La vitamina C (acido ascorbico) viene rapidamente assorbita dal tratto gastrointestinale con un meccanismo di trasporto attivo sodio-dipendente e saturabile. A basse concentrazioni la vitamina C è assorbita con il trasporto attivo; a concentrazioni elevate risulta predominare la diffusione passiva.
In caso di dosi comprese fra 30-180 mg/die (introito di vitamina C con gli alimenti), la quota assorbita oscilla fra il 70 e il 90%; in caso di dosi elevate (> 1 g/die), come avviene ad esempio con integratori multivitaminici, la quantità di vitamina assorbita diminuisce fino al 50% e può essere anche più bassa. Aumentando infatti la dose di vitamina C da 200 mg a 2500 mg (da 1,1 a 14,2 mmoli) la concentrazione plasmatica allo steady state aumenta molto meno, approssimativamente da 12 a 15 mg/L (da 68,1 a 85,2 mumoli) (Blanchard et al., 1997). Non solo, se le dosi sono molto elevate, la maggior parte della vitamina rimane all’interno del lume intestinale, non assorbita, provocando disturbi gastrointestinali e diarrea. Un secondo meccanismo di omeostasi della vitamina C o acido ascorbico è rappresentato dalla secrezione renale. In caso di dosi elevate, il sistema di riassorbimento tubulare viene saturato e la quantità di vitamina C eliminata nelle urine aumenta esponenzialmente. Viceversa, quando l’apporto di acido ascorbico è minimo, l’organismo tende a preservare il più possibile le proprie scorte riducendo al minimo la quota che può essere eliminata.
La biodisponibilità della vitamina C (acido ascorbico) non cambia considerando come fonte quella alimentare o da supplementazione (es. integratori multivitaminici) (Johnston, Luo, 1994; Mangels et al., 1993). Non è influenzata dalla presenza di particolari alimenti.
La vitamina C (acido ascorbico) attraversa la membrana delle cellule intestinali e dei vasi sotto forma di acido deidroascorbico, che viene ridotto ad acido ascorbico all’interno della cellula (nella cellula e nel plasma l’acido ascorbico è presente sotto forma di monoanione ascorbato).
La vitamina C (acido ascorbico) si distribuisce in tutti i tessuti dell’organismo con concentrazioni più elevate in quelli di natura ghiandolare (fegato, corteccia surrenale, ipofisi). La quantità massima di vitamina C che può essere presente nell’organismo è pari a circa 2 g, la quantità minima a 300 mg (in queste condizioni compare lo scorbuto).
Nel sangue, la concentrazione di vitamina C è maggiore a livello di leucociti e piastrine rispetto ai valori plasmatici ed eritrocitari.
Concentrazione plasmatica: 0,5 mg/dL (scende a 0,15 mg/dL in caso di ipovitaminosi).
La soglia renale è di 1,5 mg/dL; dosi giornaliere superiori a 100 mg vengono eliminate con le urine con un leggero effetto diuretico.
La vitamina C (acido ascorbico) è eliminata preferenzialmente per via renale; nelle urine si trova sia immodificata sia come acido deidroascorbico sia sotto forma di metaboliti (acido 2,3-dichetogulonico e acido ossalico). La concentrazione plasmatica corrispondente al valore di soglia renale è pari a 1,4 mg/100 ml.
Viene escreta nel latte materno con concentrazioni di 30-55 mg/L a seconda dell’assunzione vitaminica della madre. Nei bambini fino ad 1 anno di età il latte rappresenta la miglior fonte di vitamina C. La supplementazione materna di vitamina C (45-1000 mg/die) non modifica in modo sostanziale la concentrazione di vitamina C presente nel latte materno nei primi 6 mesi di vita del bambino (34-83 mg/L vs 45-115 mg/L rispettivamente senza o con supplementazione materna) (Byerley, Kirksey, 1985). Nei successivi 6 mesi (dal settimo al dodicesimo mese di vita del bambino), la concentrazione di vitamina C nel latte materno tende a diminuire di circa l’8-12%, rimanendo comunque sufficiente a garantire un apporto adeguato di acido ascorbico nel lattante, anche per il bambino nutrito esclusivamente con latte materno fino all’anno di età.
La vitamina C permea la placenta.
Emivita: 8-40 giorni, risultando inversamente correlata alla quantità di vitamina C immagazzinata nell’organismo.
Sesso
La concentrazione di vitamina C (acido ascorbico) nel sangue è risultata maggiore nelle donne rispetto agli uomini. Questa differenza sembrerebbe dipendere (10-30%) dalla diversa ripartizione di massa magra e massa grassa nei due sessi (gli uomini presentano rispettivamente un indice di massa magra maggiore e un indice di massa grassa minore delle donne) (Blanchard et al., 1990).
Fumo
La concentrazione di vitamina C (acido ascorbico) nel sangue di soggetti fumatori è minore (di circa il 40%) rispetto a quella osservata in soggetti non fumatori. Il fumo di una sigaretta è in grado di neutralizzare il contenuto in vitamina C di un’arancia (circa 25 mg di vitamina C). Nei fumatori inoltre la nicotina sembra ridurre la capacità di assorbimento gastrointestinale di vitamina C e incrementare il suo metabolismo (circa 35%) aumentando conseguentemente il fabbisogno giornaliero di vitamina (Kallner et al., 1981; Schectman et al., 1991).