Sovradosaggio: se si assumono quantità eccessive di vitamina A (retinolo), superiori a 25000 UI/kg di peso corporeo, il rischio è quello di incorrere in una condizione di ipervitaminosi, che può condurre a un aumento della pressione del fluido cerebrospinale, con mal di testa, irritabilità, senso di vertigini, sonnolenza, letargia, vomito, diarrea, problemi di esfoliazione della pelle (Feldman, Schlezinger, 1970).
Il rischio di tossicità acuta è maggiore nei pazienti che presentano disfunzioni renali o epatiche o con un basso peso corporeo (Penniston, Tanumihardjo, 2006).
Tossicità cronica: l’assunzione continua di 25000 UI/die per più di sei anni o di 100000 UI/die per più di sei mesi può provocare effetti tossici (“pseudotumor cerebri”) (Penniston, Tanumihardjo, 2006).
Mutagenicità: gli studi non hanno evidenziato effetti mutageni della vitamina A.
Cancerogenicità: non sono noti effetti cancerogeni della vitamina A.
Tossicità riproduttiva: l’assunzione di quantità di vitamina A superiori a 10000 UI/die durante il primo trimestre di gravidanza può avere effetti teratogeni sul feto. Questo è probabilmente dovuto al fatto che la vitamina A ha un ruolo nel processo di embriogenesi (processo di formazione degli organi), in particolare come regolatore del gene Hoxb-1 (Rothman et al., 1995; Marshall et al., 1994).
LD50: la LD50 della vitamina A in seguito a somministrazione orale nel topo è pari a 14500000 UI/kg, mentre in seguito a somministrazione intramuscolare nella scimma 550000 UI/kg.