Il vaccino vettoriale Gam-COVID-Vac (specialità medicinale Spuntik V) è stato sviluppato dal Centro nazionale russo di epidemiologia e microbiologia Gamaleyaed e, nel momento in cui scriviamo (aprile 2021), è sottoposto a revisione clinica continua (rolling review) dall’Agenzia europea dei medicinali EMA (European Medicines Agency).
Il vaccino vettoriale Gam-COVID-Vac (specialità medicinale Sputnik V) è stato approvato in Russia nell’agosto 2021 prima ancora che iniziassero le sperimentazioni cliniche di fase 3 (Baraniuk, 2021) e questo fatto ha sollevato pesanti critiche da parte del mondo scientifico soprattutto per gli aspetti relativi a tollerabilità e sicurezza. Attualmente, il vaccino è distribuito in 60 paesi (Sud America, Africa, Asia); in Europa è stato approvato da San Marino, Montenegro, Serbia e Slovacchia (dati aggiornati al 12 aprile 2021, account Twitter Sputnik V).
Il vaccino vettoriale Gam-COVID-Vac è costituito da due diversi virus appartenenti alla famiglia degli adenovirus, il virus Ad26 e il virus Ad5; il virus Ad26 è lo stesso tipo di virus utilizzato per la preparazione del vaccino della Janssen (Johnson&Johnson). I due adenovirus, non in grado di replicarsi, sono stati modificati per esprimere la proteina spike del virus Sars-CoV-2. L’adenovirus Ad26 viene inoculato con la prima dose di vaccino, il secondo, Ad5, con la seconda dose e serve per aumentare la risposta immunitaria. La scelta di due vettori virali differenti dovrebbe ridurre il rischio potenziale di sviluppare anticorpi contro il vettore virale con la somministrazione della seconda dose di vaccino che potrebbe causare una riduzione dell'efficacia del vaccino (Baraniuk, 2021).
Una volta somministrato, il vaccino trasporta il gene per la proteina spike all’interno delle cellule del nostro organismo. Le cellule utilizzano il gene per sintetizzare la proteina spike che, processata ed esposta sulla superficie cellulare, induce il sistema immunitario a produrre anticorpi e linfociti T specifici. Nello studio clinico di fase 3, il vaccino ha evidenziato un’efficacia del 91,6% nel prevenire la malattia covid-19 sintomatica (Logunov et al., 2021).
Studio clinico di fase 3
Il vaccino vettoriale Gam-COVID-Vac è stato valutato in uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco, contro placebo condotto arruolando pazienti adulti (21977 partecipanti arruolati tra il 7 settembre e il 24 novembre 2020) in diversi centri e policlinici di Mosca (Russia) (Logunov et al., 2021). I dati di seguito presentati si riferiscono ad un'analisi ad interim, precedente cioè alla conclusione dello studio.
L'analisi ad interim sulla sicurezza del vaccino vettoriale Gam-COVID-Vac è stata fatta utilizzando i dati disponibili fino alla prima chiusura del database (18 novembre 2020) considerando i partecipanti che avevano ricevuto due dosi di vaccino. Per un aumento dei casi di covid-19 a Mosca, il database dei partecipanti allo studio ha visto una seconda chiusura il 24 di novembre quando erano stati riportati 78 casi di covid-19 tra i partecipanti al trial clinico. Per l'analisi ad interim di efficacia e sugli eventi avversi gravi sono stati utilizzati quindi i dati disponibili fino alla seconda chiusura del database (per l'analisi di efficacia sono stati valutati i pazienti che avevano ricevuto due dosi di vaccino alla chiusura del database, mentre per l'analisi degli eventi avversi i partecipanti con almeno una dose di vaccino alla chiusura del database). Il tempo medio tra la prima dose di vaccino e la chiusura del database è stato di 48 giorni.
Al momento dell'arruolamento, i partecipanti allo studio clinico non presentavano anticorpi anti covid-19 (anticorpi IgG e IgM negativi), né avevano avuto una qualche infezione nei 14 giorni precedenti nè avevano ricevuto vaccinazioni nei 30 gorni precedenti. Lo schema vaccinale prevedeva due dosi intramuscolari di vaccino (da 0,5 ml l’una, contenente 1011 particelle virali modificate) somministrate a 21 giorni di distanza, la prima dose contenente l’adenovirus modificato di tipo 26, Ad26, e la seconda dose, l’adenovirus modificato Ad5. I pazienti arruolati sono stati suddivisi in 5 gruppi a seconda dell'età: 18-30 anni, 31-40 anni, 41-50 anni, 51-60 anni e > 60 anni. La durata preventivata del trial era di 180 giorni (circa 6 mesi) a partire dalla prima dose di vaccino somministrata. Come placebo è stata utilizzata la soluzione tampone impiegata per il vaccino. La formulazione del vaccino utilizzata è stata quella congelata (è disponibile anche una formulazione liofilizzata, indicata come Gam-COVID-Vac-Lyo).
Al 21esimo giorno dopo la vaccinazione i partecipanti si sono sottoposti ad un test molecolare (PCR) per diagnosticare eventuali casi di covid-19. I partecipanti che non presentavano sintomi di infezione hanno ricevuto la seconda dose di vaccino prima di conoscere l'esito del test molecolare; i partecipanti con sintomi influenzali e PCR positiva non hanno ricevuto la seconda dose. I partecipanti asintomatici ma con PCR positiva non sono stati conteggiati coma casi di covid-19 nell'analisi di efficacia (secondo il protocollo dello studio).
La valutazione dell'immunogenicità al vaccino vettoriale Gam-COVID-Vac ha preso in considerazione la risposta anticorpale con un prelievo di sangue il giorno della prima vaccinazione, prima della somministrazione, e il giorno 42. Sono state determinate le IgG dirette contro la proteina virale S, gli anticorpi neutralizzanti (tramite test di microneutralizzazione in vitro), il tasso di sieroconversione (aumento di 4 volte del titolo anticorpale al giorno 42 rispetto al giorno della prima dose) e la risposta immunitaria cellulo-mediata (quantificazione della produzione di interferone gamma il giorno 1, prima dose, e il giorno 28 per restimolazione dell'antigene in colture cellulari mononucleate di sangue periferico).
L’esito clinico primario dello studio era rappresentato dalla percentuale di pazienti con PCR positiva per covid-19 21 giorni dopo la prima dose (giorno coincidente con quello designato per inoculare la seconda dose di vaccino). L’esito clinico primario è stato valutato nei partecipanti che avevano ricevuto due dosi di vaccino o di placebo (19866 pazienti; rapporto vaccino:placebo 3:1). Dopo 21 giorni dalla prima dose di vaccino, i partecipanti con covid-19 confermato con PCR sono stati lo 0,1% (16 su 14964 partecipanti) vs 1,3% (62 su 4902 partecipanti) rispettivamente nel gruppo vaccino e nel gruppo placebo: l’efficacia del vaccino è risultata pari al 91,6%. Analoga efficacia è stata osservata nei sottogruppi per età (età: 18-30 anni, efficacia: 91,9%; età 31-40 anni, efficacia 90,0%; età 41-50 anni, efficacia 91,3%; età 51-60 anni, efficacia: 92,7%; età > 60 anni, efficacia 91,8%). Il vaccino ha evidenziato un'efficacia del 100% verso casi di covid-19 di gravità moderata-severa (0 casi nel gruppo vaccinato vs 20 casi nel gruppo placebo). Dopo la prima dose, l'efficacia del vaccino è risultata del 72,1% (casi di covid-19: 0,5% vs 1,8% rispettivamente con il vaccino e il placebo); dopo 14 giorni dalla prima dose l'efficacia era dell'87,6% (casi di covid-19: 0,2% vs 1,6%), suggerendo un periodo di latenza del vaccino di 16-18 giorni.
Parte del mondo accademico ha sollevato dubbi sui dati di efficacia del vaccino vettoriale Gam-COVID-Vac per “l'inaspettata” omogeneità dei risultati tra i gruppi di età (efficacia attestata sul 91-92% indipendentemente dall'età) e tra questi e le diverse analisi ad interim oggetto dei comunicati stampa rilasciati sul sito web dedicato al vaccino (www.sputnikvaccine.com/newsroom/pressrelease/) in data 11 novembre 2020 (efficacia del 92%, casi covid-19: 4 vs 16 rispettivamente gruppo vaccino e gruppo placebo), 24 novembre (efficacia 91%, casi covid-19: 8 vs 31) e 14 dicembre (efficacia 91%, casi covid-19: 16 vs 62) (Bucci et al., 2021).
Gli esiti secondari dello studio hanno compreso: la gravità dei casi di covid-19, la variazione del titolo di anticorpi contro la proteina virale S, la percentuale di partecipanti con anticorpi contro la proteina virale N, l'aumento del titolo di anticorpi neutralizzanti, l'aumento della risposta immunitaria cellulo-mediata e l'incidenza e severità degli eventi avversi.
Nel gruppo vaccinato, gli anticorpi IgG sono stati rilevati nel 98% dei campioni analizzati (342 campioni per il gruppo vaccino e 114 per il gruppo placebo) con un tasso di sieroconversione del 98,25%. Nel gruppo placebo le IgG sono state osservate nel 15% dei campioni con tasso di sieroconversione del 91%.
Per quanto riguarda la tollerabilità del vaccino vettoriale Gam-COVID-Vac, il 94% degli eventi avversi è stato di grado lieve; lo 0,3% dei partecipanti del gruppo vaccino e lo 0,4% di quelli del gruppo placebo hanno manifestato eventi avversi gravi, nessuno considerato associato alla vaccinazione. Durante lo studio clinico sono state riportate 4 morti, 3 nel gruppo vaccino e 1 nel gruppo placebo: nessuna è stata considerata correlata al vaccino (Logunov et al., 2021).
Il vaccino vettoriale Gam-COVID-Vac è disponibile in due formulazioni, una che richiede una temperatura di conservazione di -18°C e una, liofilizzata (Gam-COVID-Vac-Lyo) che può essere conservata a 2-8 °C.
In Russia sono stati approvati altri due vaccini per l’uso d’emergenza, EpiVacCorona e CoviVac, per i quali però non sono stati iniziati studi clinici su ampia scala. EpiVacCorona non utilizza virus vivi, ma si basa su antigeni peptidici sintetici, sulla base di una selezione di quelli di Sars-CoV-2. Il vaccino è prodotto dal Vector Institute presso la città di Novosibirsk. CoviVac si basa sull’uso di un virus del raffreddore inattivato; il vaccino è prodotto dal Chumakov Centre (San Pietroburgo) (Baraniuk, 2021).