Sovradosaggio: il sintomo principale di sovradosaggio da testosterone nell’uomo è l’insorgenza di priapismo. Il sovradosaggio acuto di testosterone (somministrazione parenterale, concentrazione ematica di testosterone pari a 114 ng/ml) è stato associato ad evento cerebrovascolare.
Tossicità cronica: alte dosi di testosterone possono provocare inibizione della spermatogenesi e degenerazione dei canali seminiferi nell’uomo; irsutismo, abbassamento della voce, atrofia delle mammelle e del tessuto endometriale, acne, ipertrofia del clitoride, aumento della libido, inibizione della lattazione nella donna.
Dosi elevate e ripetute durante la pubertà possono causare la precoce saldatura delle epifisi e l’inibizione della crescita.
Il testosterone può accelerare la crescita di carcinomi prostatici; l’uso prolungato può provocare carcinoma epatico. Il testosterone è riconosciuto come causa possibile di cancro al seno. A questo proposito, è stato messo in evidenza che maggiore è la quantità di ormoni steroidei nella donna maggiore è il rischo di insorgenza della neoplasia. Oltre ad essere un fattore di rischio, la concentrazione di testosterone sembra rappresentare anche un fattore prognostico: le donne con elevati livelli di testosterone sembrerebbero più soggette non solo a sviluppare la malattia, ma sarebbero anche quelle con prognosi peggiore. Queste donne avrebbero un rischio doppio di manifestare ca al seno rispetto a quelle con livelli di testosterone normale ed un rischio di recidiva 7 volte più elevato (studio Ordet) (ASCO, 2007).
Gravidanza: l’uso del testosterone in gravidanza ha effetti virilizzanti sul feto femmina.
DL50: (testosterone propionato) dopo somministrazione orale, 1000 mg/kg (ratto), 1350 mg/kg (topo); dopo somministrazione intraperitoneale, 585 mg/kg (ratto), 970 mg/kg (topo); dopo somministrazione sottocutanea, 5 g/kg (ratto, topo).