Studi osservazionali indicano una correlazione tra concentrazione di 25-idrossi-colecalciferolo nel sangue ed eventi avversi (inclusa mortalità) con andamento a “V”: un’incidenza di eventi avversi che diminuisce all’aumentare della concentrazione sierica di vitamina D fino ad al valore di 20-45 ng/ml, e che aumenta nuovamente superato questo intervallo (Michaelsson et al., 2010; Melamed et al., 2008).
E’ stato inoltre osservato che dosi di vitamina D in bolo >100mila UI possono favorire il rischio di fratture (effetto paradosso) nei mesi immediatamente seguenti la somministrazione (Sanders et al., 2010; Smith et al., 2007).
Studi osservazionali suggeriscono un aumento del rischio di cancro prostatico e pancreatico con livelli elevati di 25-idrossi-colecalciferolo (concentrazione di 25-idrossi-colecalciferolo >40-50 ng/ml) (Gao et al., 2018; Waterhouse et al., 2015).
Gli effetti avversi che si possono riscontrare durante il trattamento con la vitamina D (colecalciferolo) sono stati segnalati al sistema di farmacovigilanza post-marketing, pertanto non è nota la frequenza con cui compaiono.
Centrali: debolezza, sonnolenza, mal di testa, stato confusionale.
Dermatologici: prurito, rash cutaneo.
Ematici: ipercalcemia.
L’ipercalcemia da assunzione di vitamina D è poco frequente: non esiste una correlazione stretta tra livelli di vitamina D e concentrazione di calcio nel sangue (calcemia) (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2023).
Gastrointestinali: dolori addominali, gonfiore, nausea, vomito, flatulenza, diarrea, xerostomia (bocca secca).
Metabolici: scarso appetito, sete intensa.
Renali: urine abbondanti, ipercalciuria, polidipsia (molta sete), insufficienza renale.
L’ipercalciuria, che può accompagnarsi alla formazione di calcoli renali (litiasi), spesso, è dovuta all’assunzione contemporanea di supplementi di calcio (Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA, 2023).
Sistemici: reazioni di ipersensibilità.