Con il termine vitamina A si indica una serie di sostanze liposolubili, i retinoidi, il cui capostipite e molecola principale è il retinolo.
I carotenoidi sono le fonti naturali di vitamina A: sono pigmenti di origine vegetale che vengono generalmente assunti con la dieta (attraverso carote e altra frutta e verdura di colore giallo-arancio) e sono poi convertiti in retinoidi dall’enzima beta-carotene-diossigenasi, espresso nelle cellule dell’epitelio intestinale e del fegato (Nagao, 2004).
I livelli di assunzione giornaliera raccomandati (LARN) dalla società italiana di nutrizione (revisione del 2012) sono:
- lattante (età < 1 anno): 450 mcg/die
- bambino (età 1- 3 anni): 400 mcg/die
- bambino (età 4-6 anni): 450 mcg/die
- bambino (età 7-10): 500 mcg/die
- bambino (età < 14 anni): 600 mcg/die
- uomo adulto: 700 mcg/die
- donna adulta: 600 mcg/die
- gravidanza: 700 mcg/die
- allattamento: 1000 mcg/die
L’apporto giornaliero di vitamina A raccomandato (RDA, Recommended Dietary Allowances), invece,. dalle linee guida americane è lievemente diverso (Mayo Clinic, 2013):
- bambino (età 1- 3 anni): 300 mcg/die
- bambino (età 4-8 anni): 400 mcg/die
- bambino (età < 14 anni): 600 mcg/die
- uomo adulto: 900 mcg/die
- donna adulta: 700 mcg/die
- gravidanza: 770 mcg/die
- allattamento: 1300 mcg/die
Una delle funzioni più importanti della vitamina A è svolta nel meccanismo della visione: le opsine sono fotorecettori presenti nella retina e sono collegati al retinale, derivato del retinolo, che funziona come sensore di luce (Saari, 2012; Zhong et al., 2012).
Inoltre la vitamina A è molto importante per la differenziazione cellulare, soprattutto negli epiteli e nelle mucose, e per lo sviluppo embrionale (McCullough et al., 1999; Clagett-Dame, DeLuca, 2002).
La mancanza di vitamina A può influire sulla risposta immunitaria, impedendo la naturale rigenerazione delle barriere mucosali danneggiate e diminuendo la funzionalità delle cellule dell’immunità: neutrofili, macrofagi, cellule NK (Natural Killer) e linfociti (Stephensen, 2001).
L’azione della vitamina A sugli epiteli è stimolante e rigenerante: in condizioni di vitamina A carente gli epiteli risultano cheratinizzati e si possono manifestare xeroftalmia (secchezza oculare, per la cheratinizzazione della cornea) e cheratiti. L’azione della vitamina A è utile, quindi, a contrastare la cheratinizzazione degli epiteli e il processo di degenerazione cui possono andare incontro tessuti epiteliali e mucose.
In associazione alla vitamina D (colecalciferolo) la vitamina A può essere utilizzata per la terapia del rachitismo e di altri problemi relativi all’impalcatura ossea.
In associazione alla vitamina e (tocoferolo), che è una molecola antiossidante, la vitamina A è protetta dall’ossidazione.