Acido fusidico: l’associazione con simvastatina non è raccomandata. In caso di co-somministrazione possono aumentare i livelli plasmatici di entrambi i farmaci (meccanismo non noto). Sono stati segnalati casi di rabdomiolisi anche fatali.
Amiodarone: in associazione a simvastatina ad elevato dosaggio (80 mg/die) può aumentare il rischio di miopatia (di circa 10 volte). In combinazione con amiodarone, la dose di simvastatina non deve superare i 20 mg/die.
Amlodipina, diltiazem, verapamil: aumentano il rischio di miopatia quando somministrati con simvastatina. Con questi farmaci la dose massima di simvastatina è di 20 mg al giorno.
Colchicina: la co-somministrazione di colchicina e simvastatina può indurre raramente miopatia acuta. Il rischio aumenta se il paziente presenta insufficienza renale cronica (Hsu et al., 2002).
Digossina: la simvastatina ne può aumentare i livelli plasmatici (meno di 0,3 ng/ml) per inibizione della glicoproteina-P.
Farmaci potenti inibitori del CYP3A4: inibiscono il metabolismo della simvastatina aumentando la sua esposizione sistemica (incremento della curva concentrazione-tempo, AUC). L’aumento dell’esposizione sistemica alla simvastatina aumenta il rischio di tossicità muscolare.
I farmaci che inducono aumenti dell’AUC della simvastatina superiori a 5 volte sono controindicata in associazione alla statina. Rientrano in questo gruppo gli antimicotici azolici itraconazolo, ketoconazolo, posaconazolo, voriconazolo, gli inibitori delle proteasi dell’HIV, claritromicina, eritromicina, telitromicina, boceprevir, telaprevir, nefazodone, cobicistat, ciclosporina, danazolo, gemfibrozil.
La co-somministrazione di itraconazolo, ad esempio, con simvastatina ha determinato un incremento dell’AUC della statina di circa 10 volte. La concentrazione di picco e l’AUC della simvastatina acida totale (acido della simvastatina più forma acida derivata dall’idrolisi del lattone) sono aumentati rispettivamente di 17 e 19 volte; l’emivita è aumentata del 25%. In associazione a itraconazolo la simvastatina potrebbe essere sostituita con la pravastatina (l’interazione farmacocinetica fra pravastatina e itraconazolo non è risultata clinicamente significativa) (Neuvonem et al., 1998).
L’incremento dell’AUC della simvastatina indotto dalla ciclosporina è probabilmente dovuto all’inibizione del CYP3A4 e/o del trasportatore di anioni organici OATP1B1.
Farmaci potenti induttori del CYP3A4 (barbiturici, carbamazepina, fenitoina, rifampicina): possono ridurre la concentrazione plasmatica della simvastatina per induzione farmacometabolica.
Fibrati (ad eccezione del fenofibrato): possono aumentare il rischio di miopatia e rabdomiolisi. In associazione ai fibrati, la dose di simvastatina non deve superare i 10 mg/die. In associazione a fenofibrato non è stato osservato un aumento del rischio di tossicità muscolare superiore alla somma dei rischi di ciascun farmaco.
Inibitori del trasportatore degli anioni inorganici OATP1B1: i farmaci che inibiscono la proteina di trasporto OATP1B1 possono causare un aumento dell’esposizione sistemica alla simvastatina, con conseguente aumento del rischio di tossicità muscolare (miopatia, rabdomiolisi).
Lomitapide: in associazione a questo farmaco la dose di simvastatina non deve superare i 40 mg/die. La lomitapide è un farmaco indicato per il trattamento della ipercolesterolemia familiare omozigote. Si tratta di un inibitore selettivo della proteina microsomiale di trasporto dei trigliceridi, coinvolta nella formazione e secrezione delle lipoproteine.
Naprossene, codeina in associazione a paracetamolo: poiché questi farmaci condividono con le statine gli effetti a livello epatico di rialzo delle transaminasi, il rischio di un aumento di questi enzimi aumenta.
Niacina (acido nicotinico): la combinazione della simvastatina con la niacina, quest’ultima a dosi capaci di influenzare il profilo lipidico plasmatico (=/> 1 g/die), è stata associata ad un aumento della tossicità muscolare. Questa combinazione non è raccomandata nei pazienti asiatici, perché maggiormente esposti a miopatia e rabdomiolisi.
Propafenone: induce in associazione alle statine incremento degli enzimi epatici.
Propranololo: non è stata osservata interazione farmacocinetica e farmacodinamica quando somministrato in associazione a simvastatina.
Succo di pompelmo: è classificato come un inibitore moderato del CYP3A4. Il succo di pompelmo consumato in moderate quantità inibisce il CYP3A4 intestinale, ma non quello epatico. Consumato in quantità superiori al litro/die può inibire anche il CYP3A4 epatico e diventare un potente inibitore del metabolismo della simvastatina. Poiché la miopatia è dose-dipendente, un incremento della sua concentrazione può aumentare il rischio di tossicità muscolare (Wilkinson, 2005).
Tè verde: in letteratura è riportato una singola segnalazione di interazione fra simvastatina e tè verde (incremento della concentrazione di simvastatina). Dai dati disponibili, il tè verde sembrerebbe un inibitore moderato del CYP3A4 e della glicoproteina P; non sono noti eventuali effetti sui trasportatori OATP (Organic Anion Transporting Polypeptide) (Werba et al., 2008; Jodoin et al., 2002).
Warfarin e derivati anticumarinici: la simvastatina ne può incrementare l’effetto anticoagulante. L’azione della simvastatina permane per circa una settimana dopo la sua sospensione. Nei trial clinici, l’innalzamento dell’indice INR è aumentato di 1,7-1,8 nei volontari sani e di 2,6-3,4 nei pazienti con ipercolesterolemia.