Rhythm Society, 2016).
Dermatologici: alopecia, eruzioni cutanee (rash, dermatite, orticaria); (poco frequente) necrosi cutanea.
Ematici: emorragie, anche gravi, in qualsiasi distretto dell’organismo.
Epatici: innalzamento degli enzimi epatici, rallentamento o blocco del flusso biliare e conseguenti danni epatici (danni epatici colestatici), epatite, ittero.
Gastrointestinali: nausea, vomito, diarrea, dolori e crampi addominali, eccessiva presenza di gas a livello gastrointestinale.
Genitourinari: è stato riportato un caso di priapismo in un paziente con deficit di proteina C (Abu Sham’a et al., 2008).
Muscoloscheletrici: raramente, in seguito ad uso prolungato di warfarin, sono stati riportati casi di calcificazione tracheobronchiale (Thoongsuwan, Stern, 2003).
Organi di senso: alterazione del gusto.
Sistemici: reazioni di ipersensibilità o allergiche.