Acido acetilsalicilico, salicilati: la somministrazione di acido acetilsalicilico e di salicilati deve essere posticipata di almeno 6 settimane dopo la somministrazione del vaccino per la varicella vivo attenuato (ceppo Oka) per il rischio di sindrome di Reye. Sono riportati in letteratura casi di sindrome di Reye in bambini trattati con salicilati durante l’infezione di varicella naturale.
Farmaci immunosoppressori: la somministrazione del vaccino per la varicella a pazienti in terapia immunosoppressiva può provocare una più ampia eruzione cutanea associata al vaccino. Inoltre, la risposta anticorpale al vaccino può essere parzialmente soppressa. Ogni paziente deve pertanto essere valutato in base al proprio quadro immunologico prima di decidere per la vaccinazione. Nei pazienti che hanno ricevuto una terapia immunosoppressiva corticosteroidea, la somministrazione del vaccino per la varicella deve essere posticipata di almeno un mese dall’interruzione del trattamento farmacologico (Center for Desease Control and Prevention - CDC, 2012).
Sangue, plasma, immunoglobuline: le trasfusioni di sangue, plasma o la samministrazione di immunoglobuline normali o antivaricella-zoster possono interferire con la risposta immunitaria al vaccino per la varicella (possibile acquisizione passiva di anticorpi antivaricella). Ne consegue che la co-somministrazione non è raccomandata, ma deve essere posticipata di alcuni mesi. La scheda prodotto della specialità medicinale Varilrix riporta 3 mesi, mentre la scheda prodotto della specialità Varivax riporta 5 mesi come tempo di attesa prima di poter effettuare la vaccinazione (Sanofi Pasteur MSD, 2013; GlaxoSmithKline, 2014). Viceversa, la somministrazione di prodotti del sangue, che potrebbero contenere anticorpi verso il virus varicella zoster, e la somministrazione di prodotti a base di immunoglobuline deve essere posticipata di almeno un mese dopo la vaccinazione per la varicella (Sanofi Pasteur MSD, 2013).